Epilogo

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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente.

(Shakespeare, Romeo e Giulietta)

10 agosto 2022

Angelica si chinò sulla lapide del fratello e restò per qualche secondo con lo sguardo fisso sulla foto e la mano sul marmo liscio e freddo.
Sembrava felice, in quella foto. Sorrideva, mentre un ciuffo di capelli biondi gli ricadeva sugli occhi vispi.
Arianna, quando era andata con lei al cimitero, le aveva detto che quella foto era stata scattata il giorno del suo terzo compleanno, poco prima dell'incidente.
Purtroppo non era stato possibile recuperare la foto, ma la sorella le aveva detto che, fra le braccia del fratello, c'era proprio lei con il sorriso sulle labbra.

Angelica sollevò un angolo della bocca e poggiò la mano sul volto del fratello, poi si scosse e raccolse da terra i fiori che aveva portato.

Quelle visite erano state sempre una grande sofferenza per lei, perlomeno finché non aveva convinto Elena ad accompagnarla.
Dopo qualche rifiuto, alla fine la sua fidanzata aveva accettato di accompagnarla e di assisterla ogni qualvolta si recava dal fratello.

Angelica si girò verso di lei, che alzò gli angoli della bocca in un lieve sorriso.

«Lei è la mia fidanzata...» sussurrò Angelica senza distogliere gli occhi dalla foto del fratello «finalmente sono riuscita a convincerla ad accompagnarmi. Voglio dirti che sono finalmente felice e che, nonostante tutto quello che è accaduto, sono riuscita ad andare avanti. E se ce l'ho fatta è solo grazie a lei. Mi sarebbe piaciuto potertela presentare di persona, sono sicura che ti sarebbe piaciuta. Ovunque tu sia, spero che tu sia orgoglioso della persona che sono diventata.»

Angelica si alzò da terra e sospirò. Dietro di lei, Elena fissava la lapide di Gabriele con sguardo incerto.

Proprio mentre Angelica stava per allontanarsi, Elena trovò il coraggio di avvicinarsi alla tomba.

«Mi prenderò cura di Angelica» sussurrò abbassando lo sguardo sull'anello argentato che portava al dito «la proteggerò a qualunque costo, lo prometto.»

Angelica si bloccò sul posto, ma non riuscì a girarsi verso di Elena. Le parole della ragazza le rimbombavano nella mente e le risuonavano nel cuore.
Si voltò lentamente e, nel vederla china sulla tomba del fratello, sentì un brivido percorrerle la schiena.

«Elena, andiamo.» sussurrò sorridendo, mentre una lacrima di commozione le solcava la guancia.

L'altra annuì e si alzò, poi, insieme, percorsero la strada che portava al posto in cui era stato seppellito il padre di Angelica.

Quando giunsero davanti alla tomba, Angelica sospirò e fissò la foto del padre. Lo ritraeva appena ventenne, poiché né Arianna né la madre erano riuscite a trovare altre foto in cui sorridesse.

Accarezzò le lettere incise nel marmo, che formavano la scritta "Alessio Bavarese".

Oltre alla foto, al nome e alla data di nascita e di morte non c'era nient'altro. Per quanto tutti ci avessero provato, nessuno dei suoi conoscenti era riuscito a scrivere qualche riga su di lui.

Angelica aveva impiegato tanto tempo per riuscire a farsi coraggio e visitare la tomba del padre ed Elena lo sapeva.
Le poggiò delicatamente una mano sulla spalla, facendola sussultare.

«Non riuscirò mai a perdonarlo per quello che ha fatto ad Arianna, per quello che ha fatto a Roberta e a mia madre, per quello che mi ha fatto...» disse con un sospiro «non sono come te, non riesco proprio a lasciar correre.»

Forse Cupido ha perso la bussolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora