«Sai, ormai non c'è più bisogno che ci nascondiamo. Puoi venire a casa mia, possiamo fare dell'ottimo sesso in morbide lenzuola di seta invece di questo ruvido cotone.» Magnus sollevò un lembo delle lenzuola blu notte di Alec. Il ragazzo sbuffò e rotolò di fianco dando le spalle a Magnus per guardare la sveglia. Le quattro del mattino. Avevano di nuovo fatto le quattro del mattino, il che significava che poteva dormire per due ore appena! Odiava essere uno specializzando. Odiava essere uno specializzando fidanzato!
«Mag, se andiamo da te ci ritroviamo una scimmietta a letto tra di noi.» Mentre parlava Alec si era di nuovo girato a guardare Magnus, gli occhi che gli si chiudevano per la stanchezza. «E io voglio fare sesso. Amo la nostra scimmietta, ma voglio fare sesso.» Alec si ritrovò il volto ricoperto di tanti piccoli bacetti e sbuffò infastidito.
«Mag, non posso fare un terzo round. Ho bisogno di dormire, fra due ore ho il giro.»
«Hai detto la nostra scimmietta.» Disse Magnus, un sorriso che andava da un lato all'altro della bocca.
Alec sfregò il volto contro il cuscino per cercare di nascondere il suo imbarazzo ma Magnus lo aveva visto e non lo aveva mai trovato più bello. Con il volto rosso e sudato da post sesso, gli occhi lucidi e scuri e quelle labbra gonfie... no, Magnus non lo aveva mai visto più bello di così.
«Beh è la nostra scimmietta. Però è più anticoncezionale di un profilattico.» Magnus scoppiò a ridere rotolandosi sulla schiena e trascinando Alec su di sé.
«Fiorellino, il tuo condotto anale è anticoncezionale.»
«Ma perché sei sempre così volgare?» Bofonchiò Alec che accoccolò la nuca nell'incavo del collo di Magnus, inspirando profondamente il suo odore di legno di sandalo.
«Oh, fiorellino tu adori il fatto che io sia volgare.» Magnus ridacchiò e si aspettò la battuta di Alec, ma invece fu ripagato di un soffice russare. Rafael aveva ragione: Alec russava proprio come un trombone.
* * *
«Uhh, guardate chi c'è? Inchinatevi, se Magnus è il figlio del capo ed è il principe di questo posto, inchinatevi alla sua puttana.» Alec fissò Colin Anderson con sguardo glaciale ma si diresse verso il suo armadietto. Ormai da quando la sua storia con Magnus era uscita allo scoperto era abituato a ricevere insulti del genere praticamente ad ogni angolo.
«Prima o poi finirà e passeranno allo scandalo successivo.» Maggie si avvicinò all'amico e gli porse un caffè nero bollente e, soprattutto, molto zuccherato.
«Si possono anche fottere. Io e Magnus abbiamo firmato quel 'contratto di relazione' delle risorse umane e non vedo una sala operatoria da quando ho operato Rafe quindi hanno poco da rompere le palle.» Alec si infilò il camice e prese dalla mano dell'amica il bicchiere di caffè ringraziandola con un muto cenno del capo.
«Oggi sei in traumatologia con Fell, magari ti arriva qualcosa di interessante.» Alec sbuffò e appoggiò la schiena all'armadietto bevendo un lungo sorso di caffè, lasciandosi invadere le vene dal sapore forte e corposo della bevanda.
«Voglio pediatria. Voglio un caso di pediatria.» Sbuffò Alec.
«E io voglio dormire la notte senza sentire continui e ripetuti colpi della tua testiera del letto contro il muro e invocazioni a strane divinità ma ehi, nessuno ha mai quello che vuole.» Alec guardò male l'amica che però si limitò a fissarlo con un sorrisetto strafottente.
«Andiamo, potresti andare a casa di Magnus, nella sua villa mega enorme.»
«Nella sua mega villa enorme in cui c'è suo figlio che sembra aver messo una telecamera in camera del padre e che ogni volta che sono lì ce lo ritroviamo nel lettone con noi.» Con un altro lungo sorso Alec finì il suo caffè e buttò il bicchiere ormai vuoto nel cestino della spazzatura. Vari specializzandi, soprattutto quelli degli anni superiori, stavano continuando a guardarlo male. Alec se ne infischiò.
STAI LEGGENDO
Malec's Anatomy
FanfictionMalec AU! Alec è uno specializzando in chirurgia al Downwolder's Hospital. Il suo più grande sogno è quello di diventare un chirurgo pediatrico. Una sera, dopo un turno particolarmente difficile in pronto soccorso, Alec si recherà al bar di Simon pe...