Capitolo 29

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Mi risveglio in una stanza buia, illuminata soltanto dalla luce della luna che si intravede dietro degli alberi.
È un bagliore sfocato.
Sono legata ad un palo seduta per terra.
Mi gira la testa, credo di stare per vomitare.
Neanche un minuto dopo, rigurgito tutto, senza prendere fiato un'altra scarica di vomito mi pervade.
Poi sento dei passi, passi pesanti, passi veloci e forti, la porta si apre.
E chi mi si presenta davanti è lui.
"Jackson?"
"Ciao bambolina " mi tocca il mento sorridendo, mi scanso subito cancellando il sorriso dal suo volto.
"Che ci faccio qui? Cosa mi hai fatto?"
"Tutto questo lo ha voluto il tuo ragazzo "
Dice alzandosi camminando avanti e indietro.
Il mio cosa?
"Io non ho un ragazzo" dico piangendo, singhiozzando e tagliando l'aria nei miei polmoni.
"È colpa sua se sei qua"
"Cosa mi hai dato?"
"Niente solo 3 dosi di morfina" dice come se nulla fosse.
3?!
Un'altro conato di vomito e di capogiri hanno la meglio su di me.
"Non sporcarmi troppo la stanza mocciosa"
Si avvicina sempre di più e io gli sputo in faccia.
Mi guarda infuriato e disgustato allo stesso tempo.
"Senti ragazzina"
Mi stringe forte il collo.
"O fai quello che ti dico io oppure non rivedrai mai più il tuo fidanzatino intesi?"
"Non ho un fidanzato stronzo"
"Ah no, allora Brian cos'è?"
Non lo so neanche io, ci siamo dati un bacio finora ma non capisco se provo qualcosa per lui.
"Comportati bene e io non ti faccio nulla"
Dice sfiorandomi la bocca con il pollice ma io lo afferrò subito mordendolo più forte che posso.
Urla e non appena mi tira uno schiaffo, lo mollo.
Prende un coltello e comincia a tracciarmi delle strisce sulla pancia.
Urlo così forte da perdere la voce poco
dopo.
"Fai la brava e vedi di non rompere il cazzo, sennò ti drogo ancora una volta e non so se tu possa ancora reggere un'altra dose di morfina"
Lo guardò andare via e di nuovo le tenebre si impadroniscono della stanza, inghiottendo ogni centimetro nell'oscurità.

~ pov Brian~
Non ho visto Rachel per tutto il giorno, neanche l'ombra di lei, ho provato a sbirciare in camera sua dalla mia terrazza ma non c'è.
Cerco di convincermi che sia solamente da Grace o da quello... come si chiama, l'altro.
La dovevo tenere sottocchio cazzo.
Lo sapevo che non doveva farsi vedere, lo sapevo, forse avrei dovuto dirglielo.
Dirle la verità sulla mia famiglia e su Jackson, sarebbe stata la cosa migliore, ora sicuramente non vuole più parlarmi.
Ormai è sera, non andrò da lei a parlarle, non è un buon momento, parlerò con Jackson e vedrò di patteggiare con lui.
Tanto non sa dove abita lei...no?
Arriverò ad un compromesso basta che lasci perdere Rachel...
Sennò giuro che gli stacco le palle, la lingua e gli mozzo le dita, fosse l'ultima cosa che faccio...

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