8. First Confidences.

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Il tempo per pensare a migliorare il mio rapporto con Todoroki inaspettatamente era risultato molto ridotto. Non che mi mancasse la buona volontà, ma noi studenti non avevamo molte pause a disposizione. Il ritiro sembrava diventato un centro di addestramento militare. Forse addirittura peggio.

Capii fin subito quanto fu estenuante e intensiva questa settimana.

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Il suono della sveglia mattutina del cellulare, impostata per le 6 per ordine dei nostri coordinatori, mi fa sobbalzare dal lungo e profondo sonno in cui sono sprofondata la sera prima. Con gli occhi ancora chiusi, cerco di spegnere quella suoneria fastidiosa che non so nemmeno io come abbia potuto scegliere, e finisco distesa sul pavimento, procurandomi una bella botta secca che mi ha davvero svegliata fuori.

‹‹Perfetto [T/N], cominciamo bene questa nuova giornata.›› Mormoro tra me e me, cercando di limitare le imprecazioni al solo pensiero.

Cerco di ricordare ciò che è successo la sera prima: siamo arrivati al campo base al tramonto. Alla faccia di Mandalay che inizialmente ci aveva detto che saremmo arrivati per mezzogiorno. Il professor Aizawa ci aveva ordinato di sistemarci nelle nostre stanze nell'alloggio del campo base, scendere per cenare e infine riposarci per non portarci dietro una stanchezza repressa.

A differenza delle ultime notti in bianco, la prima notte in ritiro è filata liscia. Appena sono crollata sul materasso senza più un briciolo di forze, mi sono addormentata. Ho dato la colpa alla stanchezza estrema della giornata, ma dentro di me ho avuto la sensazione di essermi sentita più libera, e so che la stanchezza c'entrava davvero poco in questo caso. La pesantezza che mi portavo dietro da giorni mi è stata tolta proprio per mano di colui che me l'aveva inizialmente creata, senza cattive intenzioni.

Mi sono sentita sollevata. Ora ho la certezza che Todoroki non prova alcun tipo di rancore nei miei confronti. A dirla tutta, non credo l'abbia mai avuto. Ora spetta a me fare il mio passo in avanti. Le sue intenzioni sono state chiare fin da subito, e non voglio apparire ambigua ai suoi occhi ancora una volta. Non ancora dopo che ha dimostrato di essere comprensivo.

In meno di una decina di minuti sono già fuori dalla mia stanza con addosso la tuta blu della Yuuei, pronta a scendere le scale e fare colazione insieme ai miei compagni di classe. Mi dirigo verso il tavolo dove sono sedute le ragazze, che appena mi notano mi rivolgono cenni di saluto calorosi e mi invitano a sedermi di fianco a loro.

Il momento della colazione vola abbastanza velocemente tra lamentele di disapprovazione e risate: Hagakure si lamenta di non essere riuscita a dormire e che ha trascorso la notte a girarsi e rigirarsi nel materasso, Mina ha speso una buona mezz'ora per truccarsi e acconciarsi i capelli, Jiro mi ha fatto vedere la playlist che ha ascoltato prima di scendere e che a detta sua le dà la carica per affrontare la giornata.

‹‹Ho sentito un rumore forte provenire dalla tua stanza poco fa, cra. E' successo qualcosa?›› mi domanda poi Tsuyu. Mi coglie alla sprovvista mentre prendo un biscotto e lo addento.

‹‹In realtà ehm...sono caduta dal letto.›› la voce cala in un sussurro mentre lo confesso. Sono un'imbranata nata e non sapevo di esserlo a quanto pare.

‹‹In che senso caduta?!›› esclama Uraraka con occhi sbarrati alzandosi di scatto dalla sedia.

‹‹Stavo cercando di spegnere la sveglia ed ero sulla sponda del letto.›› mi gratto la nuca imbarazzata ‹‹Non mi sono accorta di esserci finita.››

‹‹Ti sei fatta male?›› continua Yaomomo.

Scuoto la testa porgendole un sorriso veloce ‹‹Nulla di grave.››

𝘼𝙧𝙙𝙚𝙣𝙩𝙡𝙮 {Todoroki x Reader, My Hero Academia}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora