24. Old wounds

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They say "Don't open old wounds"

But this is still brand new

And I've got nothing left to lose besides you

I've already lost you once, what more could you do?

[PVRIS]

***

Come una coppia effettivamente sposata, in nome di un corposo ammasso di idee, progetti e volontà comuni, era diventata loro abitudine trascorrere le poche ore di quiete che seguivano la cena e precedevano il sonno comodamente avvinghiate sul sofà, talvolta partecipi di un determinato film in televisione, talvolta anche soltanto del silenzio.

Quella sera, come decine e decine di altre, Camila quasi sonnecchiava, raccolta in un gomitolo sul grembo di Lauren, godendo delle sue carezze.

- Ma il regalo che fine ha fatto? -.

- L'ho appoggiato in cucina, mi pare -.

- Non sei un po' curiosa? -.

- Spaventata, piuttosto -.

La corvina si sciolse in una lieve risata.

- E di che? - confutò.

- Tu non conosci Dinah, Lo -.

- Magari posso iniziare stasera. Al matrimonio mi è sembrata molto esuberante, carismatica. Di sicuro ci tiene -.

- A mettermi in imbarazzo, sì -. Mentre recuperava la scatola e si riaccomodava, Camila cominciò ad avvertire alcune palpitazioni soprannumerarie, in mezzo a un vortice confuso di ansia e aspettativa che le donava talvolta un assaggio di vertigine. - Faccio io? - domandò, afferrando il fiocco e consegnando il bigliettino di auguri alla moglie, che annuì. Quando sollevò il coperchio, trascolorò violentemente, e desiderò evaporare all'istante: il giocattolo delle sue fantasie più oscure era lì, sigillato dentro a una confezione di cartone rigido, riprodotto da un disegno fedele, a forma di elle, color rosso fiamma; la stessa fiamma che ora le invadeva le guance, sostituendo il pallore.

- Dice solo: Divertitevi. Dovrei preoccuparmi di questo? -. Lauren si sporse oltre la base aperta della scatola e cessò immediatamente di sghignazzare.

Quando si coricarono, l'una sovrapposta all'altra come d'abitudine, l'incredulità ancora serrava le sue labbra. Tuttavia, a luci spente, non rifiutò di stringere Camila a sé, permettendole di adagiare la testa dove più era di suo gradimento.

- Posso farti qualche domanda indiscreta? -.

- Certo -.

- Sicura? Non vorrei oltrepassare... -.

- Scherzi, scricciolo? Non esistono confini tra noi. Chiedi quello che vuoi -.

- D'accordo. Mi incuriosiva solo sapere se tu avessi già esperienza in quel campo o meno... -.

- Con i giocattoli, intendi? -.

- Perché dev'essere tanto imbarazzante? - lamentò Camila, seppellendosi nelle trame del suo pigiama. L'inconscio le suggerì che il disagio proveniva nientemeno che dalla segretezza dei suoi vagheggiamenti disinibiti. Si chiese se le parvenze angeliche cui dormiva abbracciata ogni notte non fossero altro che l'armatura fragile di un demone, egualmente sfrenato a quello dei suoi sogni proibiti.

- Non lo è, nena. Comunque, per rispondere alla tua domanda, sì -.

***

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