9. Psicologi e Cupidi sexy

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Cara psicologa,

Ti ringrazio infinitamente per aver risposto alla mia mail.
Mi dispiace molto per la tua situazione familiare, ma sono felice del fatto che tu abbia deciso di parlarmi di te e della tua famiglia.
In realtà, se devo essere onesta, sono felice del semplice fatto che tu abbia scritto "con sincero affetto" alla fine della mail.
Ti sembrerò di nuovo un asociale che gioisce per un nonnulla, vero?
Scusa se non ho risposto subito alla tua mail.
Avrei voluto scriverti immediatamente, ma ho avuto alcuni problemi legati alla scuola.
All'inizio avevo paura di raccontartelo, ma adesso ho scoperto di averne il bisogno.
Voglio che tu lo sappia, proprio come sai della mia famiglia, così magari potrai farmi da psicologa un'altra volta (no, dai, non ti sto sfruttando).
In sostanza, Aurora, una ragazza della mia classe nonché mia compagna di banco, ha scoperto non so come che mi piace Andrea.
Aggiornamento sulla mia situazione attuale: sono in crisi. Sono veramente confusa e non so più cosa pensare. Inizio a credere di aver confuso il nostro rapporto fin dall'inizio. Inizio persino a pensare di essermi costruita un sentimento falso, un amore che non mi appartiene. Non so davvero come spiegartelo, ma ho paura di aver sbagliato tutto fin dall'inizio. Avrò letto troppi libri sdolcinati? Forse mi sono concentrata su Andrea per non pensare a tutte le cose negative che stanno succedendo ultimamente? Forse è anche per questo motivo che ho paura di venir ricattata da Aurora. Sarebbe stupido se venissi ricattata per un sentimento che forse nemmeno provo, giusto?

Fatto sta che, non so come, lei è venuta a sapere del mio cosiddetto "amore" per Andrea e mi sta ricattando.
Il primo giorno le ho dovuto solo far copiare dei compiti e prestarle il vocabolario facendo finta che fosse suo e che io lo avessi dimenticato.
Insomma, fin lì, tutto okay.
Ma ho la bruttissima impressione che le cose, con il tempo, peggioreranno sempre di più.
E ho una paura tremenda che, se non farò ciò che mi chiederà, lei dirà a tutti di Andrea.
E il problema è anche che non è minimamente vero!
O, per lo meno, non credo che lo sia.
Ecco il motivo per cui in questi giorni non ti ho risposto, nonostante tu sia stata nei miei pensieri per tutto il tempo.
Ho dovuto fare i compiti per due, portarle lo zaino, prestarle in continuazione matite, penne e dizionari e ho quasi rischiato di prendermi una nota.
Insomma, scusa se non ti ho risposto, ma (come avrai capito) ho avuto un bel po' di problemi.

Ma parliamo di te.
Come va l'occhio?
Spero che sia passato e che tuo padre non abbia avuto altri scatti d'ira.
Mi dispiace molto per quello che è successo alla sua seconda moglie. Credo che nessuno meriti di morire così.
Comunque, se devo essere sincera, ho paura per te.
Quando ho letto delle cicatrici non ho potuto fare a meno di immaginare una te bambina con la schiena dolorante e mi è venuto da piangere.
Sono sicura che tu sia una ragazza forte ed è per questo che ho trovato il coraggio di dirtelo.
Devi denunciarlo. Forse non adesso, perché sarebbe pericoloso. Magari devi aspettare il momento giusto, ma non puoi lasciare che la tua vita vada avanti così.
Ho molta paura mentre scrivo queste parole, perché penso che forse io stia entrando un po' troppo nella tua vita privata.
Ho paura che, dopo aver letto questa mail, tu non mi risponderai più e sparirai dalla mia vita senza lasciare traccia.
E, al momento, sarebbe la cosa peggiore che potrebbe succedermi.
Non so come spiegarlo a parole, ma per me sei diventata come un pilastro.
Una specie di colonna portante che regge il mio cuore per evitare che cada e che venga ridotto in pezzi.
Troppo poetico? Probabilmente.
Ma spero veramente che tu abbia capito quanto le tue parole siano importanti in questo periodo della mia vita, quanto la tua invisibile presenza mi dia conforto tutti i giorni, quanto il pensiero di ricevere una tua e-mail mi renda felice.
È per questo che, mentre ti scrivo queste parole, quasi mi tremano le mani.
È per questo che ho paura che tu possa sparire per sempre da un momento all'altro.
Ma ho fiducia in te, so che capirai.
Ti prego, rispondimi.

Con sincero affetto,

Elena

P.S.
Sì, conosco sia la storia di Medusa che quella di Circe. Mi sono sempre interessata di mitologia e i personaggi femminili, nonostante siano di meno rispetto a quelli maschili, resteranno sempre i più affascinanti.
Se dovessi decidere chi delle due ha avuto una vita peggiore, direi Medusa.
Insomma, io non sarei sopravvissuta due giorni in quello stato.
Mi sarei disperata, mi sarei fatta uccidere dal primo eroe che fosse capitato nel mio rifugio, avrei maledetto continuamente gli dei (cosa che credo lei abbia fatto), ma non sarei riuscita a vivere così a lungo.
E poi, con la storia di Medusa ritorniamo al discorso principale.
Gli dei e la loro insaziabile voglia di ottenere qualsiasi cosa desiderino.
Insomma, se Poseidone non avesse deciso di umiliare in quel modo una vergine che stava dedicando la sua vita ad Atena, sarebbe andato tutto bene.
Invece no.
Atena ha dato la colpa di ciò che era accaduto a quella povera donna di Medusa e l'ha trasformata in un orrendo mostro.
Ma Medusa che colpe aveva? Nessuna.
Comunque, nonostante io adesso stia facendo finta di essere scandalizzata, questi miti mi hanno sempre fatto sbellicare dalle risate.
Non è sbagliato, vero?
Dopotutto, si tratta soltanto di miti.
Gli dèi non esistono, in teoria.

Forse Cupido ha perso la bussolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora