Un piccolo bruco

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"Scusami scusami ti prego, non potevo perdere il contratto" disse Cosimo stringendomi forte.
"Ei tranquillo l'importante e che sei qua"
Martina ci guardò con le lacrime agli occhi, non la calcolai e presi la mano di Cosimo. "Ti prego portami via" lui annui. "Ale ti prego aspetta" disse con la voce rota. Non mi girai e continuai a camminare chiudendo la porta dietro di me. "Francesco e Luigi?" Dissi cambiando discorso. "Francesco sta dormendo in macchina e Luigi é andato dalla ragazza, voleva vederla" disse lui alzando le spalle. Entrai in macchina e vidi una sagoma arrotolata in una coperta nei sedili posteriori. "Russa peggio di un orso" dissi guardando Francesco dormire. Sospirai e guardai fuori dal finestrino. "Ti porto in un posto" disse Cosimo accendendo il motore.
Avevo un tumore, avevo una cazzo di malattia e nessuno mi aveva messo al corrente del fatto che potevo morire, ma che carini. Poco dopo arrivammo davanti a un boschetto. Spense la macchina e lasciammo le chiavi dentro. "Se rubano la macchina gli faccio le condoglianze per lui" disse chiudendo la portiera dietro di lui.
Camminammo per 5 minuti e arrivammo davanti a una grotta, aveva un tavolo di marmo, era un posto magnifico. "Sai l'abbiamo scoperto io è Fabio una sera mentre eravamo ubriachi e da quella volta tutte le volte che ho bisogno di stare da solo vengo qua" disse sdraiandosi sul tavolo. Mi sedetti di fianco a lui con le gambe incrociate. Si sentivano le foglie frusciare. "Sai quando ti ho conosciuto non Eri così, dio quanto eri timida, stavi attaccata come un koala a Stephan, io e Fabio c eravamo detti che non saresti durata oltre quella sera, sicuramente eri un'avventura di Stephan di una notte ma non avevo notato come ti guardava. Eri talmente in imbarazzo che continuavi a tirare giù il vestito per coprirti. Eri un piccolo bruco, un piccolo bruco con due pitbul a difenderti, come due guardie del corpo. Eri così piccola e indifesa. Eri una bellezza innocente, eri così diversa da noi, mi chiedevo come facevi a stare in mezzo a noi. Poi ti ho rivisto una settimana dopo. Eri seduta nei posti posteriori del Jaguar di Stephan, eri lì persa nel tuo mondo con un libro in mano. Fui sorpreso, non avrei mai pensato che una ragazza così brava e innocente come te sarebbe rimasta ancora in quel gruppo. Mi ricordo bene quel giorno, avevamo parlato per la prima volta, ancora mi chiedevo cosa c'entravi con noi, come una ragazza così intelligente come te stava con degli animali stupidi e ubriaconi come noi.
Poi più passava il tempo e più ti vedevo crescere e più passava il tempo e più mi affezionavo a te e a Martina. Ci avete cambiato, Martina ha cambiato Fabio e tu hai cambiato Emiliano, Stephan e me. Sei il mio piccolo bruco, o meglio lo eri. Sai una sera ho notato che il piccolo bruco è diventato una piccola, bellissima e fortissima farfalla. Quella sera i due pitbul si sono resi conto che il piccolo bruco è cresciuto e che questa bellissima farfalla è diventata una piccola donna. Sai i due pitbul adesso hanno paura, tanta, hanno paura che la splendida farfalla voli troppo in alto, talmente tanto in alto che i due pitbul non ci arrivino e non riescano a difenderti. Hanno paura di perderla." Cosimo mi fece venire i brividi. Riniziai a piangere come una bambina.

SPAZIO AUTRICE
Ciao bellissime, oggi ho dato il mio esame orale quindi mi posso considerare in vacanza. Come state? Come i sembra la storia? Comunque venerdì sono andata al concerto di Marracash, il suo grandissimo concertone. C'erano Gue, Salmo, Coez, Fabri Fibra, clementino.
Questo concerto mi ha ispirato per il prossimo capitolo. Dopo questa spero passiate una buona serata.
Baci
Alessia

10 leoni e una leonessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora