25. TiO

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I can taste it on your mouth and I can't leave it

You're a freak like me, can't you see? [...]

Push me up against the wall, don't take it easy

You like it hard like me, it's what you need

[Zayn]

***

Oltre le mura del ristorante, il temporale che aveva colto Johnstown nel mezzo della serata infuriava violentemente. Il caratteristico odore di umido catartico con cui aggrediva l'aere stordiva Camila abbastanza da permetterle di correre a perdifiato senza accusare paura, né fatica. Quando giunse al coperto, attraverso lo scivoloso verdeggiare del giardino, cominciò a rabbrividire; e per il freddo, e per la posizione vulnerabile in cui si ritrovò successivamente.

Lauren varcò la porta di casa poco dopo. Richiudendosela alle spalle, ansante e avida di spiegazioni, parve perdere l'usuale patina angelica in luogo di un impeto demoniaco. La trasparenza della camicia che l'acqua aveva incollato al suo corpo, così come lo sguardo fiammeggiante, ne suggeriva l'intera declinazione. Sarebbe stata un degno mostro dantesco, con un paio di corna convolute che si dipartivano dal cuoio capelluto e un mantello di ruvide ali a ricreare il ghiaccio del Cocìto.

- Camila - soffiò, con voce calda e vibrante d'avvertimento. Sigillò l'uscio con quattro mandate secche. Mosse alcuni passi verso la moglie che, incapace di azzardare una fuga al piano superiore, aveva trovato sostegno contro la parete opposta, e ora respirava in affanno. Impavida, poiché credeva di non avere altra via d'uscita che lo scontro, l'ennesimo, si gettò in avanti e colmò la distanza che le separava. Ravviò l'intera chioma bagnata all'indietro. Leccandosi le labbra, infilò le dita tra i passanti dei suoi pantaloni e la trasse agilmente a sé.

Quell'amore concupiscente la stava pian piano conducendo alla pazzia. Le faceva battere il cuore fuori dal petto, creava imprevedibili corti circuiti nelle aree più razionali del cervello. Era, in breve, il cocchiere di un carro lanciato a tutta velocità verso un baratro. Ma l'idea che l'astinenza stesse giocando brutti scherzi anche alla corvina non l'aveva sfiorata sino al momento in cui, incatenato lo sguardo al suo, aveva intravisto un conturbante lampo sinistro, sconosciuto.

- Te deseo, cariño - sussurrò, ancorandosi ai lembi della sua giacca orlata.

L'acqua grondava in stille dai loro visi più che mai prossimi, soffusi di un rossore furioso, come lacrime fresche e dolci che non trasportavano alcun dolore. Concentrava in gocce globulari sulle tempie e, rotolando tanto lentamente da causare uno straziante prurito, giungeva sullo strapiombo del mento e talvolta nemmeno precipitava a terra: è ben noto agli appassionati della fisica che un insieme massiccio di legami a idrogeno può competere e vincere la forza di attrazione gravitazionale.

Indi, Camila provò un'insolita urgenza erotica: quando si trattava di Lauren, avrebbe potuto peccare contro tutte le religioni e contro la moralità e la pudicizia di ogni singolo individuo della specie umana.

Attaccò le labbra al corpo della sua mandibola e cancellò ogni traccia di pioggia, muovendosi lungo uno dei rami. Poi, giungendo sull'arcata zigomatica, aggiunse la lingua: piatta e tesa come se dovesse raccogliere un succulento intingolo dalla ceramica di un recipiente.

Pensò fosse egualmente buona, lei, ora che l'assaggiava per la prima volta; e chissà che prelibatezze celava, più in basso...

In uno strappo di vendetta, Lauren la inchiodò per le spalle al muro. Si chinò di quel poco che bastava a catturare le sue labbra disinibite in un bacio. Avrebbe voluto sbranarla con la collera che le montava in corpo. Ormai costituito di finissimi fili di seta, in assenza delle cure dell'amore più abnegante, il loro rapporto non avrebbe ben sopportato la tensione che intercorreva tra i loro spiriti guerrafondai. Quindi, appena ne ebbe l'occasione, chiuse la bocca sul suo labbro inferiore e generò una sensuale suzione.

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