16. Fools

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I see swimming pools and living rooms and aeroplanes

I see a little house on the hill and children's names

I see quiet nights poured over ice and Tanqueray

[Troye Sivan]

***

Sedendo a terra su un cuscino, ai piedi un paio di spessi calzini al ginocchio, il torso avvolto in un confortevole maglione che sapeva donarle tutto il calore di cui abbisognava, perché apparteneva alla moglie, ovviamente, Camila dispiegò la piantina della proprietà rurale che avevano mutuato e che, con un po' di pazienza e numerose, infinite pennellate, quel giorno avrebbero avvicinato un poco di più all'idea di casa.

Invero, si accorse della presenza di Lauren solo quando una mano lunga e affusolata si intersecò alla sua chioma disciolta, sulla sommità di essa, e prese a massaggiarla delicatamente. Allora mugugnò di gradimento ed esalò un timido – Sei tornata -.

- Se tu non ti fossi acconciata come se dovessi andare in spiaggia avremmo potuto comprare la vernice insieme -.

- Che c'è di male in un paio di infradito e in una coperta, oltre a questo maglione? -.

- C'è che sei rimasta adolescente dentro, nena. Anche al lavoro ti presentavi così, d'inverno? -.

- Tsk, a Miami non esiste l'inverno; ma se mi girava, sì, senza problemi -.

Lauren sogghignò bonariamente e andò a scoperchiare un bidone da sei galloni, colmo di vernice bianca da adoperare come base sulle pareti nude. L'insolenza che l'atteggiamento della minore dimostrava, e che in pubblico declinava con una discrezione tale da apparire, al contrario, sfacciato, le garbava da tempi immemori. Dove Camila fiammeggiava, senza curarsi delle conseguenze, ella si manteneva flemmatica e valutava la situazione da incontrare sino all'ultimo secondo disponibile. Se Camila battibeccava fino a che non avesse conquistato una vittoria per sfinimento, ella tentava invece la via del compromesso per risparmiare energie e dolori di capo.

Purtroppo, a parere suo, quel carattere esuberante era andato moderandosi con l'età adulta; e il cambiamento si riconduceva facilmente alla brevità dei loro litigi, che rimaneva inversamente proporzionale all'intensità e non restituiva nessuna vincitrice, piuttosto due perdenti; due catapulte armate di proiettili fumanti che miravano, inconsapevolmente, a distruggersi; a distruggersi e basta. Se una odiava quanto amava, e cioè follemente, l'altra si limitava a rispondere colpo per colpo, e intanto, impotente, testimoniava l'assottigliarsi ulteriori dei fili di seta che le legavano.

- Possiamo iniziare dalla camera da letto? -.

- Sì, mi sembra sensato. Vieni, è al piano di... -.

Lauren rinunciò a terminare la frase quando vide Camila schizzare sulle scale come una scheggia. Per un attimo temette di vederla inciampare goffamente (e in verità era scattata a sua volta per tentare di evitarle il peggio), tuttavia, ricordò che aveva smussato anche quella caratteristica.

Basta, si disse. Non avete più diciassette anni. La presa forzata di consapevolezza la ferì alquanto. Sentiva di aver compiuto un salto vertiginoso, dai diciotto ai trenta, e di non aver testimoniato, se non a frammenti, la crescita dell'amica.

- Lauren! -.

Al richiamo, si allarmò.

- Che hai fatto?! -.

- Nulla! -. Una risata spensierata. – Ma vedi di muovere quel tuo bel culo cubano, che abbiamo una catapecchia da dipingere! -.

***

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