Capitolo 11

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"Sei  sicura di voler andare da sola? Posso portarti io se vuoi"
"Si Grace sicura, non c'è bisogno comunque, vado a piedi."
"Ok per qualsiasi cosa chiamami"
"Ok ciao baci"
Riaggancio la chiamata e comincio a prepararmi.
Leggings, felpa e le mie amate converse.
Scendo e metto il navigatore su Google maps visto che la palestra è in una zona che non conoscevo.
"Tesoro dove vai?" Mi chiede mia madre.
"Ehm io veramente stavo andando da Grace"
"A quest'ora?"
"Mi aveva chiesto di stare da lei finché non arrivava sua madre da lavoro, detesta stare a casa da sola di sera"
"Ok fai attenzione "
Odio dover mentire ai miei, ma è l'unico modo per uscire senza che mi stiano alle calcagna.
Poco più di dieci minuti dopo arrivo in una stradina buia, con dei tizi inquietanti qua e là e delle tipe in minigonna che vagano per la città.
Certo, un bel posto dove fare partite di boxe.
Entro e fortunatamente fa più caldo rispetto a fuori, vago fra la gente finché non arrivò in seconda fila dove ho la visuale perfetta.
"Signore e signori, Micheal Karkov" questo dovrebbe essere il suo avversario e da quanto mi ha detto Grace è la prima partita per entrambi.
" un grande applauso per Brian Johnsonn!"
La partita inizia è da quel che so sul boxe è che un incontro di boxe è suddiviso attualmente in diversi round dalla durata di 3 minuti ciascuno, solitamente da 9-12 round in totale.
Ai pugili è concessa una pausa di un minuto tra i round.
Sono passati 9 minuti e siamo solo al terzo round, Brian ha già i guanti insanguinati e Micheal altrettanto. Non mi piace come sport, non vedo il punto di prendersi a pugni l'un l'altro ma visto che Brian lo pratica ho deciso di fare un salto, sperando che non mi noti nella folla.
Round 10 sembra non si reggano più in piedi, altri due round e poi la partita è terminata.
Round 11 ci siamo quasi
Round 12 la partita è finita, entrambi sono distrutti ma prima che il tempo scada del tutto Micheal è incapace di rialzarsi regalando la vittoria a Brian.
Vedendolo sorridere finalmente, mi ha smosso qualcosa e presa dalla gioia ho cominciato ad applaudire mente l'arbitro gli alzava il braccio.
Ma ad un certo punto tutto si fermò, gli applausi cedettero e le urla anche, percepì solamente il suo sguardo sul mio, ancora una volta mi persi in quei labirinti cupi e profondi .
Mi guardò e il suo sorriso svanì, "non se lo aspettava" pensai ma nonostante ciò continuai a sorridergli, fiera di lui.
Una volta sceso dal ring cerca disperatamente il mio sguardo ma sono troppo impegnata a trovare l'uscita che non mi accorgo che mi ha appena caricata in spalla.
"Ma che fai? Mettimi giù subito!"
Dico infuriata.
Ignorandomi, entriamo in uno spogliatoio e controllando che non ci sia nessuno mi mette giù.
"Che ci fai qui?"
Mi domanda severamente.
"Passavo da queste parti" Bugia.
"Si come no, non è un buon posto dove fare passeggiatine soprattutto in tarda serata"
Guardo per terra sapendo di avere torto ma non so se dirgli la verità.
"Allora? Che fai mi segui?"
"Perché non lo hai fatto anche tu?"
"Allora è così?"
"No"
"Sto aspettando."
Esito un po' prima di dirglielo.
"Grace ha saputo che ti allenavi qui e ha pensato di dirmelo, e quindi ho..."
Alza un sopracciglio.
"Ho deciso di venire soltanto perché qui gioca un mio caro amico"
"Un tuo caro amico" ripete dubbioso.
Annuisco.
"E sentiamo, come si chiama il tuo amico?"
Perfetto e ora che mi invento?
"Perché ti interessa?"
"Non mi interessa infatti "
"Allora fatti gli affari tuoi, ora se non ti dispiace me ne vado"
Mi afferra il braccio appena gli passò di fianco e gira la testa verso di me,
i nostri volti sono a pochi centimetri di distanza.
"Lo conosco questo tuo amico?"
"Perché lo vuoi sapere?"
"Così gli offro un caffè un giorno" dice sarcastico
Intanto entrano dei tizi che si stavano allenando poco più in là del
ring.
"Ehi non ci presenti  la tua amica Johnsonn ?"
"Vaffanculo Elias "
"Dai falle fare un giro su di me e poi te la lascio"
Brian si stacca da me e gli va incontro con passo felpato, lo prende dal collo della maglietta e lo spinge al muro finché il tipo non collassa per terra.
"Magari un'altra volta, se avrai ancora tutte le ossa intatte"
Mi prende per mano e usciamo in fretta.
Ha la mano calda e nonostante non mi avesse mai preso la mano come in quel modo, in un certo senso mi sento al sicuro con lui quando cerca di fare il "protettivo", nonostante non capisca ancora il perché.
Voglio dire, è già il secondo tizio che mette Ko.
"Ti riaccompagno, non è un buon posto dove andare in giro di notte"
"Non c'è bisogno"
"No infatti ma mi sentirei uno stronzo a lasciarti qui e poi sapere che qualcuno ti ha stuprata o avvelenata oppure addirittura uccisa e non voglio portarmi sulla coscienza cose di questo genere quindi visto che abitiamo attaccati ti accompagno io!"
Non rispondo e ci avviamo verso l'uscita.
Entro in macchina e allaccio la cintura.
Mette in moto e parte con ancora il sudore che gli riga la fronte.
Decido di prendere un fazzoletto e asciugargliela.
"Che stai facendo?"
"Sta fermo"
Gli asciugo la fronte facendo attenzione a non oscurargli la vista sulla strada.
E mi soffermo sulle sue labbra.
"Era necessario?"
"Grazie Rachel un'altra goccia nell'occhio e ci saremmo rimasti secchi. Oh prego non c'è di che"
Rispondo sarcastica.
Intanto serra la mascella infastidito dalla mia risposta e in un baleno siamo arrivati.
"Grazie per il passaggio" dico guardando ancora fuori dal finestrino.
"Prego"
Risponde freddo.
Scendo dall'auto e prima di chiudere la portiera gli auguro la buonanotte.
"Buonanotte... cuore" dico marcando l'ultima parola.
Con la coda dell'occhio riesco a vederlo abbozzare un sorrisetto ed entro in casa andando diretta in camera.

Angolo autrice <3:
Ciao, questo è un capitolo abbastanza lungo, mi sto impegnando veramente tanto a scrivere questa storia e ho già tanti capitoli pronti per essere pubblicati.
Spero vi siano piaciuti e vi piaceranno anche gli altri.
Ho avuto dei problemi con wattpad in questi giorni ma per fortuna ho risolto tutto da sola.
Ci vediamo nel prossimo capitolo.
Spoiler: succederanno tante cose carine ma soprattutto piccanti. <33

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