A volte essere sfrontati non è un male. È una tattica che ti fa apparire molto sicuro di te stesso e di ciò che compi. Essere sfrontati dimostra quanto coraggio possediamo per affrontare una qualsiasi situazione che ci capita a tiro.
Tuttavia, per quanto possa apparire come una caratteristica positiva per affrontare la vita, a volte la troppa sfrontatezza ti oscura dall'obiettivo principale, e anche dall'ascoltare consigli preziosi che ti sono stati forniti dagli amici più stretti.
E quando la stecca sui denti arriva come un lampo a ciel sereno, è difficile digerire la sconfitta.
È difficile ammettere di aver perso, di essere stati sconfitti dal proprio orgoglio, e soprattutto dal passato da cui tanto abbiamo cercato di allontanarci.
Tuttavia, ho sempre pensato che per quanto la situazione faccia schifo, avere qualcuno con cui sfogarsi sia sempre migliore rispetto a rimuginare da soli sui propri sbagli.
Ed è per questo che, ancora una volta, non voglio lasciare da solo Todoroki.Non ci siamo ancora parlati dopo i risultati dell'esame della licenza provvisoria da eroe.
Si è chiuso nella sua camerata senza spiaccicare parola. E molti di noi hanno pensato che non fosse il caso di disturbarlo, che avrebbe preferito non proferire parola con nessuno di noi.Niente di più sbagliato.
Tuttavia, qualsiasi parola o frase pensata ,anche a lungo, sembrava troppo fatta, troppo comune e di circostanza.Le parole con Todoroki non mi bastano più.
Se voglio dimostrare che tengo a lui, lo devo fare in un altro modo ora.Non ho mai avuto problemi ad inventarmi scuse, banali o meno che fossero, quindi l'idea lampo per raggiungere la sua stanza mi è subito apparsa geniale.
Solo che non ho tenuto conto di una cosa fondamentale prima di addentrarmi in questa impresa.IO NON SO CUCINARE.
Non dovrebbe essere impossibile preparare la soba, eppure più leggo la ricetta scritta nel ricettario davanti a me, più mi rendo conto che il dizionario di latino che sfruttavo alle medie non era poi così incomprensibile come sembrava.
Essere sfrontati non è un male. Ma cercare di uscirne fuori è il vero grattacapo. Soprattutto se non hai pensato prima alle possibili conseguenze delle tue azioni, buone o meno che siano.
Il rumore della porta della cucina che all'improvviso si spalanca alle mie spalle mi fa prendere un bello spavento. Uno di quelli che ci è mancato poco che mi tagliassi un dito con il coltello tra le mie mani.
Mi volto di scatto, pronta per maledire quell'idiota che grazie sua entrata in scena quasi ci rimettevo una ferita non da poco, ma rimango di sasso appena realizzo chi ho davanti.
Bakugo mi scruta con i suoi occhi rosso rubino.
Non me lo sarei mai aspettata, ma rimango in silenzio, in attesa di sentire che cosa lo ha spinto a cercarmi in cucina, visto che la maggior parte di noi si trova nella sala comune. E la mia compagnia non gli è mai andata a genio.
‹‹Dov'è quel maledetto Deku?››
Sospiro, almeno non è in cerca di rogne e non l'ho involontariamente offeso. Distolgo lo sguardo da lui ‹‹È un pezzo che non lo vedo nei paraggi, anche se prima di rintanarmi qui l'ho visto fuori dal dormitorio, sulle gradinate. Se sei fortunato, non si sarà mosso da lì.››
‹‹Quel maledetto...›› ringhia tra i denti, con il suo solito tono poco cordiale.
Mi volto di scatto appena in tempo per intravedere le sue mani chiuse a pugno. Di sicuro non ha buone intenzioni nei confronti del mio amico. E non voglio che a Deku accada qualcosa. Bakugo sembra davvero più furioso del solito.
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𝘼𝙧𝙙𝙚𝙣𝙩𝙡𝙮 {Todoroki x Reader, My Hero Academia}
Fanfic{Completa} ‹‹Shoto Todoroki per me non è mai stato un estraneo. Si potrebbe dire che siamo conoscenti...se non fosse per il fatto che ci evitiamo spesso e volentieri. Assurdo, vero? Per certi versi, può pure sembrare ridicolo, ma di questo non ne h...