17. Heart's a mess

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Let me in where only your thoughts have been

Let me occupy your mind as you do mine [...]

You have lost too much love

To fear, doubt and distrust, it's not enough

You just threw away the key to your heart

You don't get burned 'cause nothing gets through

[Gotye]

***

Giorno di San Valentino, tardo pomeriggio


Innanzi alla psiche ovale splendidamente decorata che era stata recuperata da un mercatino di antiquariato e lucidata a dovere, Camila si lisciò i fianchi della giacca. Era abbastanza elegante per una serata intellettuale? Si avviò al piano inferiore scandendo ogni passo con un secco toc.

- Lauren? – interpellò, affacciandosi in cucina.

- Soggiorno! – le gridò l'altra. Ella se ne stava infatti distesa sul comodo sofà, tutta occhiali e capelli scarmigliati, e batteva freneticamente la tastiera del computer. Stava terminando di elaborare le quattro tracce del tema della settimana ventura. Con la lingua serrata tra i denti, e le folte sopracciglia corrucciate, era assai adorabile; ancor più irresistibile, dolorosamente irresistibile.

Senza provare alcuna sorpresa, Camila riconobbe in sé la tenace disperazione di relazionarsi a lei, senza doversi più nascondere. Non che sia possibile, considerò, comandando ad Alexa di accendere qualche luce in più. Le si avvicinò cautamente, fino a stagliarsi innanzi a lei con le mani sui fianchi, a mo' di anfora antica.

- Stasera inauguriamo una nuova sezione e volevo sapere se ti andasse di presenziare insieme a me -. Si mordicchiò le labbra, in attesa. Poi addusse: - Come sto così, a proposito? -.

- Molto bene, autorevole al punto giusto. Se hai un'alternativa, scartala -.

- L'alternativa sarebbe un capo di Valentino che... -.

- Posso vederlo? -.

Ormai distratti, gli occhi di Lauren andarono allargandosi in forza a una curiosità mista a un desiderio remoto, che, scalino dopo scalino, parve assumere una dimensione sempre più reale.

Camila estrasse dall'armadio un abito da sera, rosso di quel rosso che è caratteristico della griffe in questione, lungo fino ai piedi, dalla gonna liscia e dritta come una lama e il profondo scollo a vu che senza pudore si immergeva nell'incavo dei seni; dietro faceva altrettanto, scoprendo, insieme alle braccia, la prima metà della schiena.

- Posso... Posso vedertelo addosso? -.

- Temo di non avere più tempo per un cambio. Piuttosto, mi accompagni? -.

Lauren parve riscuotersi da un incantesimo. Gettò un'occhiata fugace all'orologio del termostato, accanto alla porta, e ricadde improvvisamente nell'imbarazzo.

- Magari ti raggiungo dopo - svicolò, evitando di incrociare lo sguardo della moglie mentre si tuffava nell'armadio. - Ho un appuntamento -.

- Un appuntamento? - ripeté Camila, attonita. Il tradimento parve prendere finalmente forma definita. Stentava a credere alle proprie orecchie. Posso sapere con chi, di grazia? avrebbe voluto addurre, pregna di un greve sospetto e di una gelosia nefasta. Maude. Tuttavia rinunciò e - Nessun problema: vai pure - acconsentì. - Avrei forse dovuto informarti prima -.

Sulle ultime sillabe il suo tono di voce si ridusse a poco più di un sussurro, come se stesse ammettendo la sconfitta e fosse già troppo debole per protestare. Sono tua moglie sarebbe stato quanto di più ridicolo potesse articolare.

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