I giorni passavano, Emi riprendeva le forze.
Io e Stephan avevamo una storia clandestina, spesso ci trovavamo nel nostro rifugio e facevamo l'amore per ore ma non era niente di serio, almeno niente di emotivamente stabile, mettiamo la così : non eravamo amici ma neanche fidanzati, eravamo qualcosa e quel qualcosa mi piaceva.
Della nostra storia lo sapevano solo Martina e Fabio. Io e Emi stavamo legando ma gli ho detto che non volevo nessuna storia. Diciamo che avevo un caos nel cuore dalla sera dell'incidente. Non sapevo bene cosa volevo, non volevo né perdere le nottate di fuoco con Stephan nè le attenzioni di Emiliano. Forse avevo paura di perdere tutti e due e rimanere da sola, forse avevo solo bisogno di tempo per decidere.
"Sono sotto casa tua" mi grido Martina al telefono. I ragazzi tenevano una festa a Casa Di Emi, una festa come ai vecchi tempi. Scesi di corsa, indossavo un tubino nero aderente con sopra una giacca di pelle. Era inverno pieno. Corsi in macchina di Martina e partimmo in direZione Vimercate.
Arrivammo dopo mezz ora di macchina, scendemmo e salimmo in casa sua. 3 piano ultima porta del corridoio. Ormai la conoscevo come se fosse casa mia. Già per le scale si sentiva l odore di alcol e i loro schiamazzi. Ci facevamo riconvocare ovunque, eravamo un gruppo unito come pochi, li amavo per quello. Entrammo e Fabio si fiondò su Martina avvolgendola nelle sue possenti braccia e baciandola con passione e foga, io mi limitai a un bacio sulla guancia a tutti. Emi e Ste erano appollaiati sul divano a giocare a FIFA. Andai a sedermi tra i due sentendoli lamentare perché li ero passa davanti. Feci broncio "nessuno dei due che mi saluta con dovere" dissi facendo un finto pianto. Misero in pausa il gioco e mi baciarono contemporaneamente sulla guancia. La puzza di alcol che arrivava da tutti e due mi fece salire la nausea. Dopo poco si buttarono tutti sul divano e iniziarono a insultarli per come giocavano, eravamo in 10 su un divano da 4, eravamo spiaccicati e con 10 cartoni di pizza ma era divertente, bisticciavano come bambini soprattuto quando Francesco cercava di rubare un pezzo di pizza a Cosimo che gli picchiava la mano. Quella ormai era la mia quotidianità. "Giochiamo al gioco 'obbligo o verità'?" Se ne venne fuori Federico. "Io ci sto" dissi alzandomi e sedendomi ai piedi del divano davanti a Stephan. "Che siamo bambini?" Disse Francesco scherzosamente "che hai da nascondere? Hai paura per caso?" Lo provocò Emi. "Non ho paura di nulla" ribattè Francesco. "Ok allora giochiamo" concluse Federico. "Ok inizio io" disse Cosimo. "Allora mmmm Federico obbligo o verità " disse Cosimo scoppiando a ridere. "Obbligo" lo sfidò con lo sguardo. Cosimo si alzò e prese una bottiglia di vodcka liscia quasi piena e riempí 4 bicchieri pieni. "Devi berli tutti e 4 in 20 secondi" il ragazzo senza farselo ripetere buttò tutto giù d un fiato. "Ok ora tocca a me" disse sbattendo l ultimo bicchiere. "Alessia" mi indicò. "Dai obbligo o verità" "veritá" dissi decisa. Fede lo vedevo già iniziare a ridere, era brillo e non poco "chi ti porteresti a letto di questa stanza?" Chiese con aria di sfida, so che si aspettavano una risposta tra Emi e Stephan, mi guardavano tutti con sospance "Francesco ovvio" dissi buttandomi addosso a Jake. Fede scoppiò a ridere "ok ok mi arrendo" disse alzando le mani e barcollando indietro e scoppiando a ridere. "Ok ora tocca a me" dissi grattandomi il mento "Emi" esclamai mordendomi il labbro "obbligo " disse avvicinandosi a me. Mi grattai la testa "devi uscire in balcone in mutande e ballare " dissi avvicinandomi al suo volto per poi allontanarmi. I ragazzi iniziarono a fare casino e a urlare "Emi Emi" lui prese una bottiglia di birra e buttò giù velocemente e con un sorrisetto malizioso si spogliò. Si vedevano ancora le cicatrici dell addome. Si mise in balcone e tutti corsero a guardare il suo spettacolo. Mi prese la mano e mi portò in balcone con lui. Vidi Stephan stringere i pugni. "Cosa mi fa fare l amore" mi sussurrò all orecchio. Mi staccai e corsi in casa. Quel ragazzo cerca di farmi impazzire. Tornarono tutti dentro e Emi si rivestì. "Bene bene tocca a me, mio caro amico Stephan obbligo o verità " disse sfregandosi le mani. "Verità " disse con un mezzo sorriso. Emi ci pensò un po' subito. "Quando è con chi l ultima volta che hai scopato" disse pigiando gli una mano sulla spalla. Rabbrividii lo sapevo che ero io l ultima ragazza con la quale era andata a letto, che poi detta tutta non era semplice sesso, era come se volassimo i un altro