capitolo-1

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Jimin's pov

Ormai era da un anno che abitavo lì.

Mi ero trasferito non appena finiti i tre anni di superiori.

Non vivevo in una famiglia particolarmente ricca, quindi quel poco che ero riuscito a guadagnarmi era frutto del mio impegno, oltre che dei voti alti ottenuti agli esami finali, prima di entrare a far parte di una delle università più prestigiose di Busan, la Dong-a.

Studiavo in tre corsi differenti, in diverse specializzazioni della conoscenza scientifica e tecnologica, cercando ogni giorno di dare tutto ciò che potevo.

Passare l'anno era difficile.

Le materie erano complicate e la maggior parte delle volte, gli argomenti di studio, completamente nuovi per me.

Mi ritrovavo da solo, abbattuto da mille pensieri, preoccupazioni e pressioni, che quasi non riuscivo più a reggere.

I compiti come un fiume in piena mi sommergevano, portandomi a non respirare, sempre con più frequenza, ogni volta mi ritrovavo in quel limbo impossibile.

Da una parte la fatica e l'impossibilità nel riempire i polmoni d'aria, dall'altra la consapevolezza che alla fine quando sarei tornato a prendere boccate d'ossigeno, sarei stato ripagato dai bei voti che rendevano sempre così orgogliosi i miei genitori.

Abitavo in un quartiere popolare a quasi trenta minuti dall'università, nel quartiere di Gongsu. Le case erano molto vecchie, ma a me non importava. I miei più volte mi avevano proposto di trovare una casa accogliente vicino ai centri storici, dove le persone si svegliavano presto la mattina per correre a lavorare, dove i bar non chiudevano mai e la vita andava avanti come in un immenso formicaio. Eppure mi sono trovato più volte a contrastare questo loro desiderio. Non mi importava se il quartiere era povero o mal frequentato, la sensazione incredibile che mi diedero i palazzi non appena visitai quel luogo era indescrivibile. Mi ero sentito quasi assuefatto da quelle mura che, coraggiose, si ergevano in mezzo ai grattacieli moderni. Mi ricordavano moltissimo i soldati che avevano lasciato la propria vita sui campi di battaglia, portando con loro l'onore di una guerra fatta per la Corea.

Era magico quindi.

Il mio piccolo trilocale si trovava in una zona poco frequentata, vicino a un parchetto abbandonato, dove solo gli studenti venivano ad abitare.

Era molto carina, con i giorni avevo provato a sistemarla sempre di più.

Le pareti erano color crema e i mobili li avevo comprati sul sito online della KARE.

Il divano me lo regalò Ji Hyung, mio fratello, che ancora frequentava le superiori.

Alla fine, nel complesso, non era niente di speciale.

Solo un semplice studente universitario.

E sarebbe rimasto così per sempre se non avessi incontrato lui.

E sarebbe rimasto così per sempre se non avessi incontrato lui

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ᴍᴀғɪᴀ- уσσимιиDove le storie prendono vita. Scoprilo ora