È il bello d'esser brutti

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Rientrarono tutti in classe. Stephan continuava a sorridere. Emis lo guardava male e il piccolo faraone fece un si con la testa, allora anche emis inizió a sorridere. Martina venne verso di me dubbiosa
Martina: ma é l'Andrea che penso io?
Io: sì è lui.-
Marti: di cos avete parlato? Mi sembra così felice-
Io: è questo il bello di niente, si è scusato io non sapevo che dire e l'ho abbracciato.
Marti: sai che mi sono venuti i brividi mentre raccontava.-
Io: oh anche a me... -
Fummo interrotte da uno schiarimento di voce da parte di Stephan per richiamare l attenzione di tutta la classe. Le restanti tre ore passarono nel raccontare e confrontarsi con i ragazzi su questi problemi.
Al suono della campana di fine lezione mi dirigo con Martina in segreteria a portare la cassetta dei cellulari, mente ero lì mi sentii chiamare, mi girai e trovai Stephan ed Emis.
Stephan : avete bisogno di un passaggio? - ci chiese a me e a Martina.
Martina senza consultarmi rispose : si grazie peró lei ha lo scooter in stazione nel nostro paese quindi se vi va ci potete portare lì.-
La guardai in cagnesco, non volevo un passaggio da loro, o meglio non avrei voluto che pensavano che me ne approfittassi. Senza pensarci due volte ci portarono alle loro macchina. EMI molto modesto arrivó con una 500 abarth nera, invece Stephan aveva un Jaguar blu notte. Martina salì in macchina con Emi per lasciarmi da sola con Stephan, un'altra volta.
Quando partimmo nessuno dei due parlava, io non sapevo nemmeno da che parte iniziare. Stephan era concentrato sulla guida allora decisi di accendere la radio, almeno le canzoni colmavano il silenzio. Partì un cd, era "il bello d'essere brutti" di j.ax. Iniziai a cantare inconsapevolmente, lui si girò a guardarmi, mi sorrise .
Stephan: hai una stupenda voce, me ne sono innamorato la prima volta che mi mandassi un audio su fb.-
Mi azzittii e diventai rossa.
Io: G grazie-
Non sono abituata ai complimenti, tanto meno da un calciatore come lui.
Il faraone sorrise, aveva capito il mio imbarazzo.
Stephan: ti va di andare a bere qualcosa?
Io: scherzi? Vestita così ? Con la divisa di scuola? -
Stephan: ma va scema ti porto a prendere la moto ti seguo fino a casa, ti cambi e poi andiamo a prenderci qualcosa. -
Disse sorridendo e scombussolandomi i capelli.
Io: Ei !!! I miei capelli non si toccano, comunque va bene.-
Lui si mise a ridere, era troppo bello mentre rideva, mi faceva ridere anche a me. Stephan : ok principessa non ti tocco i capelli-
Mi pietrificai, a parte lui per scherzo su fb nessuno mi chiamò mai principessa. Iniziai a sorridere e riprendemmo a cantare insieme come due deficienti sconfiggendo la nostra timidezza.
Arrivammo al parcheggio, presi la moto e scrissi a Martina
"Dove sei?"
"Vado a fare un giro con emis tu? Hai parlato con Stephan?"
"Si ci siamo sciolti un po'" spensi il cellulare e partii per casa con dietro Stephan in macchina. Arrivata a casa corsi a cambiarmi, indossai un paio di leggins neri con una canotta lunga nera e un maglione rosa sopra. Presi la giacca e uscii. Stephan era lì fuori dalla macchina ad aspettarmi, si guardava intorno, rimasi un secondo a guardarlo, era tenero, non sembrava un calciatore famoso ma ben si un ragazzo timido e impacciato con le ragazze, o almeno con me.

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