27. Scacco matto (Angelica)

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Ah, è cosa eccellente possedere la forza d'un gigante, ma usarla da gigante, è tirannia!

(William Shakespeare, Misura per misura)

Eric e Flavio rientrarono in classe seguiti da due collaboratori scolastici che avevano in mano le loro sedie ancora ricoperte di colla.
Il primo si avvicinò di corsa al banco di Angelica, con gli occhi verdi arrossati e i capelli biondi arruffati sulla testa. Nonostante la bellezza che di solito lo contraddistingueva dagli altri ragazzi della classe, compreso il suo amichetto dai capelli neri e gli occhi color nocciola, in quel momento agli occhi di tutti appariva spaventoso.

«Lo so che sei stata tu! Lesbica! Stronza! Credevi che fossimo troppo stupidi per capirlo, eh?»

Mentre Antonio rabbrividiva dal terrore, Angelica rimase ferma al suo posto e, senza muovere un muscolo, alzò lo sguardo verso il ragazzo. Uno sguardo autorevole, che trasmetteva tutta la sua sicurezza. Uno sguardo che, per un momento, tranquillizzò anche il suo compagno di banco.

La professoressa intervenne per mettere fine a quella scenata, chiedendo a chiunque fosse stato di alzare la mano per evitare una punizione di classe.

«Allora? Nessuno?»

La classe rimase immobile a fissare la professoressa. Molti non avevano ancora capito cosa stesse succedendo, altri si guardavano intorno per cercare di capire chi fosse stato.
Ma la più tranquilla era Angelica, che già sapeva cosa sarebbe accaduto dopo.

«Adesso aprite tutti gli zaini! Controlleremo per vedere se qualcuno ha della colla all'interno!»

Angelica non riuscì a trattenere un sorriso: stava andando tutto esattamente come lei aveva immaginato.

I collaboratori si avvicinarono agli alunni e, a partire dal banco di Angelica e Antonio, iniziarono a controllare gli zaini.

«Nulla»

«È a posto»

«Non c'è niente»

Continuarono a controllare per una decina di minuti poi, proprio mentre la professoressa stava per arrendersi e mandarli via, uno dei due tirò fuori da uno zaino una piccola boccetta contenente un liquido trasparente.
Era lo zaino di Christian.

Angelica, nonostante fosse riuscita a raggiungere il suo obiettivo, rabbrividì. Cosa sarebbe successo se Eric e Flavio non avessero creduto ai loro occhi?
Se avessero subito sospettato di lei prima che il suo piano fosse portato a compimento?

Antonio, invece, sbarrò gli occhi. Non aveva la più pallida idea di cosa stesse succedendo, ma non prevedeva nulla di buono.
Cercò di incrociare lo sguardo di Angelica, ma lei teneva lo sguardo fisso su Christian.

Il ragazzo si alzò, facendo ribaltare la sedia e iniziò a farfugliare cose senza senso. Vedere un ragazzo grande e grosso come lui andare nel panico non era uno spettacolo a cui si poteva assistere tutti i giorni, così Angelica decise di goderselo al massimo.

«NON SONO STATO IO! MI HANNO INCASTRATO!»

Stava per continuare a parlare, quando un pugno lo colpì in pieno volto. Era stato Eric, che lo aveva fatto cadere all'indietro con un solo colpo e adesso lo teneva fermo tenendogli tirato con una mano il ciuffo di capelli mori che gli scendeva sulla fronte.

«Cosa hai fatto, eh?!»

Un altro pugno fece per abbattersi sul ragazzo steso a terra, ma questi lo bloccò con una mano.

Flavio provò ad intervenire per far cessare quella rissa, ma venne brutalmente spinto indietro.
Non provò nuovamente a fermarli per paura di rimanere coinvolto e si appoggiò al muro, aspettando che qualcuno li fermasse.

Forse Cupido ha perso la bussolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora