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Era la fine di dicembre quando uscì un comunicato stampa della Big Hit. Poche parole che lasciarono il segno e gettarono nel caos l'intero fandom.

"Kim Seokjin dei BTS si è ufficialmente fidanzato con la sua storica ragazza. Il matrimonio sarà celebrato in forma privata fra qualche tempo. Auguriamo a Jin e alla futura moglie tanta felicità."

Pochi minuti dopo fu Jin stesso a scrivere un messaggio per i fan, su Weverse.
"Ehi, qui è Jin. Il comunicato stampa mi sembrava un po' troppo freddo, così ho deciso di scrivere qualche riga anche io. Ho chiesto alla mia fidanzata di sposarmi e non potrei essere più felice di così. La conosco da qualche anno e mi è stata vicina in tutti i momenti, quelli più belli e quelli più difficili. Lei ha accettato e così, fra qualche mese, sarò un uomo sposato. Non è uno degli scherzi di Kim Seokjin, è la verità. Spero che, voi Army, possiate supportarmi come avete sempre fatto. Vi prego, non arrabbiatevi e non diventate ossessionati per questa cosa. Io sono felice e spero che possiate esserlo anche voi con me. Sono molto preoccupato per voi. Il mio amore nei vostri confronti non cambia. Grazie di tutto, vi voglio bene."

I Bangtan erano rimasti col fiato sospeso per un sacco di tempo. Avevano rimandato quel momento per anni e vissuto ogni relazione in clandestinità. Per questo, quasi tutte, erano finite e non sempre in modo piacevole.
Era stata dura. Quando ci si innamora lo si vorrebbe gridare al mondo intero, invece loro erano stati costretti a celarlo. Anche solo uscire al ristorante era un'utopia; gli toccava affittare l'intero locale. Gli erano stati attribuiti flirt fasulli ma, talvolta, le sasaeng erano riuscite a risalire a qualche informazione veritiera e a diffonderla in rete, anche se l'agenzia era riuscita a mettere a tacere tutto.
Cosa sarebbe accaduto ora che Jin era uscito allo scoperto?
Prima di lui altri idol avevano reso pubbliche le loro relazioni e non era andata benissimo. Bobby degli iKon, anni prima, aveva annunciato che si sarebbe sposato e sarebbe diventato padre, così come Chen degli EXO. Gran parte dei fan si era congratulata, ma molti avevano reagito male, si erano sentiti "traditi" e avevano abbandonato il fandom, creando flame sui social.
Sotto il comunicato stampa e il post di Jin vi erano numerose emoji scioccate e frasi del tipo: "Cosa? Ho letto bene? Ma è vero?"

Tutti i Bangtan erano incollati agli smartphone, intenti a leggere ogni reazione. Erano spaventati, perché da quello dipendeva il futuro e la serenità di tutti e sette.
Si erano ritrovati al dormitorio; tutti tranne Yoongi, che si trovava ancora in Italia ed era collegato in videochiamata.
Jimin era congelato, lo sguardo fisso sullo schermo del telefonino.
«Che dicono?» chiese Hoseok.
Il cantante di Busan, però, non rispose, troppo concentrato a scorrere i commenti.
«Alcuni fanno le loro congratulazioni» intervenne Taehyung, controllando dal proprio dispositivo.
«Commenti negativi? Ho paura a guardare» disse Jin, sorridendo. Era così sollevato dall'essere uscito allo scoperto che non riusciva a fare altro che ridere.
«Vuoi davvero saperlo?» chiese Namjoon, un po' preoccupato.
«Diamine, no! Voglio godermi questo momento!» Seokjin si alzò e prese una bottiglia di soju. «Voglio festeggiareeee!»

Jimin, pallido come un cencio, mostrò un commento a Hoseok.
"Come hai potuto tradirci così? Sono così delusa! Avevate promesso che il vostro cuore sarebbe sempre stato degli Army!"
Il rapper alzò lo sguardo sull'amico e scosse la testa. «Certo, siamo delle divinità vergini e intoccabili!» sbottò.
«Quindi ora posso uscire allo scoperto anche io?» intervenne Yoongi dallo schermo del tablet sul tavolo.
«Ti pare il momento?» lo apostrofò Hoseok. «Gli Army sono già scioccati, diamogli il colpo di grazia, no?»
Yoongi alzò le mani in segno di resa. «Okay, okay, tranquillo.»
«Vi rendete conto che ora staranno a scandagliare ogni nostra frase e foto alla ricerca di indizi sulla nostra vita privata?» chiese Jungkook, che diede voce ai propri pensieri.
«Come se già non lo facessero» sbuffò Taehyung, bevendo del soju direttamente dalla bottiglia. «Rilassatevi, se ne faranno una ragione.» Si alzò e si mise vicino a Jin, che stava mettendo della musica allo stereo.
«Siamo idol. Ci vedono come creature mitologiche» osservò Namjoon, un po' pensieroso. Si sistemò gli occhiali sul naso e si stiracchiò le braccia.
«Ma non lo siamo... siamo umani, abbiamo tutto il diritto di sposarci, fare figli o cambiare partner quando ci va» sottolineò Jin.
«A Hollywood è normale. Perché non può esserlo anche qua?» si lamentò JK, sgranando gli occhioni.
Jimin non aveva proferito parola, era terrorizzato. Temeva di perdere l'affetto dei fan e di complicarsi la vita. Leggere quelle accuse che, se su Weverse erano una manciata, sul resto dei social erano una marea, gli faceva male.
Stavano apparendo post polemici e le sasaeng già dichiaravano di sapere quale fosse l'identità della misteriosa fidanzata e si dicevano disposte a vendere le informazioni. Era disgustato da quel business. Aveva dovuto cambiare numero di telefono più volte perché qualcuno era riuscito a scoprirlo e metterlo in vendita.

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