Capitolo 1: Just a guy in a bar

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'Ognuno di voi arriva qui pieno di speranze, desideroso di scendere in campo. Un mese fa, alla facoltà di medicina, i medici erano i vostri professori. Oggi, i medici siete voi. I sette anni da specializzandi in chirurgia saranno i più belli e i più brutti della vostra vita. Verrete messi sotto pressione. Guardatevi intorno, salutate la concorrenza. Otto di voi passeranno ad una specializzazione più facile, cinque di voi non reggeranno la pressione e a due di voi verrà chiesto di andarsene. Questo è il punto di partenza, la vostra arena, la vostra partita. Dipende da voi.'



Era stato con quelle parole pronunciate dal primario di chirurgia del Downwolder's Hospital, Asmodeo Bane, che il giovane Alexander Gideon Lightwood aveva iniziato la sua specializzazione in chirurgia. All'epoca aveva pensato che l'uomo stesse cercando di fare il poetico e che, in un certo senso, stesse cercando anche di spaventarli. Ora, al suo terzo anno di specializzazione, Alec pensava che l'uomo avesse decisamente minimizzato il tutto!

Sapeva che avrebbe fatto turni massacranti, sapeva che avrebbe dovuto azzerare totalmente la sua vita, sapeva anche che avrebbe dovuto indurire il proprio cuore perché affezionarsi ad un paziente, soprattutto se sai che sta per morire, non ti fa diventare un buon chirurgo figuriamoci uno eccezionale. Ma sebbene sapesse tutte queste cose, e nessuno meglio di lui che era stato dall'altra parte della porta della sala operatoria poteva saperle, non significava che avesse imparato la lezione.

E quel giorno, il giorno in cui tutta la sua intera vita cambiò, era uno di quelli.

«Noah Reynolds, venticinque anni, passeggero con cintura di sicurezza inserita. Parametri stabili, lamenta dolori al ginocchio destro.»

Alec guardò Lily spingere la barella appena arrivata. Stare in pronto soccorso poteva essere una miniera di casi e per loro piccoli chirurghi in erba era praticamente il paese della cuccagna. Quando veniva annunciato che stava per arrivare un'ambulanza le alleanze crollavano, gli amici non esistevano più e vigeva la legge della giungla: il più forte sopravviveva, il debole periva!

«Ventidue anni, incinta. Era al sedile del passeggero e l'impatto è avvenuto dal suo lato. Estrazione complessa. Pressione novanta su cinquanta. Ottanta di frequenza.» Alec sentì il paramedico parlare, ma aveva sentito quello che gli interessava: donna, incinta!

«Vado io!» Urlò scavalcando e travolgendo Maggie, la sua migliore amica così piccola da poter tranquillamente entrare in un taschino.

«Dannazione, Alec! Non puoi prenderti ogni volta tutti i casi di pediatria!» Sbuffò la ragazza mentre si sollevava gli occhiali sul ponte del naso aiutandosi con l'indice della mano.

«Mi spiace, piccola. E' una guerra.» Alec fece l'occhiolino alla ragazza che borbottò qualche insulto e poi tornò verso i letti dei degenti alla ricerca di qualcuno che avesse almeno bisogno di qualche punto di sutura invece che solo di una bacinella per poter vomitare.

Alec sghignazzò mentre Ragnor Fell, il capo di traumatologia, gli urlava di andare in sala tre per il controllo.

Il primo anno Maggie gli si era attaccata come una cozza ed era più che evidente che avesse una cotta per lui e Alec per un po' stette al gioco. Ma quando la ragazza gli rivelò i suoi sentimenti, dicendo addirittura di amarlo, Alec non ce l'aveva più fatta a mentire, né a lei e né a tutti gli altri. Alec Lightwood aveva un segreto. Un segreto che finché viveva a San Francisco con i suoi genitori non si era mai sentito sicuro di rivelare a nessuno, nemmeno ai suoi due adorati fratelli. Alec era gay e adesso, a miglia e miglia di distanza dai suoi genitori, poteva essere se stesso. Così Alec rivelò a Meggie di essere gay e che tra loro non ci sarebbe mai potuto essere nulla. La ragazza non l'aveva presa nemmeno troppo male, perché alla fine meglio dover competere con un uomo che con un'altra donna. Da quel momento in poi i due erano diventati grandissimi amici, ma ogni tanto Alec sfruttava un po' il suo fascino per ottenere ciò che voleva, sapendo che la ragazza ne era ancora soggiogata. A volte si sentiva in colpa, ma poi Maggie, con cui condivideva casa, gli portava in casa amici strani che non facevano altro che provarci con lui... e non erano nemmeno delle piacevoli scopate!

Malec's AnatomyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora