51. WHM 7.

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La luce della luna illumina il suo viso.
I suoi capelli bicolore e i suoi occhi sono risaltati al buio grazie al bagliore emesso da quel satellite in mezzo al cielo notturno, limpido e stellato.

La mia mano scorre sopra al tessuto del suo costume. Ancora percepisco al tatto tutte le bende che gli ricoprono ogni strato del suo corpo.

Confesso che indossare i nostri Stealth Costumes, in un momento come questo, è stata decisamente la scelta migliore.
Ci nascondiamo nell'ombra grazie al colore scuro dei nostri costumi, in cima ai tetti dei palazzi dove nessuno verrà a cercarci facilmente. Specialmente alle due di notte, quando tutti sono avvolti nel sonno, mentre noi due siamo gli unici ancora in circolazione.

Né un veicolo di passaggio, nemmeno una pattuglia della polizia a perlustrare le strade troppo silenziose.
Siamo solo io e Todoroki a governare quest'ultima notte a Otheon.

Avvolti dal silenzio e dal buio, quasi appariamo come dei Villain che attendono il momento giusto per entrare in scena. Invece, siamo soltanto due adolescenti che vogliono ritagliarsi del tempo per loro. Un po' come il premio da riscattare dopo la vittoria tanto ardita.

E ora al resto del mondo ce ne disinteressiamo completamente.

Avvinghiata alla sua schiena, sprofondo il viso sul suo petto, circondata dalle sue braccia che mi tengono stretta a lui.
Ci stringiamo a vicenda, senza spiaccicare molte parole.
In realtà, ce ne sarebbero ancora così tante da rivelarci, eppure preferiamo ancora una volta il silenzio, ci basta la presenza l'uno dell'altra.

Ma va bene così. Il battito del suo cuore, per me, è il suono più bello del mondo.

Le bende che ci circondano gli strati di pelle nascondono anche tutte le nostre preoccupazioni e paure interiori, quelle che apertamente non siamo riusciti a esprimere.

La mia pelle è lacerata dalle lesioni, forse vi rimarranno impresse cicatrici indelebili, ma sono viva.
E se sono rimasta viva, il merito è stato solo di Todoroki.

Congelato dal suo stesso ghiaccio, mi ha salvata quando ero ormai al collasso e stavo perdendo sangue copiosamente e incessantemente.

Tra noi due, sono sempre stata io quella a dimostrarsi sempre troppo impulsiva. A tratti pure fastidiosa.
Ma ancora non sapevo quanto Shoto potesse agire d'istinto in circostanze critiche, quanto il suo desiderio di proteggermi, che invece ho sempre reputato eccessivo, si camuffasse perfettamente in lui.

«La smetterai mai di-»
«Di essere premuroso? Mai, se conosco il rischio che corri.»

Lui è il mio eroe.
È il mio eroe per il fatto che l'istinto di proteggermi giocherà sempre il ruolo maggiore in lui.
Per il fatto che, proprio come un eroe professionista, ha cercato in tutti i modi di mantenermi cosciente fino all'arrivo dei soccorsi, è rimasto al mio fianco.
Non ci ha pensato troppo a come salvarmi. Lo doveva fare e basta, è stata quella la sua priorità fin dall'inizio.
E quel suo senso di protezione che tanto detesto è diventato, invece, la mia ancora.

È difficile mantenere la lucidità quando siamo ancora troppo piccoli per capire quanto valga la pena diventare eroi nelle circostanze in cui anche la tua vita stessa è fortemente a rischio, quando hai ancora tutta un'esperienza da viverti, da riempire con competenze che ti aiutano nella crescita e a maturare per capire come affrontarle senza farti prendere dal panico e dalle emozioni.

È strano pensarci ora, considerando che al momento non ci importava. Insomma, eravamo feriti, straziati, lacerati in ogni parte del nostro corpo. Ci bastava solamente sopravvivere e rientrare in patria vittoriosi.

In poche parole, io e Shoto eravamo troppo presi dall'euforia del momento per rimanercene nelle nostre camere in hotel, aspettando l'alba per prendere il primo volo per rientrare in Giappone.

𝘼𝙧𝙙𝙚𝙣𝙩𝙡𝙮 {Todoroki x Reader, My Hero Academia}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora