Malec's Anatomy

Capitolo 14: Something to talk about

Alec sbadigliò mentre sottolineava con il suo adorato evidenziatore arancione quella frase particolarmente importante. In genere durante il turno di notte tendeva a studiare quando c'era calma piatta come in quel momento. Alla fine Asmodeo gli aveva dato una giornata libera ma gli aveva piazzato il turno di notte. Ad Alec piacevano i turni di notte, gli permettevano di lavorare e studiare insieme. Inoltre di notte l'ospedale assumeva tutto un altro aspetto, molto più calmo, più rilassato, quasi spettrale.

Gli piaceva davvero tanto vivere la calma dell'ospedale di notte, ma gli piaceva quando aveva potuto dormire almeno un paio di ore durante il giorno!

Quel giorno alla fine lo aveva passato interamente con Magnus e Rafael, quel bambino aveva una capacità quasi demoniaca di ottenere tutto ciò che voleva. Se Magnus non cominciava a prendere seri provvedimenti si sarebbe presto trovato un piccolo criminale in giro per casa. Avevano passato il giorno intero a Central Park, Rafael si era arrampicato praticamente su ogni albero dell'immenso parco. Quel bambino doveva avere dei mini pannelli solari incorporati nelle cellule, perché sennò non si spiegava per niente la sua inesauribile fonte di energia! Lui e Magnus erano distrutti e, ad un certo punto, erano collassati sulle panchine approfittando del fatto che il piccolo avesse trovato un bimbo della sua età con cui giocare.

E ora Alec si ritrovava ad invidiare Magnus che poteva dormire e riposarsi in un bel letto mentre a lui toccava la notte. Però non avrebbe voluto rinunciare a quella giornata per niente al mondo. Sapeva che qualcosa era cambiato tra lui e Magnus. Era ormai inevitabile e poco c'entravano i commenti di qualche mamma single al parco che li aveva definiti una coppia perfetta. Dall'incidente aereo Alec aveva sentito che qualcosa era cambiato, non solo per lui ma anche per Magnus. Non era solo sesso. L'ultima volta che avevano fatto sesso era stata tre giorni prima in hotel. Ok, non era molto tempo fa, ma dopo quello loro avevano passato due giorni praticamente appiccicati e non lo avevano mai fatto. Ma la cosa davvero sconvolgente era che non ne avevano sentito il bisogno. Avevano passato due giorni insieme, a conoscersi, a divertirsi e a giocare... come una coppia. Lui e Magnus si comportavano da coppia, addirittura da famigliola felice se si considerava che avevano i turni per chi doveva dar da mangiare a Rafe e chi invece gli doveva raccontare la fiaba della buonanotte. Eppure una coppia non lo erano. O almeno, non lo avevano mai stabilito.

Da quando era ritornato da Atlanta, da quando aveva visto la morte così da vicino, ad Alec tutte quelle scuse che si ripeteva sul perché non poteva avere una relazione con Magnus gli sembravano così stupide. Magnus era ancora il suo capo, quel fatto non era cambiato, ma davvero Asmodeo lo avrebbe cacciato dal programma per aver reso suo figlio felice? Perché lui Magnus lo rendeva felice, vero?

Si stava ancora arrovellando su quei pensieri quando il suo cercapersone cominciò a suonare.

911 in pronto soccorso.

Ecco che quel turno di notte diventava improvvisamente movimentato.

Era una sensazione strana quando il tuo cercapersone suonava di notte. Alec non sapeva spiegarlo, che fosse notte o giorno, un chirurgo aveva sempre la responsabilità di un'altra vita nelle proprie mani. Ma di notte era diverso, era tutto più amplificato. Perché la notte fa paura, non solo per il buio, ma perché fa sentire più deboli, più stanchi, più soggetti agli errori.

Raggiunse il pronto soccorso e trovò Will Herondale che sbadigliava, a quanto pareva era lui il chirurgo di guardia.

«Ehi, Alec.» Esclamò l'uomo mentre faceva un cenno al ragazzo di raggiungerlo. Alec si sistemò meglio il camice mentre raggiungeva l'uomo.

«So che non dovrei essere contento, ma menomale che è appena arrivato un caso di ortopedia. Mi stavo addormentando. Una volta tu ed io avremmo trovato modi molto più piacevoli per trascorrere il tempo, ma adesso sei off limits.» Alec sgranò gli occhi e fissò quelli altrettanto azzurri di Will.