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Chiara si rigirò nel letto e appoggiò il viso sul suo petto.
Hobi stiracchiò il braccio addormentato e le accarezzò i capelli scuri.
«Credo di non volermi più alzare dal letto. Possiamo stare qui in eterno?» gli chiese lei.
«Possiamo rimanere qui quanto vorrai. Chi ci troverà mai in questa baita sperduta?»
La donna alzò la testa e gli sorrise con dolcezza.
Hoseok allungò il collo e la baciò; si sentiva così appagato... Baita? Quando era andato in montagna?
Spalancò gli occhi nel proprio letto, al dormitorio. Non c'era nessuno con lui, se non Jimin nel letto di fronte. Sospirò; era solo un sogno.
Guardò la sveglia sul comodino, che segnava le cinque e mezza del mattino. Emise un grugnito lamentoso e si girò dall'altra parte, cercando di dormire ancora qualche ora, invano.

Si trovavano tutti al dormitorio di Hannam perché avevano alcuni impegni da programmare per bene. Quello era un giorno speciale: allo scattare della mezzanotte Hoseok avrebbe festeggiato il suo compleanno e, come da tradizione ormai, avrebbe fatto una diretta con gli Army, per festeggiare con loro.
Gli mostravano sempre un sacco di affetto e lui, a volte, si sentiva impotente perché non poteva ringraziarli uno a uno.
Lui era una persona sola, mentre loro erano milioni. Milioni di persone che lo amavano e facevano di tutto per dimostrarglielo. A volte gli sembrava troppo; come poteva ricambiare? Loro amavano il suo essere solare e positivo, quindi questo sarebbe stato proprio ciò che gli avrebbe dato come premio per il loro affetto.

Avviò la diretta su Vlive dal proprio studio, che aveva decorato con palloncini e festoni colorati.
Subito cominciarono ad arrivare centinaia di messaggi, che scorrevano sullo schermo come schegge impazzite.
«Benvenuti, Armyyyy!» esordì. «Come state?»
Cercò di leggere qualche commento, ma era complicato. Ogni tanto riusciva ad afferrare una frase, prima che scomparisse fra tutte le altre.
«Ah, dici che la mia felpa è colorata come me?» sorrise. «Cosa posso dirvi del nuovo album? È bellissimo e spero tanto che vi piacerà. Non posso raccontare di più. Se mi manca fare il cameriere? Un po' sì, ma sono contento di essere qua.»
Era lusingato di ricevere tutto quell'amore. Come erano cambiate le cose dal debutto, quando capitava che fosse l'unico a non ricevere lettere dai fan! Ci aveva sofferto davvero tanto ma si era fatto forza, con la speranza che le cose, prima o poi, sarebbero migliorate. Era successo davvero e, per questo, non sarebbe mai stato abbastanza riconoscente.

Era quasi mezzanotte e mostrò ai fan la torta, a forma di lattina di Sprite, con le candeline pronte per essere accese e soffiate.
«Siete pronti, Armyyy?» Le accese una a una e cominciò a cantare: "Tanti auguri a me!"
Subito, la porta dello studio si spalancò e fecero il suo ingresso Jimin e Jin, pronti a festeggiare con lui.
Soffiò sulle candeline e scherzò con gli amici. Mentre loro continuavano con la loro baraonda, ballando e gridando, Hobi prese il cellulare, poiché aveva notato alcune notifiche.
Insieme ai messaggi di sua sorella, e di alcuni amici, c'era un messaggio di un numero che non era in memoria. Sperò non fosse una sasaeng che era riuscita a ottenere il suo contatto. Odiava quelle situazioni.

"Tanti auguri a una delle persone più splendide che conosca. Il tuo posto sul divano è sempre lì. Nessuno ci si può sedere, tranne te. Ti voglio bene, Chiara."
Non se lo aspettava. Rimase serio, per un paio di secondi, a fissare lo schermo, mentre Jin ballava alle sue spalle.
Jimin, che aveva lanciato una rapida occhiata allo schermo del cellulare, gli diede una pacca sulla spalla. Di certo era stato lui a darle il numero, pensò Hobi. Sapeva che si sentivano spesso e, di certo, Chiara non avrebbe mai chiesto il suo contatto a Yoongi.
Prese un bel respiro e indossò di nuovo il suo sorriso più bello, per concludere in bellezza la diretta.
«Glielo hai dato tu, vero?» chiese a Jimin, che fece subito lo sguardo innocente.
«Cosa?»
«Il mio numero, a Chiara.»
«No, io non ho fatto niente, davvero» si giustificò il cantante, con un mezzo sorrisetto, allontanandosi dal raggio di azione del rapper. Fra le cose che più terrorizzavano Jimin, c'era senza dubbio Jung Hoseok furioso.
Hobi scosse la testa e andò a brindare coi suoi amici, poi si mise a letto. Il giorno dopo voleva raggiungere la sua famiglia a Gwangju, per festeggiare anche con loro.

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