8. Are you even real?

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I spend the day dreaming of connection

Just to feel how you feel, you feel, you feel

[James Blake]

***

Coral Gables Senior High School

Tredici anni prima


Ciondolando con poca confidenza sulle stampelle, cui doveva ancora abituarsi, Lauren raggiunse a fatica il posto che Camila si era premurata di riservarle, sulle gradinate del piccolo campo sportivo scolastico.

- Ciao – grugnì, porgendole la guancia mentre sedeva.

Ella, dopo che vi ebbe schioccato sonoramente le labbra, ridacchiò di gusto.

- Sei sempre così cocciuta! - chiosò. – Danny sarebbe stato onorato di portarti in braccio -.

- Ew! Preferisco saltare il resto della stagione che farmi toccare dalle sue mani viscide – ribatté la corvina, arricciando il naso in segno di disgusto. – E poi è soltanto una slogatura: passerà presto -.

Allora, l'interesse romantico che in cuor suo nutriva per le ragazze, specialmente per le ginnaste e le acrobate dell'istituto, costituiva poco più di un sospetto informe. L'avrebbe realizzato compiutamente soltanto l'anno successivo, poco prima del diploma, baciando Ashley Robbins sul retro della palestra.

Camila invece, che all'epoca usciva poco seriamente con tale Austin (difatti, potremmo dire, civettava senza concludere alcunché di serio, sempre diffidando di un grottesco concetto di virilità che la popolazione di giocatori di football dell'istituto ostentava eccessivamente), se ne sarebbe accorta salutando con gli occhi colmi di lacrime un aereo diretto a New York, e in lei avrebbe instillato una feroce mancanza; primo, cauto germoglio di un amore impetuoso.

- Oh, come ti pare... - tagliò corto ella, accavallando le gambe sulla sua coscia sana e stringendosi al tepore del suo cappotto lungo.

- Io sarò anche cocciuta, ma tu sei sempre sbadata -. Lauren scosse la testa, contrariata. Si privò del berretto di lana e con esso coprì la testa ricciuta della minore sino alle orecchie. – Così tua madre non può dire che è colpa mia, se ti prendi un accidente... -.

- Lo, mia madre ti adora. Non c'è bisogno di certe premure... -.

Sfregando le palme tra loro, ovviamente prive di guanti, Camila fece per restituire il copricapo.

- Tienilo. Ti sta di un gran bene -. Lauren le strizzò l'occhio. – Scommetto che hai due ghiaccioli al posto delle mani... -.

***

Preda di un'estrema noncuranza (non siamo certi se solo verso se stessa o meno), Camila trascorse a letto l'intera fascia oraria che lo staff del transatlantico dedicava alla prima colazione. Se avesse saputo parlare, il suo portafoglio alleggerito l'avrebbe di certo rimproverata aspramente.

Risvegliandosi intorno alle undici, piena di confusione in un viso stropicciato che in verità riportava anche le pieghe del guanciale di destra, si trasse a sedere contro la testiera. Mugolò di fastidio, quando la luce del giorno le ferì la vista.

- Lauren? – tentò, come se il litigio della sera precedente risalisse a due anni prima.

Subito si batté una mano sulla fronte, come per redarguirsi. Ti pare che si faccia trovare, considerò, dopo tutto il veleno che le hai riversato addosso, per di più senza un valido motivo?

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