12. Giocattoli rotti

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Ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego

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Ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego.

Non lasciarmi.
Non lasciarmi da sola.
Sono stata una cretina a non scriverti per tutto questo tempo e ti giuro che mi sei mancata da morire.
Mi sono mancate le tue parole, le tue rassicurazioni, i tuoi racconti.
Mi è mancato tutto di te.
E ho mandato tutto all'aria solo perché avevo paura che sapessi la verità.

Cara Angelica,

Mi sono presa una pausa. Ero abbastanza cosciente da riuscire a capire di non essere in grado di scrivere una normale e-mail in quello stato, così ho dormito un'oretta. Adesso non sto meglio, ma credo di poter riuscire a scriverti decentemente. Ho deciso di non eliminare ciò che avevo scritto poche ore fa perché quelle parole vengono direttamente dal mio cuore e vorrei che tu le leggessi.

Vorrei iniziare questa e-mail con una domanda.
Ti sei mai sentita diversa, sbagliata? Come se in una scatola di giocattoli tutti fossero perfetti e funzionanti e tu fossi l'unico che ha qualche ingranaggio messo male? Come se fossi l'unico con cui nessun bambino giocherebbe mai? Uno di quelli che andrebbe solo preso e buttato nella spazzatura perché, be', è uscito male? Insomma, nessuno giocherebbe mai con un giocattolo rotto.

Io è così che mi sento mentre ti scrivo questa e-mail, mentre digito queste poche parole sulla tastiera.
È da tempo che cerco di convincermi del fatto di non essere sbagliata, del fatto di non essere un errore della natura.

Eppure, ogni tanto, non riesco a fare a meno di pensare che dentro di me ci sia qualcosa che non va, qualche ingranaggio che non gira nel verso giusto.

Adesso sono sicura che non ci starai capendo nulla, quindi parto dal principio: il momento in cui ho sbagliato ad inviare la mia dichiarazione d'amore indirizzata ad "Andrea".

Bene, Andrea non è un lui. Non lo è mai stato. Andrea è la mia migliore amica e con quella lettera io stavo per rovinare tutto.
È proprio per questo che ho deciso, in seguito, di non provare ad inviarle di nuovo la mail.

Io...mi sentivo sbagliata.

E a volte continuo a sentirmi così.
Soprattutto dopo quello che sta succedendo con i miei genitori a causa di ciò che ha fatto mia madre.
Non te l'ho detto perché non volevo che mi abbandonassi anche tu, perché non volevo rimanere sola.
Eppure, in questa settimana, è andato tutto in fumo.
Aurora ha iniziato a ricattarmi perché sapeva del mio amore per una ragazza e questo io non potevo dirtelo.
Insomma, se si fosse trattato di un ragazzo non mi sarei fatta ricattare così. Pensavo che, anche se ti avessi raccontato quello che era accaduto, tu non avresti capito che stessi cercando di nasconderti qualcosa.
Eppure, tu ci sei riuscita.
Hai capito che stava accadendo qualcosa di più grave, che c'era qualche problema di cui non ti avevo parlato.
E, forse, avrei dovuto parlarti sinceramente fin dall'inizio per risparmiare sofferenze inutili ad entrambe.
E, invece, è finita nel peggiore dei modi.
Oggi sono venuta a sapere che anche ad Aurora piacciono le ragazze (pensa che questa cosa mi è stata riferita proprio da Andrea) e ho provato a ricattarla a mia volta, ma mi è andata male.

Forse Cupido ha perso la bussolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora