40 - Momenti indimenticabili

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Siamo nella spiaggia di ieri, quella della palma orizzontale, a goderci latte di cocco per colazione prima che sia l'ora di ripartire. Ma quell'ora viene prima del previsto, e in men che non si dica ci ritroviamo a guidare per Dallas.

Manca davvero poco alla fine del viaggio. Dopo Dallas c'è San Diego, dopo si torna a casa. Non mi sembra vero.

Sembra strano che qualche giorno fa eravamo a New York e ora siamo qui. Quasi impossibile da credere, eppure vero.

Penso che, ormai abituata a viaggiare per l'America, mi suonerà quasi assurdo stare a casa. Probabilmente sentirò il bisogno di vedere posti nuovi, nonostante conosca la mia città a memoria. Forse una notte mi sveglierò pensando di essere in auto, e invece mi ritroverò nel mio letto.

Devo smetterla di pensare al futuro. Devo godere il presente. D'altronde, ancora non siamo tornati a casa. Ancora mancano due città.

In poche ore arriviamo a Dallas. Pranziamo in un ristorante nel centro della città. Concordiamo tutti sul fatto che, considerato che mancano poche tappe, possiamo superare il budget giornaliero deciso qualche giorno fa. Perciò ci dedichiamo ai piatti tipici della città. In effetti non fanno granché qui, ma dicono che il chili è buono, quindi ne prendiamo una porzione ognuno.

E alla fin fine è buono, meglio di quello che fanno a Los Angeles dopotutto. Non è costato nemmeno tanto.

Dopo pranzo, si sa, passeggiamo. Sembrerà monotono, e un po' lo è, ma non ci sono cose specifiche da fare.

Passeggiando per la main street, sentiamo una vibrazione, è il telefono di Riker.

Riker- "pronto?...Allison!...tutto bene, tu?...cosa?...girarmi, perchè mai?...okay..."

Si volta, seguito da noi. Ci ritroviamo davanti Allison. Riker corre ad abbracciarla e noi andiamo a salutarla. Il loro abbraccio è molto lungo, ma anche dolce. Mi convinco sempre di più che quei due sono fatti l'uno per l'altra.

Riker- "non me l'aspettavo!"

Allison- "già, volevo farvi una sorpresa."

Restano a fissarsi per qualche secondo, mi chiedo che pensano. È come quando ci fissiamo io e Ross?

Non voglio interferire tra loro due, quindi mi trascino Ross dietro ed entriamo in uno Starbucks.

Ross- "che c'è?"

Io- "nulla, non volevo stare tra loro, voglio dire, forse vogliono stare soli.."

Prendiamo due frappé alla fragola, e li sorseggiamo in silenzio.

Molto spesso mi chiedo cosa pensa mentre mi guarda. Talvolta mi dice che sono bella. Io sono sempre imbarazzata. Quando mi guarda aumenta il battito cardiaco, mi sudano le mani, e spero che non si noti come arrossisco. Nonostante sia abituata ad essere guardata da lui, dopo 18 anni mi sento ancora così.

Ross- "come ti è parso questo viaggio?" dice rompendo il silenzio.

Io- "meraviglioso. Appassionante. Davvero non ci sono parole."

Un nuovo silenzio si crea tra noi, riempito solo dagli ultimi sorsi ai nostri frappé.

Io- "tu invece? Che ne dici?" chiedo cercando una scusa per parlare.

Ross- "che è stato fantastico."

Sorrido.

Ross- "solo ora mi rendo conto che l'ho sempre sognato, involontariamente."

Mi viene l'impulso di chiedere come si fa a sognare qualcosa involontariamente, ma sto zitta, perchè se ci penso bene per me è lo stesso.

Io- "qual è la città che ti è piaciuta di più?" chiedo.

Ross- "non è esattamente una città." fa lui.

Il mio volto si forma in uno sguardo interrogativo, e lui mi da la risposta.

Ross- "precisamente, quel parcheggio fuori città a Seattle."

Sorrido guardando in basso. Anche per me quel posto è importante, e se mai ritornerò a Seattle passerò dal posto delle mille stelle, dal posto del prato soffice.

Dal posto del nostro primo bacio.

Si alza, prende il bicchiere del mio frappé ormai finito e lo va a buttare alla spazzatura. Quando torna, mi da un bacio sulla clavicola.

"Ti amo. Giusto per fartelo sapere." risuonano le sue parole nella mente e sorrido.

Mi prende per mano e mi alzo dalla sedia di acciaio.

Intreccia le sue dita alle mie e iniziamo a camminare per un posto sconosciuto.

Ross- "giuro che non dimenticherei quel momento per nulla al mondo." dice riferendosi al bacio.

Le sue mani stringono le mie in un modo tanto dolce e protettivo, e camminiamo senza fare parola. I nostri sguardi dicono tutto.

Neanche io dimenticherei quel momento, per nulla al mondo.
E se nel futuro, casomai, inventeranno un cancella-memoria e lo vorranno testare su di me, scopriranno che potrà cancellare tutto, tranne lui e quel momento, perchè il mio cervello ne è tanto ossessionato.

E perchè altrimenti sarebbe come uccidermi.

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Okay, so che fa schifo, ma ci ho provato.
Lasciate comunque un commentinosss, mi farebbe piacere:)
Vivibi.
Besitos, e al prossimo capitolo.
CCIAOOO.

-r5claudia-

On The Road With You || Ross LynchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora