Capitolo 31: Up and down

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Un'altra settimana era passata e, sebbene Rafael chiedesse a Magnus e ad Alec ogni giorno quando potevano portare Mirtillo a casa, la risposta era sempre quella: niente ancora.

Alec cominciava ad andare nel panico. Il tribunale ci stava mettendo troppo perché aveva trovato qualche problema? O perché non li riteneva adatti?

Sebbene a Rafael continuasse a dire che era normale che ci mettessero tutto quel tempo, Alec stava cominciando a perdere le speranze.

«Non vi hanno fatto sapere ancora niente?» Dean sbatté con forza l'anta del suo armadietto e si infilò il camice.

«Niente. E non so per quanto ancora potremo fregare il sistema dicendo che non è stabile per tenerlo qui.» Alec sospirò e chiuse anche lui l'anta del proprio armadietto. Si girò poi a guardare Dean. Il ragazzo aveva delle profonde occhiaie sotto gli occhi chiari, i ricci scuri erano un groviglio intricato e la barba era incolta di almeno una settimana.

«Tu hai avuto qualche fortuna con Will?» Dean scosse il capo stringendo appena la mascella. Dall'ultima volta che erano stati a letto insieme, lo strutturato lo aveva evitato nemmeno avesse la peste. Se proprio era 'costretto' a passare del tempo con il ragazzo cercava di mettere quanti più infermieri o matricole tra lui e Dean. Il ragazzo gli aveva dato tempo. Gli aveva dato più tempo di quanto avesse detto all'inizio.

«Ho pensato di uscire con Patrick.» Disse, in realtà più per convincere se stesso che non per informare Alec.

«Sei sicuro d...»

«Si, Alec. E se dici anche una sola parola e mi fai perdere quel po' di coraggio che ho preso ti uccido. Basta. Ha avuto più di un'occasione. Ora sono stanco. Dopo vado da Patrick e gli chiedo se vuole uscire con me.»

Alec guardò l'amico. Era chiaro che non volesse minimamente fare ciò che aveva appena detto. Ma era anche determinato e Alec, in tutta sincerità, non poteva per niente fargliene una colpa.

«Sei con Magnus oggi?» Disse invece per cambiare discorso per evitare di dire qualcosa che avrebbe fatto cambiare idea al ragazzo. Dean annuì.

«Si, e tu sei con la Gray. Quindi siamo insieme.»

I due quel giorno avevano un intervento più unico che raro. Un bambino era nato con il muscolo cardiaco praticamente esposto e loro non dovevano solo spingerlo dentro nello sterno ma Magnus aveva creato anche un lembo di pelle per rivestirlo.

«Mhm, se stai andando da lui vengo con te. La Gray vuole essere certa che Magnus abbia fatto un buon lavoro con quel lembo di pelle. Dice che ultimamente è distratto.» Dean sbuffò divertito, grato che Alec avesse cambiato discorso.

«Beh, Magnus è distratto da quando tu sei entrato nel suo letto.»

«Mhm... no, nel suo letto ci sono entrato da relativamente poco. Lui è distratto da quando sono entrato nei suoi pantaloni.» Ad Alec non piaceva scherzare sulla sua vita privata, ma la risata dell'amico era troppo preziosa. Quindi, finché lo avesse di nuovo risentito ridere, avrebbe fatto più battute su lui e Magnus!

Raggiunto Magnus in uno dei laboratori di dermatologia, Alec si avvicinò mentre l'altro era chino su una piastra di Petri. Alec bussò sullo stipite della porta per palesare la sua presenza. Magnus si girò a guardarlo e i suoi occhi si illuminarono.

«Fiorellino!» Squittì tutto eccitato.

«Siamo passati a controllare come sta il lembo di pelle del paziente.» Disse Alec avvicinandosi all'uomo.

«Dì a Tessa che va tutto bene. Io sono incredibile. Ho prelevato due cellule staminali del bambino ancora in utero e sei settimane dopo ho della pelle creata da me. Come Dio.» Magnus poggiò le pinzette sul banco sterile e aprì i palmi delle mani come se volesse mimare un'esplosione. Alec lo fissò inarcando le sopracciglia.

Malec's AnatomyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora