«Buongiorno, fiorellino. Sorgi e splendi.» Alec inarcò così tanto un sopracciglio che questi si andò a perdere nella sua folta chioma nera. Erano solo le otto del mattino e lui era già sveglio e in piedi da ben quattro ore e vedere Magnus con la pelle bella fresca e riposata, gli occhi luminosi e privi di occhiaie era una vera ingiustizia.
«Sono sorto almeno quattro ore fa, Magnus! E non vedo l'ora di tramontare.» Quella era un'altra cosa che era cambiata in quei giorni: quando erano soli, Alec chiamava Magnus con il suo nome, niente più dottor Bane. Ed era piacevole.
«Ma come siamo di cattivo umore, stamattina.» Esclamò l'uomo che fino a quel momento aveva tenuto le mani ben nascoste dietro la schiena. Alec gli lanciò un'occhiataccia.
«Ma dai, posso andare a Parigi con le borse che hai sotto gli occhi.» Scherzò Magnus ridacchiando con quel suo sorriso perfetto. Perfetto e riposato.
«Si beh, si chiama essere specializzandi. E avrei dormito di più se tu ieri non fossi passato da me...»
«Non ti ho sentito lamentarti.» Magnus avvicinò il volto a quello di Alec, soffiandogli quelle parole direttamente sul volto, il suo fiato caldo che si infranse sulla pelle fresca di Alec.
«Beh, non sono così stupido.» Borbottò Alec leggermente imbarazzato.
«E io oggi ti porto due cose. Primo... un bel caffè bollente.» Magnus sfilò le mani da dietro la schiena e porse ad Alec un bel bicchiere di caffè fumante che il ragazzo afferrò come se fosse una coscia di pollo e lui un povero bambino affamato del terzo mondo!
«Mmh...» Gemette Alec mentre mandava giù una lunga sorsata di caffè che, a poco a poco, gli attivò le sinapsi e non si accorse degli occhi di Magnus che si scurirono appena mentre lo osservavano bere.
«E la seconda cosa cos'è?» Chiese Alec quando finalmente sentì il suo cervello cominciare a funzionare di nuovo.
«Vieni con me.» Magnus cominciò a camminare quasi saltellando lungo il corridoio per quanto fosse felice. Alec lo continuò a seguire bevendo il suo caffè che era davvero buono. Non era nemmeno quello del chioschetto fuori l'ospedale. Chissà fin dove era andato Magnus per recuperare un caffè così buono. Visto il suo conto in banca Alec non si sarebbe stupito di scoprire che era andato fino in Brasile!
«Dottoressa Gray!» Esclamò Alec quando vide Tessa Gray ferma davanti ad una porta, le braccia conserte mentre fissava Magnus come se volesse ucciderlo e stesse pensando a come compiere il suo omicidio e cavarsela contemporaneamente. Accanto a lei invece, c'era Dean che aveva la classica espressione che potrebbe avere una persona che si ritrova improvvisamente a cena con una coppietta a fare da candelabro!
«Bane! Non puoi rubarmi lo specializzando.» Sbraitò Tessa continuando a fissare minacciosa Magnus.
«Oh andiamo, Tess! Lo possiamo condividere. Non mi piace condividere a letto ma sul lavoro non ho nessun problema. E poi tecnicamente la mia palla al piede oggi è Nelson!»
Alec per poco non si strozzò con il caffè mentre Magnus indicava vagamente con una mano il povero Dean. Ci volle comunque l'intervento di Magnus che prese a battergli forti colpi sulla schiena perché il caffè che aveva preso decisamente la direzione sbagliata finendo nella sua trachea, deviasse e tornasse sulla retta via dell'esofago.
«Fiorellino, tutto bene?» Sussurrò Magnus mentre prendeva il bicchiere di caffè, ormai vuoto, dalle mani di Alec e lo buttava nel primo cestino disponibile. Ovviamente Alec non si degnò di rispondergli, si limitò solo a guardarlo malissimo.
«Tieni, Lightwood.» Tessa passò ad Alec una cartella medica mentre, anche lei, guardava male Magnus. I quattro entrarono poi dentro la stanza.
Dentro, seduta sul letto, c'era una ragazzina il cui volto era deformato da una qualche malattia.
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Malec's Anatomy
FanfictionMalec AU! Alec è uno specializzando in chirurgia al Downwolder's Hospital. Il suo più grande sogno è quello di diventare un chirurgo pediatrico. Una sera, dopo un turno particolarmente difficile in pronto soccorso, Alec si recherà al bar di Simon pe...