‹‹Iniziate a scendere.›› il professor Aizawa ci ordina di scendere dall'autobus in fila indiana e ordinata. Siamo finalmente arrivati a destinazione. O meglio, quasi. Prima di partire ci ha comunicato che ci saremmo fermati per una pausa. Durante il viaggio ho preso posto di fianco a Jiro, mi è andata bene perché ha ascoltato musica per tutto il tempo. Mi ha offerto un auricolare e con la musica in sottofondo mi sono addormentata. All'arrivo è stata la sua leggera gomitata a risvegliarmi dal sonno pesante in cui sono sprofondata. Mi stiracchio le braccia, respirando l'aria della natura circostante. Mi accorgo che ci siamo fermati in una zona simile a un parcheggio di un altopiano isolato, abbassando lo sguardo osservo che si estende la fitta foresta sotto di noi.
‹‹E' già arrivata l'ora della pausa?›› sento chiedere Kirishima mentre si avvicina al mio fianco.
‹‹Credo proprio sia così.›› gli rispondo avanzando un sorriso, mentre Mineta sfreccia davanti a noi mormorando un "mi scappa, mi scappa, dove sono le toilette?›› amico, in mezzo a una foresta ti aspetti che ci sia davvero un bagno?
‹‹Sarebbe illogico fare una pausa senza motivo, dico bene?›› ci risponde il professor Aizawa, e subito dopo da una macchina scura parcheggiata che ho notato solo ora escono due donne giovani in tenuta da eroine.
‹‹Eraser, è parecchio che non ci vediamo!›› esclama una di loro. A guardarle sembra abbiano costumi...da felini? Orecchie da gatto, guantoni simili a zampe di un grosso felino, artigli affilati, lunghe code. Possiedono lo stesso costume, costituito da un top, una gonna corta e stivali, anche se differenziano per il colore: uno è rosso, mentre l'altro è azzurro cielo.
‹‹Sono le eroine che vi affiancheranno durante il ritiro. Sono membri del team Wild, Wild Pussycats›› ci spiega il professore davanti alle nostre facce perplesse. La maggior parte di noi non le conosce, a Midoriya invece si illuminano gli occhi, probabilmente le ha riconosciute. Dopo i nostri saluti e le loro presentazioni, Mandalay, la leader del team, prende la parola. ‹‹Quello che vedete è un terreno di nostra proprietà. Alloggerete ai piedi di quella montagna laggiù.›› indica il centro del bosco, molto lontano da dove siamo noi.
Mi sorge spontanea una domanda: come mai ci siamo fermati così lontani dalla meta quindi? E' stato fatto di proposito? Quelle due gattone hanno in mente qualcosa di losco nei nostri confronti? Se hanno così confidenza con il professor Aizawa, sicuramente hanno tramato qualcosa assieme.
‹‹Andrete a piedi! Sono le 9.30 del mattino, se vi date una mossa entro mezzogiorno forse arriverete.›› interrompe Mandalay le nostre generali supposizioni con uno sguardo tipico di chi ha già in mente qualcosa e lo aveva pianificato nei minimi dettagli. Come predetto.
Non facciamo in tempo a chiederle spiegazioni che il terreno sotto di noi crolla come se improvvisamente la terra fosse diventata così leggera da non riuscire più a sostenerci e finiamo inghiottiti. Cadiamo tutti a terra nel dirupo sottostante, malconci, sorpresi, stupiti per la svolta appena avvenuta.
‹‹Siete su una proprietà privata, potete usare i vostri quirk! Per arrivare all'alloggio dovrete attraversare la foresta delle bestie magiche!›› ci urla Mandalay dall'alto.
‹‹La foresta...delle bestie magiche? Ho capito bene?›› mormoro mentre mi alzo in piedi grazie all'aiuto di Uraraka che mi ha teso la mano.
‹‹Che cosa intendeva dire?›› si chiede anche Midoriya, prima di voltarci di scatto sentendo l'urlo stridulo di Mineta all'ingresso del bosco. Dal nulla appare un gigantesco animale che ci ruggisce contro. Ha le sembianze di un felino aggressivo. Con un rapido scatto, Midoriya riesce a portare Mineta in salvo, prima che quell'essere lo faccia a brandelli. Tuttavia, osservandolo meglio non sembra un essere vivente, sembra fatto... di terra?
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𝘼𝙧𝙙𝙚𝙣𝙩𝙡𝙮 {Todoroki x Reader, My Hero Academia}
Fanfiction{Completa} ‹‹Shoto Todoroki per me non è mai stato un estraneo. Si potrebbe dire che siamo conoscenti...se non fosse per il fatto che ci evitiamo spesso e volentieri. Assurdo, vero? Per certi versi, può pure sembrare ridicolo, ma di questo non ne h...