𝘼𝙧𝙙𝙚𝙣𝙩𝙡𝙮 {Todoroki x Reader, My Hero Academia}

66. Flames Battle Symphony.

⚠️ manga spoilers (riadattati, tuttavia, in funzione della storia). Proseguite a vostro proprio rischio.

Final War Arc.

Resta calma.
Filerà tutto liscio, secondo i piani.
I villain non si renderanno conto dell'assalto a sorpresa fino a quando non si ritroveranno noi eroi davanti ai loro occhi.
Non si aspettano che questa volta ci siamo organizzati con la massima precisione, attenzione, e il massimo supporto esterno.
Questa volta nulla andrà diversamente, e se anche dovesse accadere il contrario, siamo abbastanza pronti da contrattaccare di fronte ad ogni singolo imprevisto.

Lo sguardo mi ricade sulla sezione B, pure il loro gruppo è carico e affiatato in vista della fase offensiva a sorpresa, proprio come il nostro. Anche loro hanno davvero fatto dei progressi enormi.

Tetsutetsu alza i pollici della mano nella mia direzione, attirando l'attenzione di qualche compagno al suo fianco che non mi aveva notata mentre li osservavo in silenzio, in disparte. Ripetono il gesto rivolgendomi un sorriso, come per assicurarmi che è tutto sotto controllo, che sono pronti a entrare in scena con i rispettivi doveri appena si aprirà il portale.

Sì, siamo tutti pronti a sfoggiare i nostri migliori assi nelle maniche. Il primo di tutti, il tanto puntiglioso e provocatore aspirante hero della sezione B.

Il cenno incoraggiante e amichevole che gli rivolgo gli consente di togliersi di dosso quel sottile rammarico che lo pervade ininterrottamente.
A Monoma è sempre stato ribadito che con il suo quirk, che gli permette di copiare le unicità altrui, non sarebbe mai potuto diventare un eroe, che al massimo avrebbe potuto ricoprire solamente ruoli minori. Anche la scelta del suo costume, un semplice smoking nero ed elegante, è sempre stata influenzata da questa supposizione sbagliata.

È sempre stato, a tratti, incompreso: la sua arroganza non camuffava altro che il timore di non essere all'altezza, di credere che il suo quirk non fosse niente di speciale, a confronto di molti altri.

Quando gli è stato imposto questo ruolo cruciale per lo schema offensivo in atto, la prima deduzione che gli è uscita è che non fosse un ruolo adatto a lui.
Niente di più sbagliato.
Sono stata io a convincerlo di accettare la scelta. Non mi è stato facile, Monoma è sempre stato un ragazzo talmente cocciuto da farti perdere la pazienza, ma gli ho ricordato una semplice constatazione di fatto: questa strategia non funzionerà se manca anche uno solo di noi, perché nessuno qui gioca ruoli secondari.

Il suo è un ruolo da protagonista. Un quirk come il suo è il nostro asso nella manica nella prima fase del piano, e non solo, a maggior ragione se il Professor Aizawa non è più in grado di utilizzare pienamente la sua unicità inibitrice a causa delle scorse ferite.

Non saranno tutti quei bisbigli o quegli sguardi inesprimibili a distrarmi o, peggio, a ritrattare la mia decisione.
Nulla riuscirà a farmi cambiare idea.
Non lo lascerò da solo durante il momento più cruciale della sua vita.
Gliel'ho promesso.

Se il piano predisposto da All Might avrà successo fin dalla prima fase iniziale, questo significherà che a breve dovremo dividerci.

Ancora una volta, noi aspiranti eroi ci uniremo agli heroes professionisti, suddivisi in piccoli o medi gruppi, per smembrare, in zone diverse il ridotto numero di villain evasi e ricercati, proprio come è accaduto per i raid a Villa Gunga e a Jaku, tuttavia persiste una sola abissale differenza dall'ultima occasione che un piano analogo è stato messo in atto: noi non siamo più pulcini da proteggere a costo della vita.
Nessuno di noi resterà nelle retroguardie, perennemente affiancato da un Pro Hero che teme per la nostra incolumità o che si sente in dovere di proteggerci.

Perché per alcuni di noi i villain non sono solamente pericoli vaganti da arrestare.
Per alcuni di noi, la vera battaglia peculiare e individuale inizierà nell'istante in cui attraverseremo il portale, e quando scatterà la trappola ogni singolo sentimento riluttante o esitante finirà irrimediabilmente accantonato.