«Brindiamo a questa serata!» gridò Taehyung, alzando il bicchiere.
Hobi fece tintinnare il suo con quello dei presenti, focalizzandosi su Olga. Non era ancora riuscito a parlarle come si deve e, visto che era proprio vicino a lui, ne approfittò.
«È un piacere che tu sia qui.»
La donna gli sorrise e annuì: «Sono contenta anche io. Ero stata in questo locale solo una volta; mi piace l'atmosfera.»
«Noi ci veniamo spesso, quando siamo liberi.»
«Immagino che, quindi, questo "spesso" sia in realtà molto poco» osservò lei, per poi sorseggiare il suo cocktail dalla cannuccia. Le labbra si piegarono a forma di cuore e Hobi morì dalla voglia di assaggiarle.
«Già...»
«È strano vederla... vederci in questo contesto.» La giovane donna sembrava un po' a imbarazzata e Hoseok si premurò di metterla più a suo agio.
«Niente formalismi fuori dall'Ynis Vitrin. Sei un'amica di Yunseo, e io sono un amico di Taehyung.» Fece tintinnare di nuovo i due bicchieri e le sorrise.
«Allora brindiamo a questa nuova conoscenza!» disse lei, ricambiando il sorriso.
Parlarono per un po' di lavoro e della vita a Seoul, ma Hoseok voleva avvicinarsi di più a lei, conoscerla meglio, trovare quell'appiglio che l'avrebbe portato allo step successivo.
Non pretendeva di portarla a letto quella sera, ma sperava di riuscire a strapparle almeno il numero di telefono e la promessa di un appuntamento.
Lo sguardo gli cadde sul davanzale generoso dell'ucraina e pensò a quanto sarebbe stato bello tuffarsi con la faccia sul suo seno.
«Vivi sola con tuo fratello?»
«Sì, i nostri genitori sono morti quattro anni fa» rispose lei, senza lasciar trapelare alcuna emozione.
«Oh, mi dispiace davvero. Non dev'essere stato facile per te occuparti di lui... quanti anni ha?»
«Adesso ne ha quasi quindici.» Hobi era rimasto colpito da quella rivelazione. Olga stava crescendo il fratello minore da sola, in una città che non era quella in cui erano cresciuti. Di certo non era una rammollita, sapeva il fatto suo.
«Ti darà del filo da torcere, immagino. È un'età complicata...» osservò.
«Come tutti gli adolescenti. Lo siamo stati anche noi, dopo tutto.» La conversazione stava morendo, Hobi lo sentiva. Stavano cominciando a subentrare frasi fatte e lunghe pause.Si guardò attorno un attimo e notò Namjoon che parlava con una delle ragazze, che non vide in faccia. Dall'espressione concentrata, e da come gesticolava il suo amico, di certo le stava parlando di qualche museo o libro che aveva letto. Più in là Jimin ballava avvinghiato a Sunhee, sotto lo sguardo disgustato di Tae, che parlava all'orecchio di Yunseo, quasi di certo parlando male della ragazza del suo amico.
Poi lo sguardo gli cadde su Jungkook, che sedeva da solo su una sedia, col suo cocktail in mano e lo sguardo fisso. A pochi metri da lui, le altre due ragazze che aveva portato Yunseo, si guardavano attorno spaesate.
"Diamine, JK..." pensò; poteva fare nuove conoscenze e se ne stava nel suo angolo.«Il tuo amico è un po' timido» notò anche Olga.
«È un po' introverso» confermò lui, avvicinandosi a Jungkook. «Che fai tutto solo?» gli chiese.
Il maknae alzò gli occhioni su di lui e scosse le spalle. «Bevo.»
«Ci sono due ragazze, sole e abbandonate, che probabilmente si stanno chiedendo cosa non vada in loro, visto che Jungkook dei BTS non le calcola di striscio.» Alle sue spalle udì la risatina di Olga e il cantante si fece ancora più timido.
«Dai, andiamo a ballare, così ti sciogli un po'.» Lo prese per un braccio e lo fece alzare.
Olga fece lo stesso con le sue amiche, che non aspettavano altro e balzarono in piedi in una frazione di secondo.
Cominciarono a ballare in gruppo e, anche se all'inizio JK sembrava impacciato, dopo qualche minuto tutti si stavano divertendo.Hoseok era del tutto a proprio agio: il ballo era il suo campo. Era consapevole di quanto apparisse sexy e affascinante quando si muoveva a ritmo, anche quando non stava ballando alcuna coreografia in particolare.
Olga sembrava un po' impacciata, così le si avvicinò e le sorrise, prendendola per una mano e facendole fare una giravolta.
«Uuuh, quasi cadevo!» commentò lei, appoggiandosi sul suo petto con una mano. I loro occhi erano quasi alla stessa altezza e si fissarono, per qualche secondo, in silenzio.
«Non preoccuparti, non cadrai» le disse lui, sicuro, ponendole una mano sulla schiena. Notò che aveva finito il suo drink, così chiamò un cameriere per farsene portare altri due.
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Crystal Noodle Soup
ФанфикAttenzione! Questa fanfiction è lo spin-off e seguito di "7 in più sotto il tetto". Per questo vi consiglio di leggere prima l'altra storia, poiché in questa sono contenuti numerosi spoiler, inoltre vi aiuterà ad avere una visione più dettagliata de...