29. Gravity

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Something always brings me back to you

It never takes too long

No matter what I say or do

I'll still feel you here until the moment I'm gone

You hold me without touch

You keep me without chains

I never wanted anything so much

Than to drown in your love and not feel your rain

[Sara Bareilles]

***

- Ehi, Laur -. Camila compì un vero miracolo atletico, nello scivolare dentro la stanza mentre la porta si chiudeva e quasi la respingeva indietro. – So che non ci parliamo, ma volevo solo che tu mi chiarissi una cosa. Puoi? -.

Lauren inforcò gli occhiali e cominciò a battere la tastiera del computer che aveva lasciato in modalità stand-by per svolgere alcune commissioni in città, per conto di sua madre.

- Sì – borbottò, senza sollevare lo sguardo.

Quel sabato uggioso (in verità era tutt'altro che uggioso, ma i loro pessimi umori lo rendevano tale anche nel raggiante calore del celeberrimo sole di Miami), Clara aveva contattato anche il resto della famiglia Cabello perché prendesse parte alla cena, nella straordinaria presenza di Camila. Dal matrimonio infatti, non c'era stata occasione di farlo, e dunque non esisteva possibilità che il piano sfumasse, non nella singolarità delle circostanze.

Più che a brillare di gioia, le nostre protagoniste avrebbero fatto meglio a non acciuffarsi verbalmente al primo pretesto futile.

- Volevo sapere se... insomma, se... -. La cubana tacque, scosse la testa e, meditando su quanto arduo fosse divenuto comunicare, per due persone che ne padroneggiavano l'arte come oratrici, ritrattò: - È che non ricordo molto di ieri sera e volevo capire se avessi fatto o meno danni, una volta... -.

Lauren la fermò con una mano. Le avrebbe anche detto che non era in vena di discuterne, ora che barcollavano sull'incertezza, o forse le avrebbe ripetuto che aveva semplicemente adempiuto ai propri doveri coniugali, tuttavia, con la coda dell'occhio, aveva colto un bagliore sullo schermo del telefono.

- Pronto? – rispose, anticipando la suoneria. – Sì, Maude, ciao -.

Senza scusarsi, frattanto che al piano di sotto Clara accoglieva con sommo giubilo i consuoceri e la cognata, lasciò in fretta l'ambiente.

Camila provò un violento tumulto di emozioni, di collera, gelosia, necessità e mendicanza, molto prossimo a quello che l'aveva investita, un maledetto giorno di luglio di dodici anni prima.

Stoicamente, ingoiò la delusione insieme alle lacrime. Avrebbe badato di condividerla con Dinah, l'indomani. Si batté le guance, così da guadagnare un certo contegno, e si affrettò al piano inferiore.

Per quale miseria, insomma, aveva abbandonato la patria?

***

«But, now, uncertain of the lenght

Of this, that is between,

It goads me, like the Goblin Bee –

That will not state – its sting»

[E. Dickinson, da If you were coming in the Fall]


Benché non avesse mai sofferto alcuna particolare paura di volare, per quel ritorno a casa Lauren pareva invece assai inquieta. Possiamo provarci ancora una volta, era la frase molesta che continuava a riproporsi, tra i suoi pensieri cupi.

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