25. If I am so special, why don't you feel the same?

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Ho perso il conto delle volte in cui ho inspirato ed espirato una volta davanti alla sua camera.

Ho pensato fino all'ultimo se fosse una bella idea. Non conosco ancora Todoroki così bene da azzardare questa mossa, ma tengo alla promessa che ci siamo scambiati.

Se non vorrà vedere nemmeno me, me ne farò una ragione. Ma almeno ci voglio provare.

Lo devo fare per lui, per tutte le volte che è stato presente nelle difficoltà, per tutte le volte che il suo pensiero è stato rivolto a me.

Busso con una nota di incertezza nel gesto ‹‹Shoto, ti va di parlarne?››

Silenzio. Lunghi e silenziosi secondi di attesa. Nessun rumore dall'altra parte della porta.
Probabilmente si è addormentato per dimenticare la giornata. E non lo biasimo, quelli di oggi sono stati una serie di colpi molto bassi.

‹‹Se non vuoi vedere nessuno, va bene lo stesso. E' solo che...››

La maniglia della porta si abbassa all'improvviso. Appena me lo ritrovo davanti, il mio cuore perde qualche battito.

Hai i capelli leggermente spettinati. Ciuffi dei suoi capelli rossi sono sparpagliati tra quelli color bianco ghiaccio. Non è nello stesso stato di come lo vedo ogni giorno da quando ci siamo trasferiti tutti in questo dormitorio, ma ai miei occhi lo trovo... irresistibile.
Mi ci perderei nei suoi occhi assonnati.

‹‹Shoto, non volevo assolutamente disturbarti ora-››

I suoi occhi ricadono sul piccolo vassoio che porto tra le mani ‹‹Hai preparato la soba?››

‹‹Quando ci fermiamo in mensa a pranzare, ho notato che la preferisci fredda.››

‹‹Non sbagli. L'hai cucinata tu?››

Domandina di riserva, no?

‹‹Ehm, diciamo che la maggior parte del merito è principalmente di qualcun altro...››

Mi rivolge un sorriso lieve, prima di farsi da parte, invitandomi ad entrare nella sua stanza.
Almeno le mie ipotesi non sono state sbagliate. In cuor mio speravo che volesse confrontarsi con me, soltanto con me. Questo significa che non mi reputa al pari livello di tutti i nostri compagni. Mi considera qualcuno di più importante, soltanto quel qualcuno che preferisce avere al suo fianco anche nei momenti peggiori.

Anche se nulla cambia il fatto che le emozioni che sento non sono condivise allo stesso modo.

Appena varco la soglia, mi dirigo verso il piccolo tavolino ai lati della sua stanza per appoggiare il vassoio con il suo piatto preferito.
Todoroki vi prende posto davanti. Battendo le mani sul pavimento, indicando uno spazio vuoto al suo fianco, mi invita a fare lo stesso.

Gira e rigira le bacchette tra le mani senza togliere lo sguardo dal piatto.

Questo silenzio ci sta ammazzando entrambi. E' come se per la prima volta qualsiasi parola di troppo fosse inutile, ma al tempo stesso questo silenzio fosse così troppo fastidioso da desiderare di spezzarlo ad ogni costo.

E io ho cominciato a giocherellare nervosamente con le punte dei miei capelli per placare l'agitazione.

Ogni volta che penso a una frase intelligente, a qualcosa che lo possa aiutare in questo momento, tutto il discorso che cerco di costruirmi in testa, parola per parola, sparisce appena poso lo sguardo su di lui.

Con i suoi capelli spettinati, noncurante di sistemarli in mia presenza, è così bello che non posso fare a meno di fermarmi a osservarlo.

Se il tempo in questa stanza fosse infinito, me lo prenderei a pieno senza preoccuparmi di quanto ne spreca inutilmente.
Perché qualsiasi momento trascorso con lui non è mai gettato al vento.

𝘼𝙧𝙙𝙚𝙣𝙩𝙡𝙮 {Todoroki x Reader, My Hero Academia}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora