Smile

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Uscirono tutti i giocatori e mi andai a lavare, in alto alla doccia c'era una piccola finestrella da cui sentivo chiare e nitide le voci di Stephan ed Emi
Ste: si vede tanto che mi piace?-
Emi: noooooo ma che, solo che quando la guardi, quando parli di lei diventi felice e ti si illuminano gli occhi-
Rimasi per un po' sotto la doccia a ripensare a queste parole, non riuscivo ancora a concepire il fatto che fosse Stephan, mi sembrava tutto un fottuto sogno. Quando finii di farmi la doccia mi rivestii con i vestiti che avevo prima di giocare a calcio e corsi fuori dai due ragazzi.
Io: possiamo andare! -
Esclamai sorridendo. Io e Stephan salimmo sulla Jaguar e Emi sulla sua 500.
Stephan: è venerdì sera, domani non vai a scuola quindi sta sera sarai mia. -
Io: allora dove mi porta mio principe-
Dissi mordendomi il labbro.
Stepha : vedrai ti piacerà -
Dopo circa 1 ora arrivammo in una casetta persa nelle montagne. Era piccola e tutta di legno.
Stephan mi prese per la mano e mi fece segno di seguirlo.
Ste: è il mio piccolo rifugio spero ti piaccia-
Entrammo e c era un divano con difronte un camino, a lato una scala che portava al piano di sopra.
Ste: è piccola e modesta ma per sta sera basta, l'importante è avverti qua- disse tirandomi a sè è baciando mi la fronte.
Io: grazie per questi due giorni-
Mi sedetti sul divano e lui accese il camino dopo di che si sedette di fianco a me, mi appoggiai a lui e iniziò a giocare con i miei capelli.
Io: come mai questo rifugio?-
Ste: da quando sono a Milano ogni tanto voglio stare da solo a riflettere e questo posto è fatto apposta, non ci ho mai portato nessuno, sei la prima, volevo condividere con te questo mio posto segreto-
Ero la prima, nessuno aveva mai fatto nulla del genere, era così tranquillo qua, con lui accanto a me mi sentivo bene, mi sentivo a casa, lui stava diventando la mia fortezza.
La sera la passammo abbracciati sul divano a parlare e parlare e parlare. Le ore passarono e si fecero tardi. Mi addormentai lì così com ero, tra le sue braccia.
Verso le 7 del mattino mi svegliai, lui dormiva ancora allora per non svegliarlo spostai delicatamente il suo braccio, indossavo una sua felpa, lui sembrava un angelo dormire, me ne stavo innamorando, ma non doveva succedere, non potevo innamorarmi, non ancora, non di già, non di lui.
Mi misi a preparare la colazione colazione nel cucinieri situato dietro il divano, mi sentii avvolgere da dietro, sentivo il suo respiro sul collo, "buongiorno principessa" sussurrò baciandomi sulla guancia, mi girai, misi le mie braccia attorno al suo collo, era più alto di me di pochi centimetri "buongiorno mio principe, la colazione è pronta" lui sorrise e ci sedemmo a mangiare.
Ste: sei sexy con la mia felpa - disse ridendo
Io: spero ti strozzi- dissi facendo la linguaccia
Finimmo di fare colazione e ripartimmo, ci aspettò un ora di viaggio, ridevamo, scherzavamo e cantavamo. Stavo veramente bene.

I giorni passarono e io, Emi e Stephan eravamo sempre più uniti, ormai erano i primi di marzo, precisamente l' 11. Eravamo sdraiati tutti e tre a guardare il cielo sopra un prato verde. Acquistai sicurezza in me, ero sempre a giocare ed allenarmi con il Milan, quasi tutti i venerdì sera uscivo o con Stephan o con Emi e i loro amici, stava girando tutto nel verso giusto, era tutto perfetto,
Stephan : quella nuvola assomiglia a un cuore - disse indicandone una in cielo.
Emi: oh Ste ok che sei in carenza d'amore ma quello non è un cuore-
Scoppiai a ridere, sembravano due bambini ogni tanto, erano teneri
Ste: tu non ridere se no inizio a farti il solletico- disse minacciandomi.
Mi alzai e iniziai a correre urlando "tanto non mi prendi" Emi si mise davanti e Ste dietro, mi presero, caddi e iniziai a ridere. Ero veramente felice finalmente andaa tutto bene

10 leoni e una leonessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora