20. Hate feeling vulnerable.

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‹‹Siete congedati. Potete andare.››

Sospiro a lungo, prima di cacciare i libri di storia dentro lo zaino.

La mia prima settimana nella 1A è finalmente conclusa. Si sa che il rientro è sempre difficile, ma non mi sarei mai aspettata una fatica simile. Le ore a lezione nella nuova classe sembrava non trascorressero mai, e già dover ricordare dove fosse la sezione A era un passo avanti.
E soprattutto, non avrei mai pensato che avrei dovuto girare come una trottola.

Un esempio? La pausa pranzo. Entrambe le sezioni A e B mi volevano in tavolo con loro.

Mi sentivo grata per le attenzioni, ma temevo che gli amici vecchi e nuovi si offendessero.
Di conseguenza, per non fare un torto a nessuno, ho deciso di pranzare a giornate alterne con entrambe le sezioni. In più, mi sono accordata con i ragazzi della 1B di andarli a trovare presso il loro dormitorio ogni week end, di modo di trascorrere un paio di orette insieme proprio come prima che cambiassi sezione.

In poche parole, le mie giornate si riempivano con poco. E poco era anche il tempo a disposizione ora, e in particolare lo sarebbe stato la prossima settimana.

La notizia che ci ha comunicato il professor Aizawa questa mattina prima di iniziare la lezione di economia domestica ci ha lasciati sorpresi: a partire dalla prossima settimana avremmo cominciato ad allenarci intensamente per l'esame della licenza provvisoria da eroe.

Prematuro, a detta del nostro coordinatore. Di solito gli studenti vi prendono parte a partire dal secondo anno accademico. Tuttavia, secondo il professore, possediamo già tutte le carte in regola per ottenerla. Ovviamente non sarà facile. Ci ha fin da subito avvertiti sulla difficoltà dell'esame: vengono promossi soltanto la metà dei candidati.

Un incubo. E per sconfiggerlo e per sopravvivere tra allenamento, scuola e studio la parola chiave è organizzazione.

Anche se sono appena le tre del pomeriggio, so è ancora presto per ritornare in camerata.

La mia coscienza ha deciso per me che la biblioteca diventerà il luogo dove sostare prima di tornare al dormitorio.

Scorgo Todoroki intento ad aspettarmi, con le mani nelle tasche, sulla porta di ingresso. Come tutta la settimana, ci siamo fatti sempre la strada di andata e ritorno assieme.

‹‹Shoto, io ritorno più tardi.›› quasi mi imbarazzo ad averlo fatto attendere per nulla.

‹‹Hai delle commissioni da fare?››

Scuoto la testa abbozzando un sorriso ‹‹Mi fermo a studiare in biblioteca. Ad essere sincera, dopo che il professor Aizawa ci ha informati dell'esame per la licenza provvisoria, la mia soglia dell'attenzione ha deciso di abbandonarmi. E purtroppo sono precisa di natura. Preferisco prendermi con largo anticipo con lo studio e le ricerche per la prossima settimana, visto che saremo tutti parecchio impegnati.››

Butto un occhio all'orologio allacciato al polso ‹‹Scusami per il poco preavviso, ma se vuoi una volta che tornerò...››

‹‹Ti dispiace se mi aggiungo?›› mi interrompe. Il suo sguardo impassibile mi tiene incollata al suo viso per qualche secondo.

‹‹Niente affatto!›› butto fuori in un soffio prima che cambi idea. In fondo, che male c'è se ci intratteniamo per studiare insieme? In fondo dobbiamo solo ricopiare appunti e fare ricerche, no?

‹‹Ho intenzione di rimanerci fino all'ora di cena. Non so se per te sia un problema.››

‹‹Con te si lavora bene. Non sentirò nemmeno queste ore di permanenza in più.››

𝘼𝙧𝙙𝙚𝙣𝙩𝙡𝙮 {Todoroki x Reader, My Hero Academia}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora