Il viaggio di ritorno mi sembra duri un'eternità. Con il gomito sinistro appoggiato al finestrino, preferisco di gran lunga osservare il paesaggio buio esterno, piuttosto che girare la testa di centottanta gradi e trovarmi Shoto di fianco a me. Mentre attraversiamo la città, non noto molta gente in giro: i locali iniziano a svuotarsi un po' alla volta, le poche persone che mi saltano all'occhio sono seduti ai tavolini del bar con un calice davanti a loro, una ciotola di patatine da sgranocchiare. A parte la strada e gli appartamenti del centro città, non c'è nulla che catturi davvero la mia attenzione.
Mi chiedo come sia venuta a mio papà questa idea su due piedi. E' in momenti come questi che desidererei il quirk di mia mamma per comunicare telepaticamente e intervenire in tempo per prevenire situazioni proprio come queste.
La tensione nei sedili posteriori è così tesa che basterebbe una parola sbagliata per scatenare ulteriori provocazioni. Come se durante la serata tra di noi non ce ne fossero state già abbastanza.‹‹Come sta Endeavor, Shoto?›› mio papà cerca di riempire quei buchi di silenzio imbarazzante, sia per noi sia per lui. Nemmeno il volume moderato della radio riesce a riempire quel vuoto di parole che inizia a pesare. Sono certa che gli dispiaccia che io e il figlio del suo collaboratore di indagini e casi più fidato non si sopportino.
‹‹Al solito. Passa molto più tempo nella sua agenzia.››
‹‹Lo so, purtroppo la criminalità è in aumento in tutto il paese. Ci sono spesso richieste di interventi immediati da parte di eroi professionisti. In questura ci tempestano di chiamate.››
‹‹Eri al lavoro prima?››
‹‹Abbiamo organizzato una riunione per le problematiche odierne. Ci aspetta molto lavoro nei prossimi mesi. Per lavorare meglio, si è pensato di fare team up con agenzie di eroi.››
Mi stupisco di come Shoto sia così sciolto e rilassato nel chiacchierare con papà, al contrario di come faccia con me.‹‹A proposito Shoto, hai fatto l'apprendistato da tuo papà, se non ricordo male.››
‹‹Sì. Dopo il festival sportivo ho pensato che avrei potuto capire come padroneggiare le fiamme soltanto grazie alla settimana di stage presso la sua agenzia.››
Spalanco gli occhi in silenzio per ciò che ho appena sentito, mantenendo lo sguardo fisso sulla strada senza mostrarmi sorpresa davanti a loro. Davvero non riesce a controllare il fuoco?
Non credo che stia mentendo. E' troppo sincero, si sta confidando proprio come si riesce a fare meglio quando ti fidi ciecamente delle persone che hai attorno e sai che al di fuori di questa macchina queste confidenze resteranno un segreto per tutti.Questo significa che ai suoi occhi, anche se mi ritiene una testa calda, appaio nel complesso come una persona discreta, come qualcuno che sa che non lo tradirebbe mai.
Come riesci a darmi fiducia se non ci siamo quasi mai parlati? Come puoi pensare a me come una persona che sai che è tutto il contrario di come voglia sembrare?
Shoto, perché tu mi conosci così bene, mentre io no?Quindi ai giochi sportivi, quando ha sprigionato quella potenza incendiaria, non lo ha fatto di proposito. L'ha scaturita involontariamente, senza sapere come ci è riuscito, tanto meno conoscendo le conseguenze delle sue azioni.
Prima di allora sapevo che possedeva due quirk. Tuttavia, pensandoci, ha sempre e solo usato il quirk di ghiaccio. Quindi...quella è stata la prima volta in assoluto che ha usato le fiamme. E ora sta apertamente dichiarando che ha difficoltà a controllarle di fronte a me.‹‹Hai fatto un'ottima scelta. [T/N], al prossimo tirocinio potresti anche tu affiancare un'agenzia supereroistica, non credi?››
‹‹Hmm?›› fingo che non li stavo affatto ascoltando.
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𝘼𝙧𝙙𝙚𝙣𝙩𝙡𝙮 {Todoroki x Reader, My Hero Academia}
Fanfiction{Completa} ‹‹Shoto Todoroki per me non è mai stato un estraneo. Si potrebbe dire che siamo conoscenti...se non fosse per il fatto che ci evitiamo spesso e volentieri. Assurdo, vero? Per certi versi, può pure sembrare ridicolo, ma di questo non ne h...