Crystal Noodle Soup

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Su uno dei più famosi siti di gossip asiatici campeggiava una fotografia che ritraeva il momento esatto in cui aveva preso il mento di Chiara tra le dita. I loro volti erano vicini e la situazione, per chi non la conosceva, poteva risultare parecchio equivoca.
Fece scorrere l'articolo sul cellulare.
"È Chiara la fidanzata segreta di J-Hope?" recitava il titolo a caratteri cubitali.
Sotto vi erano alcune fotografie, scattate in sequenza, che li vedevano conversare, avvicinarsi in modo pericoloso e sorridere in modo complice.
L'articolo faceva illazioni sulla loro presunta relazione, facendo cenno a come i due fossero stati affiatati anche durante le riprese di "Lost in countryside".

«Cazzo...» il rapper si lasciò ricadere sul materasso e si mise le mani nei capelli. Il fiato gli si mozzò in gola; si trovava proprio in un bel guaio. Come sempre, la Hybe avrebbe provato a smentire il tutto, come del resto aveva fatto diverse volte negli ultimi anni. Ricordò le occasioni in cui avevano dovuto mettere a tacere le voci su un presunto matrimonio di Namjoon. Lui nemmeno la conosceva quella presunta fidanzata!
Ora, però, le cose erano diverse. Tutti sapevano chi era Chiara. Se, per quei primi quattro mesi a Seoul, erano riusciti a proteggerla, ora si ritrovava sbattuta in prima pagina.
Smentire la notizia, con foto così esplicite e la loro conoscenza nota a tutti, sarebbe stato più complicato rispetto alle spiacevoli situazioni precedenti.

Hoseok cacciò un urlo di rabbia e diede un pugno al materasso.
Prese un bel respiro e si decise a leggere gli altri messaggi.
"Vieni a casa mia, appena leggi questo messaggio. Dobbiamo parlare." Yoongi era stato lapidario; non poteva negargli un confronto.
Si alzò dal letto e si infilò una tuta. Lo stile, quel giorno, poteva aspettare.

Attraversò il ponte di Hannam col cuore in gola. Di certo il suo amico non era contento per l'attenzione mediatica rivolta alla sua donna e, di certo, nemmeno per il loro atteggiamento.
Parcheggiò la Porsche proprio sotto il palazzo dove vivevano Yoongi e Chiara, fece un cenno al portinaio, che ormai lo conosceva, e chiamò l'ascensore.
Non doveva che percorrere pochi piani, ma il viaggio gli sembrò interminabile.
Suonò al campanello dell'appartamento. Era già stato lì diverse volte ma non ci era ancora stato da quando Chiara vi si era trasferita.
Era inquieto. Se il giorno prima erano tutti felici a festeggiare insieme Seokjin, il risveglio era stato burrascoso.
I suoi sentimenti stavano prendendo il sopravvento sulla sua vita. Nell'ultimo anno si era lasciato andare troppe volte e non era la prima che rischiava di combinare un casino.
Sentì i passi dell'amico avvicinarsi dietro la porta. Avrebbe riconosciuto quella camminata ovunque. A seconda dell'andatura, sarebbe stato in grado di riconoscere ognuno dei suoi amici ad occhi chiusi.

«Ciao.»
«Ciao... entra.» Yoongi gli fece cenno con la testa di seguirlo.
Hoseok lo seguì fino in salotto, guardandosi attorno.
La casa aveva mantenuto il suo arredamento originale, ma si capiva che ora ci viveva anche una donna: oltre alla stampa del Botticelli, di cui gli aveva già parlato, aveva notato un vaso di fiori al centro del tavolo, cornici con le loro fotografie e quelle di Aria, e si sentiva il profumo della cucina italiana, il profumo di pane.

«Vuoi qualcosa da bere?» gli chiese mentre gli dava le spalle e apriva il frigorifero.
«Quello che vuoi.»
Holly gli corse festoso fra le gambe e il ballerino si chinò per accarezzarlo. Dalla spalliera del divano, Millie li osservava con sospetto.
«Tieni.» Yoongi gli porse una bottiglia di birra e ne prese subito un sorso. «Bel casino, eh?»
Hobi annuì; era imbarazzato e non sapeva cosa dire, come spiegarsi. «Mi dispiace.»
«Si risolverà. Non è della gente che mi importa.» Suga fece un gesto con la mano, per minimizzare.
«Chiara non è qui?» chiese Hoseok, notata la sua assenza.
«È andata a fare una passeggiata al parco. Abbiamo discusso un po'...» Lasciò cadere la frase, rammaricato. Era pensieroso e aveva già quasi finito la sua birra.
Hoseok non sapeva cosa dire, ma era chiaro quale fosse stato il motivo della loro discussione. Lo stesso per cui ora lui si trovava lì.