Sequel - 10

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<Pt. 2>

"Bene, ora ragazzi, andate via, via, su su!" fa Ross.

"Non possiamo restare?" chiede Ell.

"Ma scherzi, andatevene, voglio sentire il ronzio dell'auto che si allontana, viaaa!"

Rattristati, se ne tornano in auto, e in effetti cinque minuti dopo si sente un lontano brusio, segno che la macchina se ne è andata.

"Bene, siamo di nuovo soli." dice avvicinandosi e prendendomi le mani, e io gliele stringo, come nella canzone.

"Sei tanto dolce." sussurro. "Tanto dolce, tanto bello, tanto... troppo..."

Torniamo a stenderci sul telo da mare sulla riva.

Appoggio la testa sul suo petto e restiamo in silenzio per qualche minuto.

"A volte" rompo il silenzio. "Ripenso a quando eravamo solo amici."

"'Solo amici' è una frase orribile." risponde.

"Si." rispondo.

"Anche se sono sempre stato felice di essere tuo amico. Mi sono sempre ritenuto fortunato, una fortuna speciale, per così dire. All'inizio mi accontentavo di averti come semplice amica. Tuttavia pensavo a come sarebbe stato passare una vita con te, non da amici... pensavo a come sarebbe stato bello sposarti, avere dei figli con te, invecchiare insieme..."

"Ma mi accontentavo. Poi non ho resistito. Non ho resistito più, impazzivo, passavo notti insonni, giuro. Era terribile. Se ripenso a come stavo male..."

"Si, beh..." faccio io. "Io non mi sono mai accontentata, ma sono sempre stata zitta. Dicevo che ero felice, e così pensavo di essere, ma ora lo sono veramente, e penso che a volte si pensa di stare bene, di essere felici, ma quando sei veramente felice ti rendi conto che non lo sei mai stata, che anche quando le giornate andavano bene non erano giornate felici, ma semplicemente giornate decenti, e... insomma, hai capito che intendo."

"Wow, che filosofa." commenta.

Rido.

"No, ho fatto degli inutili giri di parole..."

"Io amo i tuoi giri di parole, lo sai."

"Non ti capisco, come sopporti i miei discorsi stupidi?"

"Non sono discorsi stupidi. O almeno è quello che credo io, visto che sono follemente innamorato e l'amore offusca la vista."

Rido, di nuovo.

"Beh, facciamo il bagno?" chiede.

"Si, se avessimo i costumi."

Lui ride.

"Credi davvero che io sia così sprovvisto?"

Apre il cestino e tira fuori un costume blu per lui, poi una bustina.

"E' per me?" chiedo, e lui me la porge.

"Su, aprila, che io vado a cambiarmi."

E corre in macchina senza dire altro.

Apro la busta, non avendo altro da fare, e ne estraggo un bikini rosa e blu. Il pezzo di sopra, a fascia, è incrociato.

Caspita, che regalo.

Sorrido pensando a come dev'essere stato quando è andato a sceglierlo.

Torna cinque minuti dopo con il suo costume blu addosso.

"Ti piace?" chiede.

"Si, è stupendo, grazie mille." sorrido. "Non dovevi, davvero."

"Ora basta chiacchiere e vai a cambiarti."

On The Road With You || Ross LynchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora