15

53 4 5
                                    


Voleva voltare pagina davvero o quantomeno provarci.
Ricordò ciò che le aveva detto l'altra massaggiatrice, quella che aveva sostituto Olga per un quarto d'ora la prima volta che era stato al centro. Gli aveva parlato di un massaggio coi cristalli, che l'avrebbe aiutato a sciogliere alcuni nodi. Aveva usato il termine chakra; ovviamente anche lui ne aveva già sentito parlare, ma era più un argomento che interessava Taehyung, tutto preso da angeli, alieni e simili.
Chiamò l'Ynis Vitrin e prenotò proprio quel trattamento, con la speranza di riuscire a non provare più quella fitta al petto quando aveva a che fare con Chiara e, non meno importante, magari di rimediare un appuntamento con Olga.
Era l'unica persona, in tutto quel tempo, che era riuscita a suscitare davvero la sua attenzione. Valeva la pena provarci.

Arrivò al centro in perfetto orario, provando mentalmente la conversazione che era intenzionato ad avere con la bella ucraina.
Era J-Hope, poteva avere quasi tutte le donne che voleva eppure, quando si trattava di farsi avanti, provava sempre un po' di insicurezza.
Se si trattava solo di sesso, non aveva alcun problema, gli bastava pescare dal mucchio la più attraente, ma se la persona gli interessava allora era diverso.
Quanto tempo era passato dall'ultima volta che aveva scopato? Quanti mesi erano passati? Sbatté le ciglia; non era mai stato così a lungo in astinenza.

«Signor Jung, benvenuto. Mi segua.» La giovane donna di fronte a lui non era Olga, ma la seguì.
La piccoletta aveva un'aria famigliare, ma non diede troppa importanza alla cosa; stava ancora pensando a cosa dire a Olga per convincerla ad uscire con lui.
«Prego, si accomodi pure» la donna gli sorrise e richiuse la porta.
Hoseok si guardò attorno, ma la bionda che voleva incontrare lì non c'era. In quella stanza, tutta viola e verde, c'erano solo lui e la tizia che gli aveva fatto strada.
«Non c'è Olga? Di solito è lei che mi massaggia...»
«Olga? No. Sono io a fare questo tipo di trattamento. Ha richiesto il massaggio coi cristalli, giusto?» Aveva già sentito la sua voce, ma al momento non riusciva a ricordare, preso com'era dalla situazione.
«Sì, è proprio ciò che ho chiesto, ma nessuno mi ha detto che non è Olga a eseguire il trattamento.»

Il disappunto sul suo viso doveva essere molto evidente, poiché la ragazza abbassò la testa e disse, costernata: «Mi dispiace, purtroppo sono l'unica a operare coi cristalli. Se avessimo saputo che desiderava essere trattato solo da Olga, l'avremmo avvisata.»
Doveva esserci rimasta male; non alzava lo sguardo dal pavimento.
«Sa, si crea un rapporto di sintonia...» provò a giustificarsi lui.
«Capisco, non si preoccupi. Se preferisce possiamo annullare l'appuntamento e fissarne un altro con Olga.» La giovane donna alzò lo sguardo e Hoseok si sentì uno schifo.
Sorrideva ma si capiva che era mortificata. Aveva gli occhi lucidi anche se gli angoli delle sue labbra erano piegati all'insù.
"Aish..." pensò lui. L'aveva fatta sentire un'incompetente, solo perché non era la massaggiatrice dei suoi desideri. «Non è necessario. Proverò questo trattamento.»
Ormai era lì, tanto valeva farlo. Tanto Olga non l'avrebbe vista comunque.
La giovane cambiò espressione. «Davvero?» chiese stupita. Si pentì subito di quell'esternazione, poiché assunse un'aria più distaccata e si corresse: «Sono lieta che abbia cambiato idea. Può spogliarsi là dietro. Nel frattempo preparo i cristalli e poi le spiegherò tutto.»

Hobi si sentiva deluso. Ascoltava la giovane spiegargli il procedimento ma non riusciva a togliersi di dosso la delusione per aver sbagliato a prendere l'appuntamento. Voleva farsi avanti con Olga e invece si ritrovava a fare uno strano massaggio con una sconosciuta.
Lesse il nome sulla targhetta della donna, che gli stava raccontando con passione le proprietà di ogni cristallo. Li teneva sul palmo della mano e ne parlava con lo stesso entusiasmo che avrebbe usato se si fosse trattato di suo figlio.
«Juliette?» disse lui a voce alta.
«Sì?»
«Scusi ho solo letto il suo nome... dove l'ho già sentito?»
«Ci siamo già incontrati, non ricorda?» gli sorrise e Hobi ebbe la netta impressione che avesse ragione; si erano già incrociati prima.
«Non riesco a ricordare al momento, mi perdoni.» Scosse la testa.
«La prima volta che è venuto qui. Ho sostituito Olga per un po'.»
«Ma certo!» esclamò lui. «Ecco dove avevo già sentito il suo nome. Però non ci eravamo neanche visti in faccia...» ricordò.
Juliette annuì e lo invitò a sdraiarsi.
«Deve ammettere che, però, la sua faccia è un po' ovunque, qua a Seoul» osservò lei, mentre posizionava il primo cristallo in un posto che fece sussultare Hoseok. «Mi scusi,» disse lei, «va posizionato sul pube, dove si trova il primo chakra, ma l'assicuro che non la tocco! Il massaggio si concentrerà sugli arti inferiori, poi mi sposterò sull'addome, braccia, spalle e viso.»
«Ah, okay.» Si sentiva così a disagio! Era arrivato lì con un'idea completamente diversa e quella Juliette lo stava mettendo in imbarazzo.
C'era qualcosa di strano in lei, qualcosa di famigliare. Era coreana? Il nome non lo era e c'era qualcosa, nei suoi tratti, che lo incuriosiva.
«Si lasci andare. Cerchi di lasciare fluire i pensieri. Quello che farò oggi è una pulizia dei chakra generica ma, qualora dovessimo riscontrare blocchi particolari, le consiglio di tornare per lavorarci in modo più profondo. Anche se, mi duole informarla, sono l'unica a cui può rivolgersi per questo... niente Olga.»
Hobi socchiuse gli occhi e la vide mordersi il labbro inferiore, con un sorrisetto divertito.
«Oh, va bene. Ci penserò, certo.»

Crystal Noodle SoupDove le storie prendono vita. Scoprilo ora