Yoongi's pov
Quando ci svegliammo era ormai mattina, Aurora dalle rosee dita apparve nel cielo, colorando la stanza di un caldo rosa che, come un glicine in fiore, perpetuava sui nostri corpi riposati.
Mi voltai, mugugnando, portando una mano al viso per strofinarmi gli occhi socchiusi, per cercare di abituarmi alla luce mattutina. Sospirai e con un fruscio di lenzuola mi distesi i muscoli della schiena e del collo, lasciando aleggiare nell'aria dei gravi crepitii. Non appena la vista tornò ad essere chiara e definita posai i miei occhi sul ragazzo al mio fianco, che dolcemente dormiva, lasciando uscire dei piccoli afflati e soffi.
Sembrava il mio dolce angelo tra quelle lenzuola bianche e beige, i morbidi cuscini e la bellezza di quei colori rosati. I suoi capelli ricadevano dolcemente sul suo viso, cingendo le sue guance rosse. Gli occhi erano chiusi e le ciglia nere si muovevano leggermente, cercando di non far filtrare la luce all'interno delle sue palpebre. Le labbra, piene e vellutate, erano strette in un mugugno dolce, accompagnato da un piccolo neo sotto di esso. Il collo niveo era rilassato e conduceva come una rapida al suo petto, nascosto dalle sue braccia. Seguii il percorso della sua pelle con le dita, accarezzando la peluria morbida che incontravo, pensando a quanto importante stesse diventando per me Jimin.
Fino a quel momento non avevo mai avuto problemi nel godermi una notte di passione libidinosa, per poi la mattina seguente abbandonare la mia compagnia sul materasso; quindi, per me era la prima volta che mi svegliavo al fianco di qualcuno. Sembrava una sensazione così nuova, ma giusta, come se fosse stato il posto perfetto per me. Schiudere gli occhi ed incontrare non più un corpo senza nome o importanza, ma il mio dolce Jimin, mi permise di capire quanto mi stessi effettivamente legando al giovane.
Sorrisi leggermente, pensando a ciò e senza attendere oltre mi adagiai come una piuma sul suo corpo, circondandolo con le mie braccia. Non attenzionai la mia nudità, non era certamente una mia priorità, al contrario lasciai scorrere il mio sguardo sul suo fisico coperto da una magliettina grigia, pensando che fosse bellissimo.
Lo abbracciai, decretando che svegliarmi al suo fianco sarebbe potuto benissimo diventare un mio personalissimo piacere, un vizio da riscoprire ogni tanto.
A ridestarmi dai miei pensieri fu un verso appena sussurrato proveniente dalle labbra di Jimin, che iniziò a muoversi lentamente sotto di me. Puntai i gomiti sul materasso, circondando il suo corpo e aspettando che si svegliasse definitivamente, fino a quando non potei finalmente cadere nel marrone dei suoi occhi.
Le sue palpebre si schiusero, le ciglia sbatterono velocemente, mentre una piccola lacrima dovuta alla luce lasciò il suo volto.
-Buongiorno- lui sussultò alla mia voce, aprendo finalmente gli occhi. Ci mise poco a realizzare in che posizione mi fossi messo ed altrettanto fu il tempo che impiegò ad arrossire, facendo diventare le sue guance di un succoso rosso.
-Giorno... oggi sei in vena di coccole?-
Gli sorrisi innocente, decidendo che una risposta non sarebbe stata abbastanza e che dimostrargli le mie effettive intenzioni fosse quanto di meglio si potesse sperare. Per questo infossai il viso nel suo collo, strofinandolo delicatamente, mentre sorridevo.
Lui ridacchio, scuotendo il capo ed approfittando della mia soavità per lasciarmi delle piccole carezze imbarazzate sulla schiena nuda. I brividi si impossessarono della mia pelle a causa del freddo di quel mese di novembre, realizzando che per quanto allettante fosse l'idea di crogiolarmi a lungo nel letto, mettermi una maglia addosso e prepararmi alla nuova giornata non fosse male.
