48. WHM 4.

256 19 10
                                    

È indescrivibile quella sensazione che provi quando ti devi giocare il tutto per tutto, per quella che potrebbe essere davvero l'ultima volta.

Non credo esista una parola adatta per spiegare come ci si sente.
Ma non nego che, oltre al coraggio che mi sollecita a non demordere, anche il timore gioca bene la sua parte.

Non riesco ad evitare di pensare alle conseguenze nel caso non riuscissimo a disinnescare le bombe e fallissimo.
Non ci riesco per il semplice fatto che ormai manca solamente mezz'ora all'esplosione delle trigger bomb sparse nel mondo.

Il tempo è agli sgoccioli.
La nostra vita è appesa a un filo. E questo filo si sta un po' alla volta spezzando definitivamente.

La tensione è troppo tesa.
Tutti noi abbiamo il cuore che pulsa in gola in questo istante. Ma nessuno lo vuole far notare.
Ci è sempre stato insegnato che, finché non è tutto finito, c'è ancora la possibilità di salvare e lottare. Due verbi che rispecchiano al meglio le responsabilità di un eroe.

Può il destino del mondo essere lasciato in mano a quattro semplici adolescenti aspiranti eroi?
È una domanda che, durante questo viaggio in volo, mi sono posta spesso.
E se ho capito una cosa, è che ognuno di noi può fare la differenza in un momento critico.

Forse siamo davvero ancora troppo piccoli per fronteggiare un peso del genere, ma non siamo mai stati eroi che cedono alla prima difficoltà.
Anche rischiare la vita per salvare è uno dei doveri di un eroe.

Piove. Il cielo è così scuro che sembra che da un momento all'altro debba scoppiare un temporale. Nemmeno le condizioni atmosferiche sono dalla nostra parte.

Sovrappensiero, non mi accorgo subito che Rody, alla guida dell'aeroplano, comincia a planare verso il basso.
Il quartiere generale della Humanrise a Otheon entra sempre di più nel nostro campo visivo.

Lo scenario rispecchia proprio la prima volta che siamo atterrati in questa nazione europea.
Dove tutto è iniziato, e dove tutto finirà.

Voglio credere che sventeremo l'esplosione delle bombe. Sarà anche l'ultimo mio desiderio, ma resterò viva e sopravvivrò fino a quando, con i miei stessi occhi, non mi assicurerò della vittoria.

La coda dell'occhio mi ricade su Todoroki, intento ad agganciarsi la cintura del suo costume.

Distolgo velocemente lo sguardo, fingendo che non lo stessi affatto osservando.
Non voglio che si accorga di come il mio viso sia spento, pallido, ricco di un timore che fingo di non provare.

Mi mordo l'interno delle guance per reprimere le sensazioni che mi invadono.

Il solo pensiero che nessuno dei due potrebbe non riuscire a sopravvivere mi spacca a metà lo stomaco. Un dolore così allucinante che non riesco a togliermi di dosso.

Non ho mai provato così tanto timore di perderlo prima. E ora non posso impedire ai miei rimorsi di emergere, proprio ora che il tempo sta scadendo.
In particolare, il mio rimorso più grande.

Non avrei mai dovuto fermarlo.
Avrei dovuto lasciarlo confessarmi quelle due precise parole che, invece, non ho voluto ascoltare.

Non avrebbe fatto la differenza ora, ma almeno tra di noi non ci sarebbero rimaste parole in sospeso. In particolare, non proprio quelle.
Chissà se ce le confesseremo mai.

Sospiro silenziosamente. Ora non è affatto il momento di pensare ai rimpianti. Devo restare concentrata.

Senza esitazioni, io, Todoroki, Bakugo e Midoriya saltiamo giù all'unisono dall'aereo in volo.

La pioggia ci picchietta in faccia. Scende leggera sui nostri visi, si mischia all'aria fredda che ci circonda.

Il rumore di spari rivolti nella nostra direzione ci consente di prepararci all'istante al contrattacco.
L'ingresso è blindato da mercenari della Humanrise. La maggior parte di loro è armata, ci mitragliano contro i loro proiettili a raffica.

𝘼𝙧𝙙𝙚𝙣𝙩𝙡𝙮 {Todoroki x Reader, My Hero Academia}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora