Capitolo 3

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Mi alzo dal letto e corro a fare colazione perché c'è Grace che mi aspetta, e come sempre sono in ritardo, una volta preparata mi fiondo in macchina dopo aver salutato i miei e partiamo.
"Allora chi sono i nuovi vicini?"
"Beh, due signori con loro figlio."
Le dico ricordando l'accaduto di ieri.
" È carino?"
"Se è carino? È un  cazzo di manzo Grace!"
"Wohow stai calma Rae placa gli ormoni".
Le racconto tutto persino come è fatto fisicamente.
"È stupendo peccato per il carattere, mi ha sbraitato contro capisci? Come si permette?"
"Okok ho capito."
Scendiamo dalla macchina ed entriamo.
Non appena entro mi si ferma il battito..è lui
e mi sta guardando.
Distolgo lo sguardo e afferro Grace per il braccio portandola al mio armadietto.
"Lo hai visto?" Bisbiglio per non farmi sentire ne da lui ne dagli altri studenti.
"Beh te lo sei scelto proprio bene sorellina"
Ride come un imbranata.
"G non è il momento di fare le stupide, mi sta guardando da cinque minuti interi."
"Vacci a parlare, infondo è il tuo vicino di casa."
" io? Andare a parlargli? Non se ne parla!"
Intanto è già suonata la campanella, andiamo in classe e ci sediamo ai corrispettivi posti a noi affidatici dal professore.
" Allora ragazzi, prima di cominciare la lezione di oggi, vorrei introdurvi un nuovo compagno di classe."
E in quell'istante entra il ragazzo dagli occhi di labirinto.
È così bello che le ragazze non gli staccano gli occhi da dosso neanche per un momento.
"Buongiorno, io sono Brian, ho 20 anni e vengo dall'Arizona"
"Grazie Brian, ora accomodati pure e iniziamo."
Mentre va a sedersi mi squadra e divento subito rossa dall'imbarazzo.
Grace di fianco a me si lascia sfuggire una risatina delle sue.
Intanto Brian si è seduto due banchi dietro di me e sento ancora i suoi occhi addosso.
La lezione termina e per mia sfortuna il prof mi chiama.
"Rachel, vieni un secondo per favore."
Vado da lui seguendo la scia di compagni che uscivano dall'aula dirigendosi in mensa.
"Rachel, c'è qualcosa che non va? Ho visto che eri abbastanza nervosa prima."
"Oh non lo faccio a posta mi capita spesso professore mi scusi."
"Non scusarti, potrei chiederti un favore?"
"Certo"
"Potresti aiutare il nuovo ragazzo con i compiti, sai il programma del mese scorso lo ha perso e sarebbe bello se lo recuperasse con te visto che sei molto brava in francese."
Oh cazzo.
"Oh certo!"
"Nessun problema."
"Grazie sapevo di poter contare su di te,arrivederci!"

"Ahh ci voleva proprio un bel panino dopo tre ore di francese."
Sono così immersa nei miei pensieri che non ascolto Grace.
"Hey, ci sei?"
"Si scusa, dicevi"
Mi sveglio dalla mia trance.
"Dicevo che c'è un manzo che ti sta fissando il fondoschiena proprio lì"
Mi indica dietro di me.
Mi giro e vedo subito che Brian mi sta fissando come al suo solito.
Mi alzo di scatto e me ne vado, odio quando la gente mi fissa, è snervante.
"Rallenta il passo ciccia."
Mi rincorre Grace.
"Hai capito quindi cosa mi ha detto il prof?"
"Si e non è tanto difficile fargli ripetizioni"
"Non con lui, voglio dire tra tutti ha scelto proprio me"
"Sei brava in francese"
Alzo gli occhi al cielo e torniamo in classe.
Anche questa giornata è terminata e vado a casa però non prima di essere fermata da qualcuno.
"Ciao bellezza!"
"Ciao, che c'è?"
"Hai sentito il prof di francese, devi aiutarmi"
"Ok allora come ci organizziamo?"
"I miei sono fuori oggi quindi vieni a casa mia alle tre e un quarto"
Arriccio le sopracciglia
"Ok?! Ciao"
Se ne va e monta sul suo skateboard.

"Alle tre e un quarto a casa sua" dico a Grace per telefono.
"Uuu sicura che studierete?"
"Si Grace sicura, non lo conosco neanche non ci andrò a letto."
Rotea gli occhi e poi mi saluta dicendo di andarmi a preparare.
La saluto e corro di sopra, mi metto un vestito bianco con delle rosselline sopra e le converse bianche, applico un po' di mascara è un po' di crema sulle gambe per renderle luminose, il vestito è abbastanza largo quindi sarò meno a disagio.
Prendo lo zaino ed esco dirigendomi a casa sua.
~Drin~
~Drin~
Sto per risuonare quando la porta si apre di colpo e lo ritrovo a petto nudo con dei pantaloncini grigi addosso.
Ha dei tatuaggi sulle braccia e sul busto mentre uno lo ha attorno al collo, una sorta di serpente con una stellina sulla spalla.
Dietro la schiena ha un angelo con delle ali enormi è un ragno tatuato sul petto.
"Entra"
Mi ordina e lo ascolto.
"Seguimi la camera è di sopra"
Non mi ha neanche chiesto se voglio qualcosa, che scorbutico!
Entro nella sua stanza e nonostante si siano trasferiti solo ieri, è già in ottimo stato.
Giù ci sono mille scatoloni ancora ma la camera è molto ordinata.
Avrà sicuramente ordinato ai suoi poveri genitori di sistemargli la stanza prima di farlo che altre stanze della casa.
Peccato per la scrivania, non c'è ed è proprio la prima cosa che dovrebbe essere presente in una stanza diamine.
"Vuoi restare lì o vuoi sederti?"
Mi chiede già seduto sul letto con la testa appoggiata alla testiera.
"Oh scusa" mi siedo sul letto affianco a lui e prendo le mie cose.
"Allora iniziamo con i verbi, facciamo quelli del primo gruppo."
"Secondo me saresti molto sexy come insegnante bambolina"
Divento subito rossa e lo guardo stupefatta.
"Stai ascoltando? Non chiamarmi bambolina siamo qui per studiare"
Alza gli occhi al cielo e comincia a scrivere.
Dopo un' oretta abbondante vedo che afferra qualcosa dal comodino, degli occhiali.
Devo averli non notati prima, se li mette e Gesù santo come gli stanno!
È ancora più sexy di quanto non lo sia già.
"Stai sbavando" mi avverte ridendo
"Non è vero" nego l'evidenza ovviamente.
"Lo so che sono bello"
"Non l'ho mai detto!"
"Oh ma i tuoi occhi si" sorride da stronzo
"Ok è meglio che vada, studia e scrivimi se ti serve qualcosa"
Cerco di essere gentile nonostante sia scorbutico e gli porgo il mio numero su un foglietto.
Lo prende e mi fa uno dei suoi sorrisi da stronzetto, mentre percorro il corridoio sento i suoi occhi addosso, apro la porta ed esco tornando a casa.

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