Cos'era stato quel rumore?
O meglio, sapeva cosa fosse quel rumore, ma perché lì?
Con circospezione, Will si incamminò lungo il corridoio. Sapeva che era da stupidi avvicinarsi proprio verso l'origine di quel rumore, cioè andare più vicino al pericolo, ma sentiva qualcosa spingerlo ad andare, era come se lui fosse un pezzo di ferro attratto da un magnete.
Avanzò con circospezione. Ma più si avvicinava, più sentiva delle grida, ma più che grida di terrore erano grida concitate. Accelerò il passo e, seguendo quelle grida, raggiunse l'ascensore principale e...
«Dean!»
A terra, steso in una pozza del suo stesso sangue, c'era Dean.
Will corse facendosi largo tra tutti gli infermieri che erano accorsi. La prima cosa di cui si accertò fu che Dean fosse ancora vivo. Appoggiò l'indice e il medio della mano destra sulla giugulare di Dean.
Ti prego batti... ti prego...
Non si sentiva niente ma, a giudicare dal sangue che c'era a terra, il battito doveva essere debole. Era quello il motivo per cui non lo sentiva. Doveva essere quello. Dean non poteva essere...
Bum bum... bum bum...
Il battito.
«Oddio, sei vivo!»
«Dottor Herondale...» Will si girò e si trovò a guardare...
«Patrick!»
Di tutti gli infermieri doveva trovarsi in una situazione del genere proprio con il tizio che aveva cercato di portargli via Dean? Quella giornata era ufficialmente diventata il suo venerdì diciassette personale.
«Senti, mettiamo da parte i dissapori e cerchiamo di salvarlo, ok?»
Will si limitò ad annuire mentre guardava dove Dean fosse ferito. Il fianco, Dean era stato ferito al fianco. Will cercò di prendere quella come una buona notizia. Certo, forse non gli era stato colpito un qualche organo vitale, ma il proiettile poteva aver trapassato un polmone.
«Ok, lo dobbiamo portare in una stanza un po' più pulita del pavimento. Si sa chi è il pazzo che gli ha sparato?» Domandò Will mentre prendeva tra le braccia Dean. Lo sentì gemere di dolore e, sebbene fosse contento di sentirlo perché significava che era ancora vivo, non gli piaceva certo sapere che stava soffrendo.
«No! Io stavo pulendo un paziente quando ho sentito lo sparo. Sono uscito e ho trovato Dean a terra ma le porte dell'ascensore erano già chiuse.» Mentre parlava Patrick svaligiò letteralmente lo stanzino di rifornimento degli infermieri e, anche se Will avrebbe preferito chiunque al suo posto, dovette riconoscere che un infermiere che lavorava al reparto di chirurgia era sicuramente più utile di un passante a caso.
Trovare un posto dove poter stendere Dean non fu facile, soprattutto considerando che si era scatenato il panico.
Alla fine Will si accontentò di una semplice barella che spinse dentro una delle stanze di risveglio dove i pazienti venivano sistemati mentre smaltivano l'anestesia post operatoria.
La camicia della divisa di Dean era completamente intrisa di sangue. Will la guardò per qualche attimo.
«Pensi di farcela? Insomma... so che tra chirurghi vige la regola che non bisogna mai operare i propri cari.» Patrick entrò anche lui nella stanza reggendo un grande sacco in cui aveva buttato dentro un pò di tutto. Will alzò lo sguardo e gli scappò un sorriso amaro.
«Beh, purtroppo non vedo molti altri chirurghi. Se lo voglio salvare devo operarlo.»
Patrick passò un paio di forbici a Will che le prese per strappare la camicia di Dean.
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Malec's Anatomy
FanfictionMalec AU! Alec è uno specializzando in chirurgia al Downwolder's Hospital. Il suo più grande sogno è quello di diventare un chirurgo pediatrico. Una sera, dopo un turno particolarmente difficile in pronto soccorso, Alec si recherà al bar di Simon pe...