-Ho freddo. Non capisco come tu faccia a sopravvivere in questa abitazione senza riscaldamento, i miei a casa mettevano sempre le piccole stufette nelle camere, ma neanche con quelle si sopravviverebbe qui-
-Che spiritoso. Intanto quello nudo in pieno autunno sei tu. Vedi di vestirti Signor stufetta- mi imbronciai, cercando di trattenere una risata, per poi alzarmi dal corpo di Jimin, avvicinandomi al comodino per raccogliere la mia maglia ed il mio pantalone che invece era caduto sul pavimento.
-Vado in bagno, va bene?-
-Sì, vai tranquillo, io leggo le notizie sul telefono, ti aspetto-
Lasciai un sorriso nella stanza per poi entrare nel bagno di fronte alla porta della sua camera. Mi misi di fronte allo specchio, sospirando pesantemente. Il mio corpo era ricoperto come da piccoli stampi viola e rossi, baci di un angelo, sicuramente non angelici, mi carezzavano il corpo e non potei fare a meno di emozionarmi.
Quella figura che vedevo nello specchio e che avevo imparato a odiare con tutto me stesso ora era una persona nuova, che stava riscoprendo la felicità, la libertà. La pelle solitamente sporca di terra e polvere era bianca, pulita. I capelli che per mesi erano stati al limite del socialmente accettabile, quel giorno erano sparpagliati sul capo profumati e lindi. Perfino quei baci rappresentavano un tatuaggio indelebile sulla mia pelle, il segno di qualcuno che mi aveva voluto veramente bene, che mi accettava per ciò che ero e non per chi avrei dovuto essere.
Tutto gridava un nuovo Yoongi, un ragazzo con delle nuove possibilità, un nuovo lavoro ed una nuova vita.
Mi sciacquai il viso, prendendo tra le mani a coppa dell'acqua fresca e passandomela sugli occhi gondi dal sonno, cercando di alleviarne l'intorpidimento generale. Girai con i polpastrelli attorno alle palpebre, massaggiandomi le tempie e dandomi piccole attenzioni che qualche mese fa non avrei nemmeno immaginato. Con un asciugamano morbido mi pulii il corpo, passando una saponetta sulle braccia ed in mezzo alle gambe, cercando di detergermi come potevo. Non appena sentii il mio corpo nuovamente lustro uscii dal bagno, pronto ad incominciare una nuova giornata.
Entrai in camera e appoggiai distrattamente i miei vestiti sul bordo del letto. Dopo aver chiesto a Jimin mi permisi di appropriarmi delle sue vesti. Mi coprii con un paio di boxer che mi andavano leggermente larghi a causa del fondoschiena piatto che mi ritrovavo, poi misi una maglietta stampata e dei pantaloncini corti.
-Pronto?- mi voltai verso Jimin confuso, alzando un sopracciglio.
-A cosa?-
-Mi sembrava ovvio che dopo ciò che abbiamo fatto ieri notte, appurato che le pareti di questa casa sono come carta velina ed i rumori viaggiano chiaramente in ogni stanza, Hoseok sarebbe venuto a parlarci, no?-
-Sicuramente, cazzo. Come farò a sopportarlo di prima mattina? Non gli sto troppo simpatico, dopo questa mi lincia-
-Probabile- rise sereno -ma adesso non ti preoccupare, siamo in due, ce la possiamo fare e poi mi servi vivo perchè domani sera farai la tua prima apparizione al locale-
-Me ne ero fondamentalmente scordato, ma non mi preoccupo. Con la mia chitarra ed il pianoforte sono invincibile, sfido chiunque a superarmi nell'improvvisazione-
-Certo, come no. Ne riparleremo domani, quando dovrai prendere la lista di brani da suonare Signor stufetta-
-Divertente, aspetta che ti prenda!- dissi iniziando a correre, cercando di acchiapparlo.
La corsa fu intensa, tanto che mi ritrovai il fiatone, ma non durò a lungo. Pochi secondi dopo l'inizio delle nostre risa contente Jimin si scontrò contro un corpo. Il suo.
Ora mi lincerà.
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ᴍᴀғɪᴀ- уσσимιи
Romance[ᴍᴀғɪᴀ] "Era notte quando lo vidi per la prima volta. Poggiato ad una panchina del parco, le dita tra i capelli... Sembrava distrutto. Delle piccole gocce di sangue rigavano i dorsi delle sue mani incallite. Mi sarei dovuto spaventare guardandolo, l...