E qualsiasi angoscia che adesso sembra mortale, in confronto al perderti, non sembrerà uguale.
(William Shakespeare, Sonetto 90)
Elena si alzò dal letto anche quella mattina, senza aver chiuso occhio per tutta la notte.
Guardò il giorno sul calendario e segnò un'altra croce. Era da più di una settimana che non rispondeva ad Angelica, da quando ella si era accorta che c'era qualcosa che non andava nel suo racconto.
Avrebbe tanto voluto parlarle, raccontarle tutto, dirle quanto le mancassero le sue mail.
Ma non poteva.
Non poteva perché temeva che, se le avesse raccontato tutta la verità, ella sarebbe sparita per sempre dalla sua vita.
E, nonostante Angelica l'avesse rassicurata anche su questo punto, Elena non poteva esserne completamente sicura.
Ma, non rispondendole, stava facendo accadere proprio ciò che temeva di più.
Si vestì velocemente, prese i suoi quaderni e quelli di Aurora e uscì di casa.
Quando arrivò a scuola, vide che Andrea la stava aspettando.
Era da più di quattro giorni che non parlava con Andrea, l'unica persona che le fosse sempre stata vicina.«Cosa stai combinando?! Perché adesso fai tutto quello che Aurora ti dice? Dimmelo, ti prego! Voglio aiutarti.» disse Andrea con tono prima arrabbiato, poi sempre più deluso.
Abbassò lo sguardo, zigzagando qua e là con le iridi azzurre, poi si abbassò e, preso un sassolino bianco, lo lanciò verso le pareti di una palazzina poco distante.
Ad Elena salirono le lacrime agli occhi. Non poteva raccontare la verità a nessuno. Soprattutto, non ad Andrea.
«Ti prego...non eri la mia migliore amica?» continuò Andrea cercando inutilmente di dissuaderla.
Ma quelle parole servirono solo a scombussolare nuovamente il cervello di Elena. Proprio per quel motivo, non poteva dire ciò che stava accadendo.
Proprio a causa del loro rapporto Elena stava venendo ricattata da Aurora.
Ma, ovviamente, Andrea non poteva saperlo.
Ed Elena sperava che non l'avrebbe mai saputo.«Mi sta ricattando.» disse infine con un sospiro «ma sono sicura che presto si stuferà e la smetter...»
Ma Andrea non le lasciò finire la frase perché si avvicinò e le afferrò le spalle con le mani.
«Ti sta ricattando? E con cosa?»
Elena esitò.
Questo era tutto ciò che poteva rivelare. Non di più. Se avesse rivelato anche solo un briciolo di informazione, avrebbe rovinato tutto e i suoi sforzi sarebbero stati inutili.«Io non posso...non posso dirtelo» sussurrò abbassando lo sguardo per non scontrarsi con quello irato di Andrea.
Sul volto di Andrea si dipinse un'espressione risentita. Dopo tutto il tempo che avevano trascorso insieme, non poteva dire con cosa Aurora la stesse ricattando?
«Bene. Non mi interessa se non ti fidi abbastanza di me per dirmelo, ma io voglio aiutarti. Perché ci tengo a te, nonostante tutto»
Quelle parole per Elena furono come una coltellata. Avrebbe voluto dire tante cose, ma si costrinse a restare in silenzio. Ciò che aveva detto Andrea non era per niente vero. Era proprio perché ci teneva, che doveva nascondere la verità. Non poteva permettersi di rovinare il loro rapporto. Eppure, stava andando lo stesso tutto a rotoli. Non c'era stato il bisogno di rivelare nulla. La loro amicizia si stava già incrinando, senza il bisogno che Aurora entrasse in azione.
Elena sospirò, senza muoversi di un centimetro, e aspettò che Andrea continuasse a parlare. Sentiva il cuore batterle furiosamente nel petto, il sangue che le pulsava nelle tempie e il vento che le scompigliava leggermente i capelli.
Da lontano arrivava il rumore dei ragazzi che parlavano e scherzavano davanti alla scuola, ma lei sentiva solo un suono attutito coperto dal fischiare delle sue orecchie.
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Forse Cupido ha perso la bussola
Romansa𝑻𝒆𝒆𝒏 𝒇𝒊𝒄𝒕𝒊𝒐𝒏, 𝒍𝒆𝒔𝒃𝒊𝒂𝒏 𝒓𝒐𝒎𝒂𝒏𝒄𝒆 Elena ha sedici anni, una famiglia apparentemente perfetta e un piccolo Cupido appeso alla parete della sua stanza a cui ha appena affidato una dichiarazione d'amore. Angelica ha diciassette ann...