Ci tiene a te

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Emis' POV

Nei film tutti dicevano di non seguire la luce bianca, avevo paura era tutto nero con uno spiraglio di luce, sentivo la gente parlare ma non capivo cosa dicevano, sentivo una mano calda sulla mia, volevo stringerla ma le dita non si muovevano, nessuna parte del mio corpo si muoveva, volevo urlare ma la mia voce stava zitta, stavo per scoppiare.
La luce si avvicinava sempre di più fino a quando non diventò tutta bianca, sentivo gente piangere e urlare non capivo che succedeva e io mi sentivo sempre più leggero: poi bum tutto nero, tutto zitto. Riuscii ad aprire gli occhi e mi trovai Alessia appoggiata sul letto che dormiva, dio quanto era bella quanto mi era mancata.
Dopo qualche ora si svegliò, si spavento e si gettò al mio collo. Mi fece ridere ma sentivo dolori ovunque. Uscì a chiamare una infermiera. Mia mamma entrò dalla finestra e si avvicinò accarezzando mi i capelli. "Ci tiene a te " disse alludendosi ad Alessia. Sospirai sapevo che non sarebbe mai più stata mia. Fummo interrotti dai medici che entrarono a visitarmi.

Alessia'a pov

Chiamai tutti dicendo che Emi si era svegliati e più veloci della luce arrivarono pieni di regali. Io ero sfinita 3 notti che non dormivo bene, tre giorni che mi nutrivo con cose delle macchinette, mi sentivo debole, troppo. Mi sedetti su una sedia e lasciai entrare tutti. Li sentivo ridere e scherzare, Stephan mi guardava da dentro la stanza e mi faceva segno di entrare ma scrollai la testa. Non riuscivo a stare in piedi ero troppo troppo stanca e debole.
Vidi Emi passare con la sedia a rotelle nella stanza rinseguito da Fabio. Quanto erano scemi, riuscivano a scherzare anche dopo che Emi era stato in coma per giorni.
Il rapper si fermò e mi guardò. "Dai vieni qua" disse incitandomi. Feci un mezzo sorriso e mi alzai, feci un passo avanti ma iniziò a girare tutto, non capivo più nulla, vidi Emi correre con la sedia a rotelle e mi trovai sdraiata per terra.
"Alessia" continuò a ripetere il dottore. Spalancai gli occhi e mi ritrovai sdraiata a terra con tutti attorno che mi guardavano. "Sto bene" balbettai. "No tu non stai bene sei svenuta da quand e che non mangi un pasto decente" urlò Stephan tirandomi su e facendomi sedere sulla sedia. "3 giorni" ammisi. Stephan si alzò spazientito "dove vai?" Urlò Emi. "A prenderle da mangiare sono tre giorni che non esce di qua per te" urlò Stephan. Sembrava come se mettesse a nudo tutto di me, mi sentii in imbarazzo. Emi mi guardò e nascosi la faccia tra i capelli.

Dopo 10 minuti tornò Ste con le pizze per tutti. Mangiammo seduti un po' sul letto di Emi e un po' sulle sedie della stanza. "Allora state insieme?" Chiese all'improvviso Emi a Stephan. Ci fu un silenzio imbarazzante. Stephan mi guardava ma mi girai dall'altra parte. "No" ammise Stephan con lo sguardo basso. Nessuno fiatòper altri 10 minuti fino a quando Fabio non ruppe il ghiaccio. "A gennaio esce il mio disco" disse euforico. Tutti si complimentarono.

Le ore passarono e dopo 3 giorni tornai a casa mia a dormire. Mi riaccompagnò Stephan. "Devo dirti una cosa prima che scendi" disse guardandomi dritto negli occhi.

- SPAZIO SCRITTRICE -
Scusate per il capitolo corto e penoso ma sono sotto esami e non ho quasi mai tempo di scrivere. Cercherò di aggiornare appena posso.
Grazie a tutte quelle che mi seguono.

Bacio
Alessia

10 leoni e una leonessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora