La musica faceva da sottofondo al vociare degli ospiti, che sembravano divertirsi. Non erano ancora arrivati tutti, ma c'erano già una trentina di persone.
Hoseok era contento di vedere tanta gente lì per lui. La notte prima aveva fatto una diretta con gli Army, in modo che allo scoccare della mezzanotte potesse festeggiare con loro, ma quella sera niente fan: voleva solo stare fra amici.
Era successo di tutto in quegli ultimi tempi e, anche se spesso si era sentito solo e senza speranza, quella che lui portava nei cuori milioni di persone, aveva voglia di un po' di spensieratezza.
Diede un abbraccio a Jessi, la rapper che aveva sempre stravisto per lui, e salutò Namjoon che era venuto in compagnia di Soyoon, cantautrice alla quale era molto legato.
Jin era arrivato con Haemin, il cui ventre si stava facendo più prominente. Gli fece tenerezza pensare che lì dentro stava crescendo un mini Seokjin.
«Hobi, tanti auguri! Io e mamma non sapevamo cosa regalarti, così ti abbiamo portato un giubbotto vintage made in Italy» disse Aria, sbucata da chissà dove, porgendo al festeggiato un pacchetto confezionato a mano e un po' sbilenco.
«Grazie! Non vedo l'ora di aprirlo! Poi ti manderò una foto per farti vedere come mi sta. Sono contento che siate venute» rispose lui, alzando lo sguardo anche su Chiara, che li stava raggiungendo con un sorriso tirato.
Non appena fu solo, la donna si avvicinò, facendo tintinnare il suo calice di vino contro quello del rapper.
«Auguroni, Hoba!»
«Grazie per essere venuta.»
«Lui c'è?» gli chiese a disagio.
L'uomo scosse la testa. «A quanto pare no.» Yoongi era un tipo molto puntuale; era strano che non fosse ancora arrivato, la festa era cominciata già da un'ora.
Chiara annuì e accennò uno strano sorriso. Hobi non riuscì a capire se fosse sollevata o delusa.
«Ehi» le disse, ponendole una mano sulla spalla e guardandola negli occhi. «Cerca di divertirti. Questa festa non è solo per me, è per tutti noi. Da quel che ne so ne abbiamo passate tante un po' tutti, in questo periodo di merda, quindi rilassiamoci e lasciamoci andare.»
«Sì,» rispose lei annuendo con vigore, «sì, hai ragione. Divertiamoci!»
Jungkook, Jimin e Tae parlottavano in un angolo. Quest'ultimo continuava a guardare tra la gente, alla ricerca di un viso speciale.
–
Dopo aver scoperto che a Parigi non era successo niente, era corso da lei. A casa non l'aveva trovata, così si era precipitato sul posto di lavoro.
Yunseo non aveva potuto mandarlo via, o avrebbe dovuto dare spiegazioni alle colleghe, e non ne aveva proprio voglia.
«Che vuoi? Veloce, che ho gente che mi aspetta» gli aveva detto con tono infastidito.
«Yunseo,» Taehyung gonfiò il petto e accennò un sorriso, «non ti ho tradita. A Parigi non è successo niente e ora ne ho le prove.»
La ragazza lo aveva guardato sospettosa, a braccia incrociate, e non aveva detto nulla.
«Ho le prove, davvero. Non ti ho tradita...» aveva ripetuto con tono dolce, cercando il suo sguardo. «Non dici niente?» aveva allungato una mano per sfiorarle il braccio ma Yunseo si era scostata.
«Che dovrei dirti? Perché dovrei crederti? Ho già sofferto abbastanza, non ho più voglia di farmi prendere in giro.» Aveva fatto per scavalcarlo, e uscire dallo sgabuzzino in cui si erano rifugiati, ma il cantante l'aveva bloccata

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Crystal Noodle Soup
FanfictionAttenzione! Questa fanfiction è lo spin-off e seguito di "7 in più sotto il tetto". Per questo vi consiglio di leggere prima l'altra storia, poiché in questa sono contenuti numerosi spoiler, inoltre vi aiuterà ad avere una visione più dettagliata de...