Inizio a preoccuparmi seriamente.
Io- "okay, basta, non vengono."
Ross- "tesoro, calmati, vedrai che torneranno da noi..."
Io- "no, Ross, sai anche tu che non è vero."
Non mi preoccupo solo per me. Ma anche per loro. Che gli sarà successo? Sono letteralmente in panico.
Mi alzo di scatto dalla panchina e inizio a camminare in tondo nervosamente, mentre Ross cerca invano di calmarmi. Tra l'altro, so per certo che nel suo piccolo lui è più agitato di me. Lo capisco da come mi guarda. È come se mi stesse parlando con gli occhi. "Non penso che torneranno, sto morendo di paura." mi sta dicendo.
Si alza anche lui e mi ferma tenendomi le spalle.
Non mi parla. Ma mi sta dicendo "non sei sola. Ci sono qui io."
Dopo altri minuti abbiamo la completa certezza che sono andati chissà dove e non torneranno dai noi.
Inizio a vagare senza meta per le vie di New York, con Ross alle calcagna. Mi segue ripetendo sempre le stesse frasi. "Claudia, non risolverai niente così!" e "amore, calmati, non c'è bisogno di agitarsi!"
Ma più ripete quelle parole, più aumento la velocità della mia camminata nervosa.
Sto attraversando la strada. Lo sguardo fisso sulle strisce pedonali, quando sento in un secondo un clacson potente, mi volto, vedo un taxi venire verso di me, Ross che urla il mio nome e che mi da uno spintone verso l'altro lato della strada.
Ross- "stai bene?" Mi chiede col fiatone.
Annuisco, e mi bacia. Sento di sottofondo le imprecazioni del tassista contro di me.
Porca troia, mi stavi investendo! Stai calmo, puttaniere!
Okay, forse quella che deve state calma sono io.
Ripeto nella mia testa quella frase mentre le labbra calde di Ross premono sulle mie, e d'un tratto sto meglio. Sento ancora il casino presente nella mia testa, ma sto meglio.
Si stacca, e stiamo a guardarci fissi negli occhi, come se uno stesse cercando protezione negli occhi dell'altro. D'un tratto scoppio a piangere, e lui, come se fosse li per questo, mi avvolge dolcemente tra le sue braccia.
Io- "Ross, forse li ha presi la polizia!" Dico tra le lacrime.
Ross- "Claudia, hai visto come era strano Riker. Non penso li abbiano presi."
Io- "che vuoi dire?"
Ross- "penso l'abbiano fatto apposta."
Io- "si, per lasciarci soli."
La frase era stata pensata per essere detta in senso ironico, ma ora che la dico ad alta voce capisco che ha completamente senso.Infatti, Ross annuisce.
Io- "giuro che appena li ritroviamo li brucio in un forno crematorio!"
Ross- "in ogni caso, è certo che stanno bene. Siamo noi, che dobbiamo accertarci del nostro bene."
Lo guardo.
Ross- "casomai possiamo trovare lavoro qui, comprare una casa e fondare una famiglia. Crescere a New York. Invecchiare lentamente, poi morire ed essere sepolti in un cimitero newyorkese."
Mi da la forza di ridere a quelle parole tanto stupide, ma continuo a versare quelle odiose lacrime taglienti.
Io- "dove dormiremo stanotte?"
Ross- "non sulle panchine, certo."
Io- "vuoi dire che abbiamo altri posti?"
Ross- "ehi..." mi alza il viso con due dita. "Solo il meglio per te."
STAI LEGGENDO
On The Road With You || Ross Lynch
FanfictionQuesta storia parla di un viaggio on the road organizzato da un gruppo di amici, che ospiterà la storia d'amore tra Ross e Claudia, migliori amici dalla nascita ma mai qualcosa di più.