Capitolo 24: The hardest thing

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«Tu hai idea del perché ci hanno convocato tutti?» Un trafelato Dean era appena entrato nell'immensa aula magna dell'ospedale dove in genere si tenevano le conferenze. Alec lo squadrò da capo e piedi, notando come il camice e la divisa dell'amico fossero notevolmente stropicciati, per non parlare poi dei suoi capelli! E vide, senza stupirsi troppo, che qualche fila più avanti Will Herondale si stava sedendo accanto a Tessa Gray e Jem Carstairs nelle stesse identiche condizioni.

«Ultimamente tu e Will vi state dando parecchio da fare.» Disse Alec guardando di sottecchi l'amico mentre si sistemava un po' il groviglio intricato che erano diventati i suoi capelli: sapeva bene quanto a Will piacesse passare più e più volte le mani tra i capelli del proprio amante, soprattutto se questo era inginocchiato tra le sue gambe intento a regalargli un ottimo servizietto di bocca!

«Beh, scusa tanto se il nostro terzo Jolly si è dato alla monogamia.» Sbottò Dean, in maniera forse un pelino troppo acida per essere uno che aveva appena fatto dell'appagante sesso. Alec, infatti, si girò a guardarlo sorpreso. Non era certo da Dean rispondergli a quel modo. Notò delle piccole chiazze rosse sulle sue guance. Che Dean fosse... no, non era possibile che uno come Dean Nelson fosse in imbarazzo. O si?

«Allora? Sai per caso perché siamo tutti qui?» Domandò di nuovo Dean, con una voce così acida che un limone sorrentino a confronto sarebbe stato più dolce del miele! Alec si girò a guardare Maggie alla sua destra che si limitò a sollevare le braccia. Anche lei aveva notato l'acidità che Dean aveva negli ultimi tempi ma, per quieto vivere in casa, aveva deciso di lasciar perdere. Gli uomini erano già complicati normalmente, se poi c'era da parlare di sentimento e stati d'animo l'impresa diventava più impossibile dell'obiettivo del progetto SETI di ricercare vita aliena intelligente!

«No, non so niente.» Disse Alec onestamente. Come tutti anche lui aveva ricevuto un messaggio quella mattina che li invitava caldamente a presentarsi in aula magna. All'inizio aveva pensato ad una qualche ramanzina che il capo aveva da fare a tutti gli specializzandi ma, una volta arrivato, aveva visto che non c'erano solo gli specializzandi, c'erano anche tutti gli strutturati e la maggior parte degli infermieri soprattutto quelli delle sale operatorie e della terapia intensiva.

«Vivi con il capo e non sai mai niente di quello che succede in ospedale.» Sbuffò sempre con la solita dose di acidità Dean.

«Il capo e io non parliamo di lavoro a casa, Dean. A casa non siamo capo e specializzando, a casa lui è mio suocero e io sono il compagno del figlio.» Alec si girò a guardare Dean con cipiglio offeso. Che diavolo gli prendeva? Erano giorni che si comportava da stronzo! Stava per chiedergli cosa avesse ma la voce di Asmodeo Bane dal palco, amplificata dal microfono, lo fermò.

«Salve a tutti. Sono sicuro che vi state tutti chiedendo il perché io vi abbia convocati qui. Posso leggere dallo sguardo terrorizzato degli specializzandi che pensano che si tratti di un avviso riguardante un qualche taglio di personale o altro. No, non siete qui per questioni burocratiche o di bilancio...» Mentre Asmodeo parlava, Alec notò anche Magnus entrare in aula magna. A giudicare dallo sguardo un po' stanco e dal camice non piegato e stirato a puntino, Alec intuì che Rafael doveva aver fatto i capricci quella mattina. A giorni alterni, anziché lasciarlo al nido dell'ospedale, avevano deciso di mandarlo al nido non lontano dalla struttura in preparazione all'anno successivo in cui il bimbo avrebbe cominciato ad andare a scuola. E, come c'era da aspettarsi, Rafael era uno che difficilmente riusciva a staccarsi dai suoi papà. Alec già poteva solo immaginare le guerre che sarebbero avvenute a settembre.

«Se tu non fossi già qui da oltre un'ora penserei che anche tu e Magnus siate appena usciti dalla stanzetta del medico di guardia.» Esclamò Maggie fissando anche lei Magnus, di solito sempre perfetto ed impeccabile, che cercava di ridarsi un contegno mentre si sedeva accanto a Ragnor Fell in prima fila.

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