Capitolo 30: Tested

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«Avrò un fratellino! Avrò un fratellino! Avrò un fratellino!»

«Rafe, ti prego smettila di saltare sul letto.» Magnus voleva quasi nascondersi. Pessima, pessima idea di dire a Rafael del fratellino prima di andare a dormire.

«Io te lo avevo detto di aspettare domani mattina.» Alec entrò nella cameretta di Rafael e non ebbe nemmeno il tempo di appoggiarsi allo stipite della porta che la piccola scimmia gli saltò addosso.

«Fratellino! Fratellino! Avrò un fratellino!» Alec tirò appena indietro il capo visto che il piccolo sembrava intenzionato a spaccargli un timpano.

«Va bene. Ma fratellino o no, tu a quest'ora dovresti essere a nanna.» Disse Alec mentre, sistemando meglio il braccio sotto il sedere del piccolo, si avvicinava al suo letto.

«No! No! No! Voglio dormire con voi.» Rafael strinse le gambette attorno alla vita di Alec e le braccia intorno al suo collo guardandolo con occhietti vispi e birichini.

Alec guardò Magnus con un sorriso e una finta smorfia da è figlio tuo! Non aspettò che l'uomo rispondesse che già si era girato ed era uscito dalla cameretta del piccolo dirigendosi verso la stanza padronale. Una volta dentro, non appena ebbe gettato il piccolo sul materasso, si diresse in bagno per farsi una veloce doccia.

Uscito trovò già Magnus avvolto nel suo costosissimo e raffinatissimo pigiama di seta mentre Rafael era posizionato al centro del letto e stringeva in mano una piccola scatolina. Alec sbadigliò e si avvicinò al suo lato del letto sedendosi e coprendo le gambe con il piumone. Preferiva dormire solo in boxer, un po' perché era caloroso di natura e in più per facilitare il lavoro a Magnus in caso gli venissero delle voglie notturne! Ma con la piccola scimmietta tra loro era sempre bene dormire con il pigiama!

«Cos'hai lì?» Domandò al figlio quando si fu sistemato. Rafael stava aprendo la scatolina che teneva in mano e ne estrasse...

«State scherzando, vero?» Alec guardava con fare orripilato il piccolo cerottino da naso che veniva usato per smettere di russare.

«Oh andiamo, fiorellino. Non posso far mettere alla mia scimmietta i tappi di cera e non possiamo continuare a non dormire.»

Gli occhi di Alec si assottigliarono tanto quanto il filo di una spada.

«Dai, papà. Fallo per me.»

Maledetto manipolatore.

Quel bambino aveva appena sei anni ed era già una manipolatore degno di una carriera in politica!

«Vi odio.» Bofonchiò Alec mentre prendeva il cerottino dalle mani di Rafael e se lo metteva sul naso. Non appena ebbe fatto, Rafael e Magnus lo guardarono e presero a ridacchiare mentre Alec, sempre più offeso, si stendeva sul materasso e spegneva la luce sul comodino. Poco dopo però sentì un corpicino stringersi al suo fianco e delle labbra umide sulla sua guancia. Alec non disse niente, strinse solo un braccio attorno al figlio e se lo sistemò meglio al fianco mentre il piccolo usava il suo petto come cuscino, cosa che di solito faceva il padre e Alec trovava quella similitudine molto divertente. Sebbene il cerotto gli desse fastidio e gli facesse prudere il naso, riuscì a dormire profondamente fino al mattino. Peccato che non fu altrettanto contento di vedere che, nel letto, era ormai solo perché, in qualche momento della notte, quelle due canaglie erano sgattaiolate in camera di Rafael per dormire.

Sebbene il malumore, che Magnus non gli aveva fatto passare con una bellissima sveltina sotto la doccia, Alec decise che avrebbe sfruttato il suo giorno libero in maniera utile.

«Fiorellino, ma tu dovresti dormire. Questa settimana inizi i turni di notte e non puoi arrivare in ospedale ciondolando di sonno.»

«Dormirò nel pomeriggio. Ma stamattina Rafael e io possiamo cominciare ad andare a comprare delle cose per la cameretta di Mirtillo. L'assistente sociale potrebbe arrivare da un momento all'altro e non possiamo farle trovare ancora uno studio nella stanza del piccolo.»

Malec's AnatomyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora