«Che idiota!» borbottò Hoseok, nella sala d'aspetto dell'Ynis Vitrin.
Aveva prenotato un altro massaggio con Olga, nella speranza di conoscerla meglio. Quella biondina l'aveva colpito, anche se non sapeva molto di lei, se non la sua nazionalità e che aveva un fratello che andava ancora a scuola.Durante l'attesa, stava chattando con Namjoon. Aveva saputo che lui e Elsa avevano lasciato casa Min insieme e voleva sapere come fosse andata a finire. In cuor suo sperava che, almeno al suo hyung, fosse andata meglio che a lui.
Purtroppo rimase deluso. Namjoon gli aveva raccontato che, col taxi, aveva accompagnato l'italiana fino all'hotel e poi era tornato a casa.
"Te la sei lasciata scappare così?" gli scrisse.
"Cosa dovevo fare? Del resto siamo solo vecchi amici."
"Sì, credici. È palese che rivederla ti ha smosso qualcosa e lo capisco."
"Solo vecchi ricordi" rispose Namjoon.
"Lei non ti ha detto niente?" Hobi era curioso. I due avevano fatto coppia fissa per quasi quattro mesi.
"Che doveva dirmi?"
"Cosa provi per lei? Sii sincero: cosa hai provato rivedendola?" lo incitò.«Signor Jung, bentornato. Prego, mi segua.» Olga era apparsa sulla porta dell'area massaggi, bella come il sole. Aveva i capelli legati in una lunga treccia e i grandi occhi blu erano puntati su di lui.
Hobi si alzò e la seguì, ipnotizzato. Incrociarono altre due donne, con la divisa del centro, che lo salutarono con entusiasmo, ma non badò troppo a loro, impegnato com'era a seguire come un topolino la sua pifferaia magica.
Udì una delle tue bisbigliare: «Oddio, ma è J-Hope, che emozione!» e l'altra risponderle che era già stato lì prima. Già, pensò, era solo la seconda di una lunga serie, forse.Olga lo fece accomodare sul lettino, come la volta precedente.
«Stavolta niente domande imbarazzanti» esordì lui.
La giovane donna rispose che non c'era problema e che era contenta che si fosse trovato così bene da tornare lì.
«È stato molto rilassante e, con la vita stressante che conduco, un massaggio di questo tipo è un toccasana.» In realtà non ne sentiva davvero l'esigenza, anche se era stato piacevole. Era più la voglia di rivederla ad averlo condotto lì.
Nonostante in presenza di Chiara si sentisse sempre troppo vulnerabile, e coinvolto, la conoscenza di quella fanciulla l'aveva distratto quel tanto che gli serviva per alleggerire il dolore sordo che provava spesso al petto.Si lasciò coccolare dalle mani esperte di Olga e, quasi sul finire del trattamento, si fece coraggio e provò a fare un po' di conversazione.
«Si trova bene a Seoul?»
«Molto, ormai la considero casa mia.» Non poteva vederla in viso, essendo sdraiato in posizione prona, ma la immaginò sorridere.
«In quale zona vive?» Forse era una domanda troppo personale, ma la azzardò comunque.
«Gangbuk.»
«Si fa un bel pezzo di strada per venire al lavoro.» Quel quartiere si trovava nella parte più a nord della metropoli.
«Ci sono abituata, non è un problema. La città, poi, non manca certo di mezzi pubblici.»
«Io vivo qui da quasi quindici anni, ma sono di Gwanju» aggiunse. Non voleva che quello scambio di battute scemasse come in quei casi in cui, dopo aver parlato del tempo e delle stagioni, la conversazione si spegneva.
«Non ci sono mai stata, è un bel posto?» Passò le mani su tutta la lunghezza della schiena, rubando un mugolio di piacere a Hoseok.
«È casa mia; per me sarà sempre un bel posto. Dovrebbe andarci una volta. Se avrà bisogno di una guida sono a disposizione.»
Hobi udì una risatina. «Non è troppo impegnato con le sue attività da idol?»
«Posso prendermi del tempo per me, come in questo momento» spiegò lui.
«Va bene, me ne ricorderò.» Le sue mani risalirono fino alla nuca e gli si infilarono nei capelli.
Hoseok sapeva che la giovane stava solo facendo il proprio lavoro, e di certo non lo stava accarezzando con secondi fini, ma non poté fare a meno di provare un brivido di piacere.«Ecco, abbiamo finito. Può rivestirsi.»
Hoseok sospirò. «Il tempo è davvero volato. Grazie, è stata impeccabile anche questa volta.» Si mise a sedere e si accarezzò il petto con le mani per spalmare i residui di olio da massaggio e farli assorbire dalla pelle dorata.
Si chiese se Olga lo trovasse attraente. Aveva un fisico molto asciutto, senza un filo di grasso addosso. Era l'invidia di molti: per lui era più facile dimagrire che prendere perso.
Jimin si lamentava sempre perché a lui bastava sgarrare due volte per mettere su qualche chilo e poi, per smaltirli, doveva quasi digiunare.
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Crystal Noodle Soup
FanfictionAttenzione! Questa fanfiction è lo spin-off e seguito di "7 in più sotto il tetto". Per questo vi consiglio di leggere prima l'altra storia, poiché in questa sono contenuti numerosi spoiler, inoltre vi aiuterà ad avere una visione più dettagliata de...