pianeta. Vidi Martina guardarmi e sbianchire, scossi la testa sapevo non avesse mai detto la verità "beh l altro ieri sera con ..."disse "con?" Incitò Emi "con boh non so come si chiama l ho conosciuto in un bar" disse scoppiando a ridere. Io è Martina sospirammo. "Ok ok era tocca a me Fabio" disse ridendo e indicando Fabio "ok ok Obbligo" Stephan sorrise e si sfregò le mani . "Tu caro mio vieni con me" disse prendendolo per un braccio e portandolo in camera di Emi.5 minuti dopo tornarono e Fabio aveva un preservativo in testa. "Dai fallo" lo incitò il calciatore. Fabio sospirò e aprì la finestra e iniziò a urlare "sono una testa di cazzo" urlò a squarcia gola. Io mi aggrappai a Martina e iniziai a ridere come non mai, avevamo le lacrime agli occhi. "Ei fermi tutti quel preservativo è mio" urlò Emi uscendo dalla camera con la confezione vuota. "Tranquillo tanto non trombi dai tempi di maria maria" dissi alzandomi e cercando di non barcollare sui tacchi. Lui si avvicinò di scatto, così velocemente da farmi spaventare. "Beh volevo usarli con te" disse con un sussurro così delicato ma anche così goffo. Gli tirai una cinquina e vidi tutti girarsi. Girai e mi sedetti sul divano. Fabio e Martina si guardarono un instante e si sorrisero. "Alessia" esultò il siciliano. "Ma l ho già fatto" mi lamentai. Fabio alzò le spalle "obbligo o verità " ci pensai un po', quei sguardi tra Martina e Fabio mi facevano quasi paura, mi aspettavo il peggio da loro, "Veritá" farfugliai. Fabio si alzò e iniziò a camminare avanti e dietro. "Mi metti ansia " dissi incrociando le gambe dopo essermi tolta i tacchi. "Ok vado sul tranquillo, com e stata la tua prima volta ?" Dio odio quella domanda, non che me ne vergogni di aver perso la verginità a 19 anni suonati ma il fatto e che quasi nessuno lo sapeva. Rabbrividii e vidi Emi tirarsi su "si dai Alessia com è stata la tua prima volta" sottolineo le parole di nuovo Emiliano. "Beh è stato strano, si bello e anche molto , nulla di eccezionale ma molto romantico, mi sentivo protetta in quel momento" dissi con lo sguardo fisso nel vuoto. "Ok dai Cosimo tocca a te" dissi guardandolo "obbligo " disse bevendo la sua birra. Mi alzai e lo guardai per bene "corri in boxer e con un paio di mutande in testa per 1 km" la sfida era intigrante, sapevo che non rifiutava, non è da lui. Finì la birra e si alzó in piedi "ci sto" disse porgendomi la mano. Ricambiai la stretta e mi alzai. Si iniziò a spogliare e corsimo tutti giù. I ragazzi salirono su due macchine per stargli dietro, mentre io è Emi salimmo sulla sua moto. Ero aggrappata a lui, mi mancava la nostra intimità, i suoi baci e le sue carezze. Iniziamo a seguire Cosimo, i ragazzi lo incitavano e lo riprendevano con i cellulari, incontrammo delle signore anziane e alla sua vista iniziarono a farsi il segno della croce. Finito il km si caricarono Cosimo in una delle due macchine e ritornarono a casa tranne me e Emi. "Ragazzi arriviamo subito vado a comprare le sigarette" disse, vidi Martina fare una smorfia e poi ripartire. Dopo che i ragazzi erano in lontananza si fermò davanti un parco e mi fece scendere. "Qua non penso che troviamo le sigarette" dissi togliendomi il casco. Lui si Avvicinò piano piano a me "Shhh " mi disse con l indice sulla mi bocca. Eravamo a pochi centimetri uno dall'altro. "L avevo detto che ti avrei riconquistato" disse con un filo di voce. "E portarmi qua pensi che aiuta?" Dissi con un sorrisetto provocatorio. Lui annui e si avvicinò più violenta mente al mio collo, iniziò a baciarlo scostando la giacca di pelle che per tutta la sera ho tenuto su, baciava andando sempre più in giù fino ad arrivare al seno dove si fermò "e questo?" Disse indicando un grosso livido. Merda merda merda, merda Stephan e i suoi succhiotti merda . "Niente sono andante contro lo spigolo di un mobile" farfugliai "ci credo poco, mi sembra un succhiotto " alzai le spalle "non lo è " lui scosse la testa e riprese i caschi. "Forse è meglio che andiamo" disse con voce ferma e decisa. Lo fermai "che ti prende?" Aveva gli occhi infuocati, non sembrava Emi.
-SPAZIO SCRITTRICE-
Scusate per la lunga assenza ma come già detto sono molto impegnata.
Ho scoperto una cosa stupenda su un cantante e sto pensando di iniziare una nuova storia o introdurla in questa.
Ogni tanto la fortuna gira anche per me .
Baci
Alessia
STAI LEGGENDO
10 leoni e una leonessa
FanfictionÈ una storia d'amore all'inverosimile tra una ragazza come altre e il suo idolo. La musica e il calcio si uniranno e per la povera ragazza sarà una combinazione micidiale