28. Real

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I broke my bones playing games with you

This type of fun that makes me blue [...]

I talk to you, but it don't work

I touch you, but it starts to hurt

What have I been doing wrong?

Tell me what it is you want

[Years & Years]

***

Casa Jauregui

Dodici anni prima, vigilia della partenza di Lauren


Che quel furfante di Christopher avesse o meno corretto il punch rimaneva ancora un mistero irrisolto. Il tumulto molesto e doloroso che invece le occupava tutto il torace pareva quantomai delucidato. Difatti, pensò bene di alleggerirlo con un lungo sorso dal collo di una bottiglia che qualcuno di anonimo le passò, probabilmente dopo averla recuperata dalla dispensa speciale di Michael Jauregui.

Non seppe dire nemmeno che sapore, esattamente, avesse, tanto bruciava, ma ciò non le impedì di continuare ad attingervi, fino alla totale arsura delle fauci. Allora si congedò distrattamente da Austin, perché non riusciva più a tollerare che le blaterasse frasi sconnesse all'orecchio, e vagabondò lontano, alla ricerca di un luogo in cui isolarsi dal baccanale. Di certo, la protagonista della festa non si trovava tra loro, e perché schiva per natura, e perché avrebbe pestato volentieri le facce toste che si erano presentate anche senza invito. Infatti, appena mise piede in taverna, la individuò stravaccata malamente sul pavimento, tra morbidi cuscini e birre riarse.

- Ehi, scricciolo – l'accolse, quando si tuffò con disperazione tra le sue braccia.

- Non andare, Lolo -.

- È un po' tardi per rinunciare, no? -.

Camila mugolò alcune proteste soffocate. Per come scuoteva la testa, non era affatto in vena di stare allo scherzo. Sentiva di portare sulle spalle il fardello luttuoso di una vedova, ecco.

- Perché te ne stai qui? – rilanciò, oltremodo curiosa. In altre circostanze avrebbe trovato la forza di tacere, ma non allora, sull'orlo del precipizio e con quel martellante dolore al petto!

- Mi sentivo invasa. Avevo bisogno di un attimo di solitudine... Ehi, dove vai? -. Lauren la trattenne per l'orlo della maglietta. Non si era nemmeno capacitata di come quelle parole stremate l'avessero fatta scattare in piedi all'improvviso. – La mia solitudine include anche te, oltre a me. Dovresti saperlo, testona. Non c'è luogo dove vorrei esistere, in tua assenza -.

Camila la colpì con un buffetto di poche pretese offensive.

- Sei ubriaca – accusò, rifiutando ciascuna delle sue rassicurazioni.

Allora Lauren si sciolse in una grassa risata.

- Tu no, invece? – ribatté, con tono suadente.

- Di te, Lo; di te -.

La memoria che entrambe conservano di quella notte è purtroppo frammentaria e guastata in più punti.

***

Fort Pierce, anche nota come Sunrise City, o come la sorella di San Francisco, si era rivelata un ottimo luogo d'incontro. A pochi passi dalla marina locale e dall'oceano, sorgeva un fragrante ristorantino. Su di esso, un gioioso sole di settantotto Fahrenheit risplendeva nel mezzo delle baudelairiane azzurrità, all'ora di pranzo più convenzionale.

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