Solo un sogno

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Mi svegliai in una camera d ospedale. Mi tirai su e vidi Martina dormire, era diversa. Aveva un piercing al sopracciglio che prima non aveva ed era rossa di capelli. Cos era successo. Mi tirai su e con la mia solita delicatezza staccai un cavo collegato a me. Iniziò a suonare un fastidioso allarme, come quello che era iniziato a suonare la notte che Emi stava male. Martina si svegliò di soprassalto mi venne incontro e mi abbracciò forte e iniziarono a scendere le lacrime dai suoi occhi. "Emi? Ste ? Fabio? Cosimo? Dove sono?" Dissi guardandomi attorno. "Ale di chi parli?" Disse con una faccia dubbiosa. Stavo per rispondere ma fummo interrotte dalle infermiere. Fecero uscire Martina e mi visitarono.
Dopo 10 minuti uscirono tutti e rientrò Martina. "Dove sono?" Chiesi prendendole il braccio. "Ale non so di che parli" sprofondai nel cuscino. "Cos e successo?" Balbettai. "Hai avuto un incidente quasi un anno fa, sei stata in coma per tutti questi mesi, sono stata malissimo avevo paura di perderti, dio mi sei mancata" disse ricominciando a piangere. L abbracciai e scoppiai anche io in lacrime. Quindi non ho mai conosciuto Emiliano e tanto mano Stephan. Quindi Martina non stava con Fabio e Cosimo e Francesco non sarebbero spuntati da un momento all altro per farmi ridere. Quindi era tutto falso? Mi sentii morire, mi mancavano e non poco, iniziai a ridere. Martina si staccò e mi guardò male. "Che hai?" Alzai le spalle e le raccontai tutto. "Quindi io stavo con Marracash e tu avevi un triangolo amoroso con Emis Killa e Stephan ? Grandioso" disse scoppiando a ridere.
Passò il pomeriggio a raccontarmi cos era successo in tutti quei mesi. Ci addormentammo una abbracciata al altra.
La mattina mi svegliai e vidi che Martina non c'era più, mi aveva lasciati un biglietto dicendo che andava al lavoro. Mi alzai e andai a cambiarmi. Mi misi un paio di leggins , notai di essere molto più magra, dio ero piena di smagliature.
Mi vestii velocemente e sentii bussare la porta. "Avanti" entrò un infermiera con un grosso mazzo di rose blu. Le mie amate rose blu. "Dio chi le ha mandate?" Chiesi curiosa e annusando i fiori. "Il fattorino ha detto solo che arrivano da oltre oceano" disse l infermiera aprendo le finestre della mia camera. Oltre oceano? Chi era andato tanto lontano in questo periodo?
L infermiera uscii e entrarono i miei che mi saltarono letteralmente addosso. Erano uguali, non erano cambiati per niente e questo mi tranquilizzò.
Dopo la loro visita rimasi da sola così decisi di andare a fare un giro per l'ospedale.
C'era il sole che splendeva ma faceva freddo.
Mi sedetti su una panchina e lasciai che i miei pensieri prendessero il sopra vento.
Continuavo a pensare al viso di Stephan quando piangeva, continuavo a pensare a Emi in ospedale in fasciato. E poi pensavo che era tutto falso. Non poteva essere falso, no non poteva. Non volevo tornare alla vita di sempre, alla monotonia.
Mi alzai e tornai in stanza un po' con la testa altrove e con il cuore a pezzi.
Era già passata più di un ora da quando ero nel parco. La stanza era stata risistemata e c era una scatola di cioccolatini sul letto. Lo presi e lessi il biglietto "pensavo me con il mondo in mano ma senza te dov e che vado?" Era la frase di Emi. Il cuore mi si bloccò e gli occhi si riempirono di lacrime.
Dopo poco entrò Martina con il telefono in mano e la faccia turbata. "Ei tata che c'è ?" Chiesi aprendo la scatola di cioccolatini. Lei diventò bianca e poi scrollo la testa e fece un finto sorriso. "Allora ti sono arrivati" disse mentendo via il cellulare. "Ah li hai mandati te?" Chiesi un po' delusa. Lei annui e si sedette di fianco a me sul letto. "Cosa c'è che non va? Ti vedo strana" dissi porgendogli i cioccolatini che lei senza pensarci due volte li prese. "Sono solo stanca" disse alzando le spalle. Lo so che non è vero, la conosco, è vero che è passato un anno e chissà cosa le e successo ma quel -sono solo stanca- non mi convince. Lasciai scorrere e mi sdraiai di fianco a lei e iniziammo a parlare di tutto, di quello che era successo e io della storia di Stephan ed Emi.

I giorni passarono e mi dimisero dall ospedale. Martina mi confesso che in questi mesi i suoi si erano trasferiti e le avevano lasciato casa sua a disposizione e che per farmi una sorpresa al mio risveglio aveva portato tutta la mia roba a casa sua, vivevamo insieme. Lei aveva trovato lavoro come cameriera e io non appena ero nel pieno delle mie forze mi sarei messa a cercare. Quella sera Martina lavorava e io ero distesa sul divano a guardare un film stupido e noioso. Mi ritrovai a piangere dal nulla. Mi mancavano tutti, mi mancavano i battibecchi tra francesco e Cosimo, mi mancavano le notti con Stephan ma sapevo che era solo un mio sogno, nulla di reale ma stavo così maledettamente male.
Mi addormentai con le lacrime agli occhi.

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